
Edin Dzeko, considerato all’unanimità il più importante acquisto estivo della Roma, ha fin qui dimostrato di avere tanta voglia di fare e, nonostante abbia segnato solamente un gol – ma di speciale importanza – ha stupito la sua disponibilità nel mettersi al servizio della squadra, sacrificandosi ogni volta che mette piede in campo per aiutare i suoi compagni in ogni fase di gioco. Dzeko ha recentemente rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport (M. Cecchini), nella quale racconta il momento attuale della Roma e tante esperienze vissute nel corso della sua vita, non solo come calciatore. Ecco l’intervista:
A poco più di due mesi dal suo arrivo, si aspettava di vedere la Roma già in testa?
“Perché no? Sapevo di essere arrivato in una grande squadra, ma la stagione è ancora lunga. Quello che conta davvero è di essere primi alla fine. Da questo punto di vista la sfida con l’Inter non è ancora decisiva, anche se la partita è importante. Chi vince prenderebbe fiducia e per questo a perdere non ci penso proprio”.
Qual è la rivale più pericolosa per lo scudetto?
“Quest’anno non ci sono favorite. Ci siamo noi, l’Inter, il Napoli, la Fiorentina e anche la Juventus. È sempre una grande squadra e si riprenderà”.
Higuain però segna a raffica, mentre lei al momento è fermo a quota uno.
“Non sono contento, per me il gol è importante, ma non mi sento oppresso. La squadra conta di più. Penso che chiunque preferirebbe vedere la Roma vincere e Dzeko restare a un solo gol. Ma i gol arriveranno. E in ogni caso non mi fisso traguardi, non lo faccio mai. Ho sempre segnato e sono sicuro che segnerò anche qui, ma non voglio mettermi pressione da solo”.
Domani chi toglierebbe ai nerazzurri?
“Va bene se ne tolgo un paio? Jovetic, perché è un grande giocatore, e Icardi. Stevan è un fenomeno, sono felice che stia bene e gli auguro il meglio, ma a partire dalla partita successiva”.
La Bosnia per lei significa anche guerra.