Particolare l’uscita del nostro Gary Medel, che al poliziotto cileno che voleva accertarsi del contenuto della sua macchina ha detto: “Ciao zio, sono Gary”. Non ci sembra una bravata imperdonabile, ma un accenno di sfrontatezza, dovuto tra l’altro alla sua preoccupazione che qualche suo oggetto potesse rompersi durante il controllo dei poliziotti; essendo un calciatore famoso, voleva approfittarne per non subire il controllo e il risultato è stato che tutti hanno solo speso troppo tempo nel sistemare e chiudere la vicenda.
Per quello che ci ha fatto vedere in campo, Medel è un giocatore e un uomo corretto, che da sempre tutto per la propria squadra: questo sua infelice uscita non va giustificata, ma nemmeno giudicata severamente.
A questo proposito l’elenco delle bravate dei calciatori potrebbe essere molto divertente da stilare, ma forse ingeneroso; ci limitiamo a ricordarne alcune: memorabili i parcheggi di Balotelli ma epico il lancio di freccette ai giocatori della primavera; curiosa la passeggiata di Cerci con una gallina al guinzaglio; le cassanate poi parlano da sole; la sospetta fuga di Vialli dal ritiro della nazionale ancora è oggetto di chiacchiere.
In realtà i giocatori sono anche troppo bravi, soprattutto oggi che sono sempre sotto pressione mediatica: qualsiasi cosa fanno è esaltata e un momento dopo condannata, a seconda dei nostri umori, nostri nel senso dei giornalisti e dei tifosi. Guadagnano cifre impressionanti e su questo torneremo a parlare, ma, alla fine dei conti, i calciatori sono il meglio di questo sport e ci regalano costantemente emozioni che difficilmente dimenticheremo e che rallegrano la nostra vita.
Medel al poliziotto cileno: “Ciao zio, sono Gary”. E cominciano i guai…
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