Rocco Calandruccio partecipa a Sport Frame 2025 con l'articolo "Il Bologna vince la Coppa Italia, il trionfo della competenza"
Rocco Calandruccio fa parte dei dieci partecipanti di "Sport Frame 2025", il contest giornalistico che decreterá il miglior articolo sul momento sportivo piú emozionante dell'anno. Scopriamo di piú su Rocco e leggiamo insieme l'articolo proposto per l'iniziativa.
Rocco Calandruccio é nato a Reggio Calabria il 29/07/1982. Docente e giornalista iscritto dal 2019 all'albo dei pubblicisti dell'Odg Calabria, scrive dall'età di 11 anni. In ambito giornalistico ha ricoperto diversi ruoli: redattore per la carta stampata e testate giornalistiche online, caporedattore, direttore, opinionista radiofonico, conduttore televisivo e responsabile della comunicazione in alcune società dilettantistiche di Reggio Calabria.
Per "Sport Frame 2025", Calandruccio ha scelto di mettersi in gioco con un articolo che racconta l'impresa in Coppa Italia del Bologna, una favola ricca di poesia e sentimento che ritiene il trionfo della competenza e dell'umiltà.
Il Bologna vince la Coppa Italia, il trionfo della competenza
La stagione sportiva che ci siamo appena lasciati alle spalle, è stata caratterizzata da diversi eventi che meritano di essere raccontati con la giusta rilevanza . Tra questi c’è la conquista della Coppa Italia da parte del Bologna, che dopo 51 anni torna ad alzare un trofeo . Sotto il cielo stellato di Roma, il 14 maggio, in un Olimpico gremito, il Bologna si impone per una rete a zero, dominando su tutti i fronti un Milan che chiude la propria stagione come peggio non poteva. Decisiva al minuto 53 la rete di Dan Ndoye che fa esplodere di gioia i tifosi rossoblù, accorsi numerosi nella Capitale per spingere con amore e passione i propri beniamini verso il raggiungimento di questo traguardo storico.
Prestazione maiuscola da parte di tutta la squadra, superiore ai rossoneri sia sul piano della mentalità che del gioco. Un biennio da favola per il Bologna con la qualificazione in Champions League e la vittoria della Coppa Italia, frutto di un lavoro svolto con competenza e lungimiranza, oltre che con una politica sostenibile. Dietro questi successi c’è la maestria di Giovanni Sartori, uno dei migliori dirigenti in giro per l’Europa, in grado di riconoscere il talento e condurre una società a raggiungere obiettivi straordinari sia a livello gestionale che sportivo. Il dirigente lodigiano, dopo le imprese con Chievo e Bologna, si conferma una garanzia assoluta anche nella città della Torre degli Asinelli.
Le importanti cessioni nella scorsa estate di Calafiori e Zirkzee non hanno tolto nulla ai rossoblù, ma fatto fare importanti plusvalenze e giocatori come Erlic e Castro, che non hanno fatto minimamente rimpiangere le loro partenze. Per non parlare di come si stia ben consolidando ad altissimi livelli l’esterno mancino offensivo Riccardo Orsolini, sempre più leader di questa squadra. Lo stesso discorso vale per la guida tecnica, con Thiago Motta andato sulla panchina della Juventus e sostituito dal bravo Vincenzo Italiano. Un tecnico molto preparato che predilige un calcio propositivo e gradevole, praticamente l’abbinamento perfetto con l’idea di calcio della società emiliana. Timoniere di questa memorabile impresa che vale il suo primo trofeo in carriera, il tecnico italo-tedesco si riscatta dalle tre finali perse alla guida della Fiorentina. Un uomo che vive il calcio con passione, una buona carriera da centrocampista, ma ancora più entusiasmante da allenatore dopo una lunga gavetta che l’ha visto partire dai Dilettanti, per poi conquistare promozioni con Trapani e Spezia, senza dimenticare che nei tre anni alla Fiorentina ha rilanciato i viola in Italia e in Europa dopo anni di totale anonimato.
Al termine di una stagione straordinaria, Italiano ha resistito alla corte di alcune big per proseguire il suo ciclo a Bologna e ambire ad obiettivi prestigiosi. Il club rossoblú ha pienamente le carte in regola per consolidarsi ad alti livelli come ha fatto l’Atalanta in questi anni, perché programmazione e competenze sono da sempre sinonimo di successo. In vista della prossima stagione, il Bologna sarà ancora protagonista, nonostante le possibili partenze di alcuni pezzi pregiati corteggiati da diverse grandi società che verranno sostituiti da altrettanti giocatori di qualità.
In un momento così difficile come quello che sta vivendo il calcio italiano, il Bologna può essere da esempio a molte società che continuano ad improvvisare per mancanza di idee e visione al futuro. Questa Coppa Italia conquistata dai rossoblù è il risultato raggiunto da chi sa fare calcio e non chiacchiere o proclami. Realtà come il Bologna ci tengono ancora legati a questo sport, ormai sempre più lontano dalla gente e privo di poesia.
Il Bologna è emblema di umiltà e mentalità vincente, perciò continuerà a dare schiaffi morali alle grandi del calcio italiano.
Questo è solo l’inizio.