Roma – L’avvio disastroso del Manchester United (due punti in tre gare in Premier League e fuori al primo turno della Coppa di Lega dopo il 4-0 subito dal modestissimo Milton Keynes) ha fatto scattare regole repressive all’interno dello spogliatoio. Louis Van Gaal, neo tecnico dei Red Devils, aveva già dato un giro di vite alle dinamiche del suo spogliatoio. Appena arrivato allo United ha richiesto l’installazione di telecamere all’interno del proprio campo di allenamento, per tenere d’occhio Rooney e soci durante la settimana per individuare e, casomai, punire chi si impegna poco durante la preparazione in vista delle gare da disputare. Ma la scure del sergente di ferro Van Gaal si è nuovamente abbattuta sui suoi giocatori dopo questo inizio ad handicap: vere e proprie epurazioni per chi si presenta in ritardo non solo agli allenamenti, ma anche a chi toppa l’orario di pranzi, cene e colazioni pre gara. Qualcosa già vissuta in passato dai suoi ex giocatori ed ora affare dei Red Devils.
Arriva anche la punizione “social”: niente smartphone prima della gara
Se le punizioni per i ritardi sono una conseguenza ormai secolare all’interno del mondo del calcio, Van Gaal si è dimostrato innovatore anche nella gestione del gruppo applicando una misura davvero originale: la sera prima di ogni gara i giocatori del Manchester United dovranno consegnare i propri smartphone, per non perdere la concentrazione ma soprattutto per evitare sfoghi di malcontento sui social network. Rooney e compagni sembrano davvero poco entusiasti di queste nuove regole, così come protestarono vivacemente per la videosorveglianza voluta dal tecnico olandese: per loro non c’è altro da fare che sottomettersi al volere di Van Gaal, sperando di ammorbidire il suo atteggiamento con la prima vittoria stagionale.