Andrea Abodi, numero Uno della Lega Serie B, in una recente intervista rilasciata all’Ansa a Milano durante un incontro tra i presidenti della Lega di serie B ha dichiarato “Mi candido ufficialmente alla presidenza della Federcalcio”. Sarà quindi lui a sfidare l’attuale presidente Figc Carlo Tavecchio alle elezioni del 6 marzo. Anche per questo, lunedì, Abodi ha annunciato le proprie dimissioni dalla presidenza della Lega di B, che diventeranno effettive proprio dal 6 marzo.
Abodi si era già candidato alla Lega di A, nel 2013 ma era stato sconfitto da Maurizio Beretta. Abodi ha sicuramente l’appoggio della sua Lega (5%), della Lega Pro (17%), del sindacato calciatori (20%) ma spera di riuscire a prendere qualche voto anche in serie A (12%) e nella Lega Dilettanti (34%). Tavecchio invece ha dalla sua la Lega Dilettanti. Il presidente uscente, pertanto, resta favorito ma non di molto.
Queste le dichiarazioni di Abodi dopo l’ufficializzazione della candidatura:
“Il dado è tratto. Inizia un percorso di candidatura che non sarà di parte, ma cercherà di aggregare il più possibile . Spero che emergano i contenuti e la voglia di costruire una Federazione trasparente, moderna, libera da condizionamenti, che abbia come obiettivo il rafforzamento della reputazione e mettere tutte le componenti nelle condizioni di dare il meglio. Con un gioco di squadra non solo in campo, ma anche fuori”. L’obiettivo di Abodi è quello di costruire una federazione che sia rispettata e che rafforzi la propria reputazione, il nuovo candidato ha detto di aver annunciato al suo amico-sfidante la propria decisione, queste le sue parole “Carlo, in bocca al lupo, ho deciso di fare il passo avanti, sarà una competizione ideale“.
Carlo Tavecchio guida la Lega Calcio dalla conclusione dei fallimentari Mondiali del 2014 e dalle conseguenti dimissioni di Abete. Un’elezione, la sua, arrivata dopo diverse controversie e dichiarazioni considerate fuori luogo. Nonostante ciò si è subito dato da fare: Antonio Conte in Nazionale, il consenso europeo attribuito all’Italia per le tecnologie, il rilancio generale della Nazionale Italiana. Si prospettano, quindi, giorni di battaglia tra “vecchio e nuovo” tra il sogno di un cambiamento e le possibili riforme dei campionati che ogni anno vengono rimandate. Non resta quindi che aspettare l’esito delle prossime elezioni. Solo allora sapremo se ci sarà, davvero, un cambiamento radicale.