E’ un Filippo Inzaghi raggiante quello che si presenta in conferenza stampa dopo l’ottima partita del suo Milan a Roma: “Ci sono poche parole, stasera il primo pensiero è andato a Luglio, da dove partivamo – esordisce il tecnico – Le ultime due partite mi riempiono d’orgoglio, soprattutto per i miei ragazzi che si sono resi conto dei propri mezzi. Ovvio, non abbiamo fatto ancora nulla e dobbiamo crescere credendo nei nostri obiettivi, ma la strada è quella giusta. Sono soddisfatto di questa difesa che è stata sempre molto bistrattata e che nelle ultime quatto partite ha subito solamente un gol su rigore. Voglio ricordare Zapata, che per me ha fatto una grande gara contro Gervinho. C’è un po’ di rammarico – svela – per essere rimasti in dieci nel miglior momento, quando la Roma era in calo”. Gli ultimi risultati hanno portato il Milan in piena lotta per la Champions League: “Per il terzo posto siamo tante squadre a concorrere e sarà difficile mentre per lo scudetto non credo ci siano favorite ma sicuramente la continuità della Juventus può fare la differenza”. Una gara preparato alla perfezione sotto l’aspetto tattico: “Per fermare la Roma ho cercato di inculcare nella testa dei ragazzi una grande convinzione e loro hanno percepito. In questi giorni sembrava fossimo la vittima sacrificale della Roma – dice Inzaghi – e sentire negli spogliatoi il capitano che dice di esser diventati squadra è un grande orgoglio”. Infine sulla crescita di Menez: “Non penso di avere grandi meriti – evidenzia – io mi sono limitato a parlarci quando lo stavamo per prendere, consultando prima Ibrahimovic e Ancelotti. Lui mi disse che era cresciuto e aveva capito gli sbagli fatti. Cosa che poi mi ha dimostrato sul campo diventando un leader tecnico e mentale. Il mio obiettivo resta quello di far tornare il Milan a vincere gli scudetti, ma ora dobbiamo pensare a ottenere il massimo possibile”.