Roma – La fuga dal ritiro, la difesa su Facebook, la rabbia della Federazione e la richiesta della sua società di tornare su suoi passi. Protagonista di questo sano weekend di follia è Daniel Hackett, gli altri attori (non tanto secondari) la Federazione Italiana Pallacanestro e l’Olimpia Milano. Il tutto comincia nel ritiro di Trieste venerdì sera: Hackett abbandona il ritiro della Nazionale che si sta svolgendo a Trieste, senza far trapelare nessuna spiegazione al di fuori dell’ambiente azzurro. Il caso suscita clamore e si vocifera di punizioni esemplari. Il regolamento parla chiaro: in caso di ammutinamento il cestista di Milano rischierebbe una squalifica, da scontare in tutte le competizioni, che potrebbe ammontare fino a 12 mesi di stop. Il giocatore, non nuovo a fughe e polemiche con la Fip, una volta tornato a casa, annuncia al mondo la sua verità, tramite il suo Facebook ufficiale: “Ho un tendine ancora malconcio per infiammazione tendinea cronica, una lesione al costato in fase di cicatrizzazione subita poche settimane fa, un disco alla schiena sgretolato da riparare e visto solo oggi nella risonanza e i miei esami medici non vengono nemmeno considerati, anzi proprio ignorati per procedere con il loro programma per rimettermi in campo in tre giorni. Questo è troppo. Questo non è essere squadra, non è essere Nazionale. – accusa l’ex play di Siena – Ne prendo atto e tolgo il disturbo, a testa alta, con gli esami clinici fatti. Siete questi e per me il vostro modo di intendere sport non è corretto nei confronti di un’atleta in difficoltà fisica. Mi squalificano? Fate pure, ma io ho la coscienza a posto e lo urlo al mondo. Scusate il disturbo“.
La Fip: “Hackett sta bene”, Milano gli consiglia di tornare sui suoi passi
Mentre gli azzurri in canotta perdono contro il Montenegro, la Federazione prende una posizione durissima contro il fuggitivo. L’accusa che il governo del basket italiano muove contro il play dell’Olimpia è molto grave: Hackett sta benissimo, lo hanno testimoniato anche i medici dell’Armani. “I referti e i colloqui con lo staff medico dell’Olimpia non hanno evidenziato alcuna limitazione alla ripresa dell’attività per il graduale inserimento di Hackett nella nazionale dal 21 luglio“, dicono dalla Federbasket che, al contempo, sollecita l’apertura di un fascicolo alla Procura Federale. La società meneghina, chiamata in causa, dopo qualche ora di silenzio parla tramite la voce del presidente Livio Proli: “Mi auguro che il giocatore torni dove deve essere, ovvero in nazionale. Se ci sono stati degli equivoci tra i medici è bene chiarirli guardandosi tutti negli occhi ed è per questo che Daniel deve tornare nel ritiro azzurro. E’ scappato e questo atteggiamento è inaccettabile e non trova alcuna giustificazione. Il club lo invita a tornare sui suoi passi, e glielo abbiamo anche detto, perché ricomporre, in una situazione come questa, diventa difficile. […] Se dovesse arrivare una squalifica, il nostro primo problema sarebbe rimettere mani al portafogli e tornare sul mercato a caccia di un playmaker di primo livello che possa sostituirlo soprattutto in Eurolega, vista la difficoltà del nostro girone. Facendo così, Daniel ci metterebbe in difficoltà. Parlerò con lui a quattr’occhi“.