Riccardo Mancini a SuperNews: "Inter, è mancata solo un po' di fortuna. La Juve non ha un gioco, ma riparta da Allegri perché..."
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Riccardo Mancini, giornalista e telecronista per DAZN, per analizzare la stagione delle squadre italiane appena conclusa tra campionato e coppe e i possibili scenari di mercato. Ecco cosa ci ha raccontato.
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Riccardo Mancini, giornalista e telecronista per DAZN, per analizzare la stagione delle squadre italiane appena conclusa tra campionato e coppe e i possibili scenari di mercato. Ecco cosa ci ha detto.
Una volta arrivate le italiane in finale tutti avevano parlato di un calcio italiano “risorto”. Con tre sconfitte su tre, che analisi possiamo fare? È stato un bluff?
No, assolutamente no: non parliamo né di bluff né di fallimento. Faccio mie le parole di Giannis e di Guardiola: il fallimento è solo una tappa verso il successo. Le italiane hanno dato un segnale forte al resto d'Europa, hanno capito come stare a questi livelli, stanno mettendo le basi per un futuro roseo. Poi le coppe si vincono e si perdono, però era importante dare questo segnale: abbiamo fatto capire che l'Italia non si disinteressa delle coppe, che sia la Champions League o che sia la Conference League. C'è voglia di fare bene: le italiane ci sono, hanno ambizioni e obiettivi. Perdere una coppa fa male ma non è un fallimento: l'Inter mette paura al City, la Roma porta ai rigori il Siviglia, la Fiorentina sfortunata prende gol al 90'. Se la sono giocata, soprattutto l'Inter che ha affrontato la squadra più forte del mondo: si torna a casa quindi senza trofei ma con grande consapevolezza.
Si sta per aprire il mercato: per il Napoli, sarebbe più grave perdere Kvara o Osimhen?
Ammesso che gli azzurri debbano vendere qualcuno, sarebbe comunque una grande perdita. Per gusto personale, se fossi costretto a scegliere, probabilmente mi terrei Kvaratskhelia perché è un giocatore più "raro", si trova meno in giro uno così. Il nigeriano segna tantissimo, è fortissimo, segna a ripetizione: certo è che il Napoli a fronte di un incasso importante per uno come lui dovrebbe poi andare a reinvestire su un altro attaccante molto forte. Però Kvara come caratteristiche non si trova in giro, mi ha impressionato davvero. Ovviamente l'augurio è che il Napoli non perda nessuno dei due comunque: visto il valore di questi calciatori, se li potrebbero permettere solo squadre estere e quindi mi dispiacerebbe che l'Italia perdesse due giocatori così.
L’Inter ha sfiorato il colpo Champions: cosa gli è mancato?
All'Inter è mancata solo un po' di fortuna, per il resto è stata perfetta. Affrontare quel tipo di cammino in Champions League, vincere dove ha vinto, eliminare squadre blasonate, arrivare a giocarsela contro la squadra più forte del mondo in questo modo è sintomo di una grande squadra e di un grande lavoro di Inzaghi. Lo scetticismo per il campionato un po' negativo ci sta, perché con la rosa che ha l'Inter avrebbe dovuto lottare per lo Scudetto, ma è anche fisiologico perdere qualcosa in Serie A se poi arrivi in finale di Champions League. Quindi all'Inter davvero è mancato solo un pizzico di fortuna, e le cose sarebbero potute andare diversamente.
Si parla di uno scambio Onana per Koulibaly e Lukaku con il Chelsea: cosa ne pensi?
Se facciamo il "gioco delle figurine" ti dico di sì: ha bisogno di un difensore e Koulibaly sarebbe l'ideale, e poi Lukaku è molto attaccato all'Inter e l'Inter è molto attaccata a Lukaku. I nerazzurri e Inzaghi hanno capito come far rendere bene Romelu: il suo finale di campionato, al netto di qualche errore in finale di CL, lo abbiamo visto tutti. Resta un giocatore inserito nel progetto, impattante per l'Inter. Certo poi l'Inter dovrebbe andare a prendere un portiere di livello: resta il fatto che Onana si può sostituire, mentre uno come Koulibaly è difficile trovarlo e Lukaku può essere un punto di riferimento per il futuro.
La Roma ha già chiuso Aouar e Ndicka: Mourinho vuole puntare allo Scudetto?
Mou punta ogni anno allo Scudetto, poi quello che si valuta solo le possibilità e le potenzialità della società. La Roma non può esagerare a livello economico sul mercato, però può puntellare una squadra comunque già forte, con tanti ottimi giocatori che però quest'anno hanno reso poco, anche per alcuni infortuni di troppo. Aouar a me piace tantissimo ed anche Ndicka può essere fondamentale: sono due segnali, poi ovviamente non può finire qui il mercato della Roma. Confermare Mourinho comunque è già un altro segnale di ambizione: bisognerà poi capire quanto potrà investire la Roma sul mercato, però resta il fatto che i giallorossi vogliono essere competitivi.
Se tu fossi nella dirigenza della Juve e avessi potere decisionale, cosa faresti con Allegri? AllegriIn o AllegriOut?
Allegri ha i suoi pro e i suoi contro. I contro cominciano dal gioco, che la Juve non ha: poi ha alcuni alibi come gli infortuni, ma la Juve non gioca a calcio, mai. La rosa però è forte di base: sono curioso di vedere come andrà ad affrontare il prossimo anno, come lavorerà sul mercato. I pro di Max sono le sue qualità di gestione: conosce l'ambiente, sa ricompattarlo, forse adesso è l'allenatore ideale perché c'è da sitemare la parte emotiva della squadra. Una volta superata questa fase storica complicata della Juve, dovrà però sistemare la parte di campo: sia a livello di risultati, che sono la cosa più importante, e poi anche a livello di gioco. In ogni caso la Juve ha bisogno di Allegri per superare questa fase, poi dovrà anche dare certe risposte sul campo.
Capitolo Milan: si riparte senza Maldini e senza Ibra, cosa servirà ai rossoneri per ripartire dopo una stagione così così?
Ma alla fine non è stata una stagione così così: sono d'accordo con Pioli sulla valutazione di questa annata, ovvero un bel 7. In Champions League è stata una stagione fantastica, in Serie A comunque sufficiente. Non tutti gli anni si può vincere lo Scudetto: la rosa era inferiore a quella dell'Inter, del Napoli e della Juve, quindi arrivare in Champions League ha messo un po' da parte qualche malumore. Senza Maldini sarà complesso: non ho capito la scelta di mandarlo via. Il club avrà avuto le sue motivazioni, ma perdere una bandiera e un punto di riferimento può far scricchiolare qualche certezza nella squadra. Anche Ibra, nonostante abbia giocato solo quattro partite, sarà un'assenza: nello spogliatoio si sentiva, era già un allenatore. Le lacrime dei vari Tonali e degli altri calciatori del Milan fanno capire quanto Ibra sposti nello spogliatoio: ha migliorato diversi suoi ex compagni, perché in allenamento tutti gli rubavano qualcosa e sono diventati più bravi. Il Milan però ha una struttura solida, credo che gli obiettivi saranno elevati: c'è Pioli soprattutto, che sa tenere unito il gruppo e l'ambiente. Il Milan deve ripartire a 360 gradi da uno come lui.