È iniziato ieri al Senato l’esame del decreto legge sulla sicurezza negli stadi (119/14), varato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano dopo i disordini dello scorso 3 maggio durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina all’Olimpico di Roma.
Le commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia di Palazzo Madama hanno dato parere favorevole all’esame del testo. Che dovrà essere approvato entro il 21 ottobre. Il provvedimento continua a sollevare vespai di polemiche: dopo l’approvazione da parte della Camera, lo scorso 10 ottobre, del testo con 289 voti a favore, 144 contrari e 2 astenuti, i club della serie A hanno subito chiesto l’abolizione della norma che prevede oneri a carico delle società.
Oltre alla discussa tassa a carico dei club, il decreto prevede l’inasprimento ulteriore delle pene per il Daspo. In particolare si dispone che le pene prevedano una durata del divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive che può variare da uno a cinque anni; questo divieto potrà essere disposto dal questore per i “reati da stadio”, ma anche per i delitti contro l’ordine pubblico e per delitti legati a comportamenti violenti. Anche la condotta violenta di un gruppo e quella commessa fuori dai confini nazionali sarà punita con il Daspo. Una volta individuato il capo del gruppo, a lui sarà comminato un Daspo della durata minima di tre anni, mentre in caso di recidiva si passerà da cinque a otto anni. Importante anche la novità di dotare le forze dell’ordine, in via sperimentale, del dissuasore elettrico.