Roma – Le parole del candidato alla presidenza della Federazione Italiana hanno generato un caso mondiale. Dopo la reazione stizzita della politica, di alcune società e di calciatori di colore (su tutti Okaka della Sampdoria), arriva anche l’indignazione della Fifa: “Chiediamo alla Figc di indagare sulle parole pronunciate da Tavecchio e poi di riferire alla Fifa sull’accaduto. Per noi la lotta al razzismo ha priorità assoluta. Alle Federazioni compete l’onere di contrastare tutte le manifestazioni che vadano contro i principi antirazzisti“. Una patata bollente per il governo del calcio italiano: lo scivolone di Tavecchio (“Non sappiamo selezionare i nostri giocatori. In Italia Opti Poba (nome di fantasia, ndr) che fino a ieri mangiava le banane ora sarebbe titolare nella Lazio, ad esempio“) getta nuovo discredito sul nostro calcio, già penalizzato da problemi decennali e scandali sempre nuovi. Ora come ora, Tavecchio (a meno di un suo improbabile dietrofront) avrebbe ancora la maggioranza per succedere a Giancarlo Abete, ma sarebbe un presidente minato da una dichiarazione quantomeno fuoriluogo e, quindi, impresentabile a livello internazionale. Dopo la rabbia della Fifa non si esclude la clamorosa possibilità di ricorrere ad un commissariamento straordinario.
Tavecchio, Samp e Fiorentina ritirano l’appoggio. Sassuolo in forse
Forte del favore di tutta la Lega Nazionale Dilettanti, del quale è già presidente, Carlo Tavecchio sta cominciando a perdere consensi per strada. Dopo la Fiorentina (“Siamo fedeli ai nostri valori, quindi non voteremo Tavecchio), ora anche la Sampdoria ha abbandonato l’idea di appoggiare la sua candidatura dopo il caso “Opti Poba”. Ad annunciarlo è il neo presidente blucerchiato Massimo Ferrero: “Così non si può andare avanti. Chiedo ai colleghi di Serie A di riunirci e cambiare la nostra decisione di votare Tavecchio“. In dubbio c’è anche la posizione del Sassuolo. Dalla società neroverde si parla di “fastidio per le dichiarazioni”, ma il no arriverebbe solo davanti ad un’Assemblea di Lega compatta verso il dietrfront. L’unico a difendere apertamente il candidato è Maurizio Zamparini del Palermo: “La Fifa deve vergognarsi, anzi dovrebbe sciogliersi. E’ assurdo lapidare così una persona onesta“. Oggi, intanto, ci sarà la stesura dei calendari: è certo che i numeri uno della massima divisione italiana discutano sul da farsi.