Vittorio Arba partecipa a Sport Frame 2025 con l'articolo "Ranieri, una grande rimonta a chiusura del cerchio. Miracolo? No, non per chi lo conosce bene..."
Vittorio Arba fa parte dei dieci giornalisti che prendono parte a "Sport Frame 2025", il contest che decreterá il miglior articolo sul momento sportivo piú emozionante dell'anno. Scopriamo di piú su Vittorio e sul pezzo che candida per l'iniziativa.
Vittorio Arba é un giornalista classe 1987, amante del calcio fin dalla tenera età. Scrive sul web dal 2015, collaborando con vari siti e testate. Dal 2021, segue le vicende del Cagliari per "TuttoCagliari.net", partecipando a varie trasmissioni su TV e web, oltre a curare sui social una rubrica dedicata ai 'bidoni' e alle meteore della storia del calcio italiano. Vittorio prende parte al contest di scrittura "Sport Frame 2025" con un articolo dedicato alla rimonta in campionato della Roma grazie alla "cura Ranieri" dal titolo "Ranieri, una grande rimonta a chiusura del cerchio. Miracolo? No, non per chi lo conosce bene..."
"Ranieri, una grande rimonta a chiusura del cerchio. Miracolo? No, non per chi lo conosce bene..."

Era il 21 maggio di un anno fa, quando Claudio Ranieri annunciava l’addio alla panchina del Cagliari e quello definitivo alle squadre di club. Pochi giorni prima, Ranieri aveva chiuso il cerchio con il Cagliari, portandolo a una salvezza che a gennaio sembrava complicata, salvando la squadra rossoblù addirittura con un turno d’anticipo. Senza contare la clamorosa promozione in A dell’anno prima. Quello di Cagliari sembrava la perfetta chiusura di un cerchio, cominciato con la doppia promozione più salvezza a cavallo tra anni ‘80 e ‘90 in terra sarda, passando per i trionfi con la Fiorentina, la clamorosa salvezza con il Parma nel 2007 e il leggendario campionato vinto con il Leicester nel 2016, che lo ha finalmente consacrato agli occhi del grande pubblico.
La salvezza rossoblù sembrava, appunto, la chiusura perfetta di una carriera strepitosa. Ma la carriera di Ranieri, e soprattutto l’uomo Ranieri, ci hanno insegnato che al cuor non si comanda e che spesso lo stesso cuore prevale sulla ragione. È così nella vita di chiunque, figuriamoci per un uomo che del calcio ha fatto la sua ragione di vita, sia da calciatore che da allenatore.
Tutto questo, almeno al 10 novembre 2024: la Roma cade all’Olimpico per 2-3 contro il Bologna e Ivan Juric viene esonerato, lasciando la Roma a soli 3 punti dalla zona retrocessione. La stagione giallorossa sembra già da buttare, con ancora 26 giornate da giocare. L’ambiente, già in fibrillazione dopo il precedente esonero di De Rossi, è una polveriera. Serve un “normalizzatore”, uno di quelli che sappia calmare la piazza e che abbia la Roma nel cuore. Chi se non Claudio Ranieri? Il pensiero volge subito al tecnico di Testaccio, che pochi giorni prima, durante le celebrazioni per la “Gigi Riva Football Week” a Cagliari, aveva ribadito ancora una volta che non sarebbe tornato ad allenare. Tempo pochi giorni e la situazione cambia: la notte del 13 giugno, Ranieri sbarca a Fiumicino dopo l’incontro londinese con i Friedkin ed il giorno dopo torna ufficialmente il tecnico giallorosso, giustificando il suo ritorno: “Sarei tornato ad allenare soltanto per Roma o Cagliari”.
Ranieri torna in panchina il 24 novembre a Napoli, cedendo soltanto nel finale ai futuri Campioni d’Italia. L’inizio del Ranieri-bis non è semplicissimo, in quanto in mezzo al successo per 4-1 sul Lecce, arrivano i ko contro Atalanta e soprattutto Como, ricordato in particolare per la rete lariana di Gabrielloni. Da quel momento in poi, la Roma non si ferma più, l’ambiente è tutto dalla parte di squadra e allenatore ed il pubblico “soffia”, sospingendo i giallorossi verso una rimonta strepitosa, accompagnata da ben 19 risultati utili consecutivi, che portano i giallorossi in piena zona Champions League e a coltivare un sogno. Per un strano segno del destino, l’incredibile striscia giallorossa viene interrotta da colui che, al termine della stagione, prenderà il posto di Sir Claudio sulla panchina della Lupa: Gian Piero Gasperini, che sconfigge Ranieri e i suoi ragazzi per 2-1. Nelle ultime due gare, la Roma resta in lotta per l’Europa che conta, vincendo contro Milan e Torino, ma nell’ultimo turno è la Juventus a conquistare l’ultimo posto per l’accesso alla prossima Champions League.
La stagione della Roma e la straordinaria carriera di Claudio Ranieri si concludono con il quinto posto e una qualificazione all’Europa League, che in quel nerissimo novembre sembrava pura utopia. A rendere ancora più impressionante l’ennesima impresa del tecnico, i numeri: 17 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte dal suo arrivo. Se il campionato si fosse basato soltanto sulle gare disputate dall’arrivo di Ranieri a novembre, la Roma si sarebbe laureata Campione d’Italia. La Champions League sarebbe stata la ciliegina sulla torta dell’ultimo grande ballo di Ranieri, ma guardando la stagione disputata, questa stagione resterà impressa negli annali e nella mente di tifosi giallorossi e non, ed è stata la degna chiusura di un cerchio, con le squadre che più Ranieri ha amato: Cagliari, la moglie di Ranieri, e Roma, la mamma di Ranieri.
E no, non chiamatelo miracolo: perché chi ha seguito Ranieri in tutti questi anni sa benissimo che, per lui, queste imprese sono la normalità più assoluta.