MotoGp, Ciabatti: "Marquez in Ducati? Ancora sotto contratto con Honda. Sarà protagonista del Mondiale 2024"
L'evento della Ducati che celebra i trionfi e successi della casa italiana nella stagione 2023 di MotoGp e SBK, fa il pieno a Bologna con il tutto esaurito all’Unipol Arena. In questa occasione il direttore sportivo Ducati, Paolo Ciabatti mette in luce alcuni punti dell'anno trionfante.
MotoGp, dichiarazioni Paolo Ciabatti, direttore sportivo Ducati che a seguito dell'evento "Campioni in Festa", regala il suo pensiero sul secondo titolo iridato Bagnaia in MotoGp. L'evento della Ducati che celebra i trionfi e successi della casa italiana nella stagione 2023 di MotoGp e SBK, fa il pieno a Bologna con il tutto esaurito all’Unipol Arena.
L'intervista riportata a Motorsport.com mette in luce la situazione di Jorge Martin e dell'arrivo di Marc Marquez, compreso il mercato piloti. Paolo Ciabatta, inoltre, anticipa anche che nel 2024 potremmo vederlo meno sui campi di gara. I fan Ducati esultano per un anno del tutto trionfale, oltre ogni aspettativa. Già nel 2022 la casa motociclista italiana aveva conquistato una doppietta iridata grazie alle vittorie di Pecco Bagnaia in MotoGp e Alvaro Bautista in SBK.
MotoGp dichiarazioni Ciabatti:
MotoGp, una annata andata bene oltre le aspettative per Ducati. Ciabatti, durante l'intervista a Motorsport mette in luce alcuni punti chiave di questa stagione e del continuo progresso di Ducati. La casa italiana si regala una festa all'Unipol Arena di Bologna e celebra tutti i protagonisti del trionfo di quest'anno. Una serata nella quale Ciabatti concede ai suoi fan curiose rivelazioni. Il direttore sportivo spiega entra nel dettaglio delle condizioni di Francesco Bagnaia a seguito dell'incidente a Barcellona concedendo spunti anche in ottica futura.
"C'è sempre l'obiettivo di fare qualcosa in più l'anno prossimo"
A Motorsport.com il direttore sportivo della Ducati, Paolo Ciabatti, dichiara: "Abbiamo vinto la MotoGP per la seconda volta, Bagnaia si è ripetuto ed abbiamo chiuso la stagione con i primi tre classificati nel Mondiale Piloti che corrono tutti con una Ducati. Non è mai successo nella nostra storia ed in MotoGP era successo solo l'anno di debutto delle 4 tempi, lo aveva fatto la Honda nel 2003. Quindi 20 anni dopo è la prima volta anche per Ducati. Abbiamo vinto 17 GP su 20, abbiamo fatto 17 pole position su 20, abbiamo vinto con 6 piloti diversi e abbiamo vinto in Superbike con Alvaro Bautista, autore di 27 vittorie, e per la prima volta abbiamo vinto anche la World Supersport con la Panigale V2 e Nicolò Bulega. Abbiamo vinto anche la Superbike inglese, la Supersport, la 200 Miglia di Daytona con la Panigale V2. Era difficile pensare di fare meglio. Poi c'è sempre l'obiettivo di fare qualcosa in più l'anno prossimo, ma ora godiamoci la festa e le ferie per ricaricare le batterie".
La grande novità è che nel 2024 entrerà in orbita Ducati Marc Marquez: hai avuto modo di seguire da vicino il suo debutto sulla Desmosedici GP del Gresini Racing a Valencia?
"Ero a Valencia quando Marc è salito sulla moto per la prima volta. Ho sentito i commenti che ha fatto ai nostri ingegneri. Al di là del fatto che non possa parlare, perché è ancora sotto contratto con la Honda, il suo sorriso l'hanno visto tutti in tv. Ha girato molto forte senza spingere tantissimo, secondo me. E' ovvio che avere il fratello all'interno del team abbia giocato un ruolo importante per prendere la decisione che poi ha preso. Si era ben informato su quello che poteva aspettarsi e credo che sarà uno dei protagonisti del Mondiale 2024. Magari avremo qualche grattacapo in più da gestire, però dal punto di vista dello show ci sarà un'ulteriore grande interesse perché è un pilota eccezionale, 8 volte campione del mondo, 6 volte campione del mondo di MotoGP che non vince da tanto tempo, e che quindi vorrà sfruttare al massimo questa opportunità. Poi immagino che in certe situazioni non sarà semplice da gestire, ma come non lo è stata l'ultima fase del Mondiale 2023 con la rivalità sportiva tra Bagnaia e Martin".
Effettivamente quest'anno avete dovuto gestire una lotta "fratricida" tra due vostri piloti, che si sono contesi il titolo fino all'ultima gara. Alla fine però Bagnaia ha concesso il bis..
"Sono entrambi velocissimi ed avevano la stessa ambizione. Ci sono stati momenti di tensione, ma questa non ha mai travalicato quello che è una rivalità sportiva tra due team - Ducati e Pramac - che hanno esattamente le stesse risorse tecniche. Tra l'altro in Pramac ci sono anche 7 persone di Ducati Corse. Quindi Ducati aveva messo in conto con piloti così, moto così ed un supporto tecnico del genere si potesse verificare quella situazione. Credo che senza la caduta a Barcellona, Pecco avrebbe chiuso la corsa al titolo prima. Martin ha fatto un'ultima parte di stagione straordinaria, ma Francesco aveva 66 punti di vantaggio, partiva dalla pole e in curva 2 era in testa. Una gara che era abbastanza tranquillo di poter vincere. Misano, la gara dopo, era abbastanza sicuro di poter vincere.
Invece zero punti a Barcellona e stampelle a Misano. Poi abbiamo subito corso in India e Giappone, quindi non ha avuto molto tempo per recuperare forze ed energie mentali e fisiche. Noi la sua gamba l'abbiamo vista e posso dire che sanguinava ancora in Giappone. Quindi credo che, senza nulla togliere a Jorge che è stato eccezionale, la prestazione di Pecco abbia ancora più valore perché è riuscito a gestire anche controllando il dolore fisico, che è stato molto forte per parecchio tempo. Ha mostrato di essere un campione per come va forte in moto, ma anche per come ha gestito la cosa con una forza interiore incredibile. Altri avrebbero gettato la spugna".
Tornando a Marquez, in passato hai già gestito campioni con la C maiuscola come Fogarty, Bayliss o Lorenzo. Ti ricorda qualcuno di questi?
"Marquez non dovrà gestirlo il team ufficiale Ducati, dovrà farlo Gresini, noi dovremo gestire eventuali situazioni che potrebbero verificarsi nel corso della stagione. Non credo ci siano però piloti che io abbia conosciuto che abbiano uno spirito da cannibale come Marc. Non vinci 6 Mondiali di MotoGP a caso. Velocissimo, coraggioso, molto aggressivo nel corpo a corpo, che ha una grandissima volontà e capacità di identificare chi sono gli avversari del momento e prenderli di mira. Vedremo. Nessuno dei piloti che ho avuto in passato è mai stato vicino a quello che è Marc".
Nelle ultime settimane si è parlato molto anche del nuovo sistema di concessioni, che darà una mano a Honda e Yamaha, ma sembra anche penalizzarvi un po' rispetto a KTM ed Aprilia...
"Ci sono state delle discussioni all'interno della MSMA e con Dorna e FIM per capire in che modo aggiornare un sistema di concessioni che non sembrava più adeguato alla situazione attuale. E' vero che Honda ha vinto una gara con Alex Rins ad Austin, ma è stata una cosa sporadica. Marc Marquez è riuscito a far vedere qualche sprazzo, ma è anche stato autore di una gran serie di cadute. Non solo lui, ma anche tutti i piloti che correvano con Honda. Yamaha ha fatto una stagione sotto tono, quindi era ragionevole pensare di trovare una soluzione per consentire a chi è in difficoltà di recuperare in tempi celeri e poi di perdere i vantaggi una volta che la competitività è stata raggiunta. Siamo meno d'accordo sul fatto che KTM e Aprilia, che hanno vinto GP e Sprint Race, abbiano vantaggi rispetto a noi. Ma la situazione è questa e cercheremo di gestirla al meglio. E' chiaro che dà sempre fastidio non essere premiati per il buon lavoro che si è fatto.
Poi siamo all'interno di un campionato che ha timore di perdere in spettacolarità, che ci siano costruttori che se non riescono a recuperare possano perdere l'interesse a investire. E non è nell'interesse di Ducati avere un campionato con meno costruttori. Già siamo molto dispiaciuti di aver visto andare via Suzuki, per altro con una moto estremamente competitiva. Quindi sarà uno stimolo in più per fare bene pur sapendo di avere un handicap rispetto agli altri costruttori. C'è disappunto di aver visto premiati due costruttori europei che a mio avviso hanno mostrato di essere molto competitivi, per il resto sarà uno stimolo per cercare di dimostrare che Ducati è in grado di far bene anche con un po' di handicap".
Alla fine del prossimo anno andranno in scadenza i contratti di tutti i big. Dando quasi per scontato che Bagnaia resterà con voi, c'è la fila dei pretendenti per essere il suo compagno di squadra. Quante gare vi darete prima di prendere una decisione?
"Ultimamente il mercato piloti si muove presto. Anzi, spesso anche troppo presto. Direi che tutti i piloti, o quasi, hanno contratti in scadenza a fine 2024, compresi i nostri. Al di là della nostra volontà di proseguire con Pecco, anche se abbiamo deciso di non parlarne adesso, sarà una decisione difficile. E' chiaro che aspetteremo sicuramente le prime 5-6 gare prima di avere un quadro. Le idee le abbiamo già parzialmente chiare adesso, ma ad esempio Enea ha fatto una stagione eccezionale nel 2022, mentre quest'anno è stato sfortunatissimo. Si è fatto male subito e poi a Barcellona, ma non si è confermato. Direi che, dopo 5-6 gare, ci saranno idee più chiare chi saranno i piloti del team ufficiale. Anche se penso che, al 99%, uno dei due sarà Bagnaia".
Ma c'è anche il nome di Marc Marquez sulla lista dei possibili candidati?
"Secondo me non c'è una lista. La lista si fa sulla base di quello che vedremo il prossimo anno. Ci saranno quasi tutti i piloti senza contratto per il 2025 tranne Binder e qualcun altro. Penso che Ducati farà la miglior valutazione sulla base di quello che vedremo fare dai piloti nelle prime 5-6 gare del prossimo anno, tenendo anche presente, però, che i tempi dei contratti multimilionari, dal nostro punto di vista sono finiti. Quindi crediamo che essere il costruttore che ha la moto più desiderata dai piloti in questo momento ci consenta anche di fare ragionamenti dal punto di vista economico che possano essere sostenibili per la MotoGP di oggi che non è più quella dei contratti fatti pre-COVID".
Nel 2024 inizierà anche una nuova avventura per la Ducati: quella nel cross...
"Abbiamo annunciato qualche settimana fa il nuovo programma. Abbiamo con noi Tony Cairoli ed Alessandro Lupino. Alessandro farà il campionato italiano Prestige 450 con l'obiettivo di sviluppare la moto. Tony ci darà una mano nei collaudi anche se sono abbastanza certo che a un certo punto vorrà cimentarsi in gara. Ma quello lo decideremo insieme. Poi nel 2025 esordiremo nella MXGP con Maddii Racing che è la squadra con cui abbiamo stretto un accordo e con due piloti che sceglieremo. Mentre Alessandro e Tony continueranno lo sviluppo sulla moto perché poi arriverà anche la 250".
Nelle scorse settimane si è vociferato anche che potresti dedicarti principalmente a quel programma e che ti si potrebbe vedere meno in pista alla MotoGP...
"Per quanto riguarda i miei impegni lo vedremo maggiormente nelle prossime settimane. Sicuramente è difficile coniugare due impegni così gravosi. La MotoGP quest'anno è stata davvero molto faticosa. Abbiamo iniziato ad inizio febbraio ed è finita praticamente a fine novembre, quindi è pesante e non sono più un ragazzino. Ho compiuto 66 anni... Poi io ho iniziato dal cross. E' un progetto interessante e lo valuteremo prossimamente. Ma qualunque sia la direzione, Ducati ha le persone e le strutture per fare bene.
Non ci sono decisioni prese in merito e ora ci vogliamo ancora godere la festa di questa stagione straordinaria per noi, il mio secondo Mondiale di MotoGP. Con Tardozzi abbiamo vissuto tanti titoli in Superbike e ci mancava riuscire a ripeterci in MotoGP. E' il coronamento di una carriera sportiva e ora è il momento di godersela, rilassarsi e dopo prendere alcune decisioni. E' possibile che mi vedrete un po' di meno".