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A giudicare dalle parole pronunciate, verrebbe da pensare che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, non abbia digerito l’esito dello scorso campionato. In fondo lo si può comprendere. Chi al suo posto, visti i risultati strabilianti ottenuti dalla squadra, non sarebbe rimasto deluso? Il Napoli l’anno scorso è stato in grado di collezionare ben 91 punti frutto di 28 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Per intenderci, con un simile score i partenopei avrebbero conquistato 3 degli ultimi 7 campionati dominati dalla Juve, e avrebbero chiuso per 2 volte a pari punti con i bianconeri. A rendere tutto un po’ più amaro, poi, ci hanno pensato gli episodi arbitrali che hanno contraddistinto diverse partite della precedente stagione. I più discussi, senza dubbio, quelli verificatisi durante Inter-Juve.
Così, ieri, durante un incontro con i tifosi avvenuto a Dimaro -luogo in cui il Napoli sta svolgendo il ritiro- De Laurentiis ha voluto ribadire la sua tesi: “Noi veniamo fuori da un calcio malata da decenni, inquinato e malato, in cui nessuno ha fatto mai un mea culpa vero. Siamo passati attraverso Calciopoli. Abbiamo un calcio sottomesso ad una centrale di Singapore che fattura milioni e milioni in nero. Abbiamo difficoltà a creare quell’etica che servirebbe. Abbiamo azzerato la Lega, ora la stiamo ricostruendo. Abbiamo azzerato la FIGC e ora vorrei che ci ricostruisse in maniera seria. Il campionato di quest’anno è stato falsato ed è stato scippato, ma è come se l’avessimo vinto. Noi apparteniamo a quelli che Totò chiamava ‘La banda degli onesti’. Si dovrebbe entrare in una discorso troppo tecnico e di critica acuta per la gestione della rosa, ma non voglio riaprire ferite che si sono ormai rimarginate”.