Franco Agamenone a SuperNews: "Giocare al Foro? Sarebbe un'emozione unica"
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Franco Agamenone, tennista italo-argentino ad oggi numero 167 del ranking ATP. Nato a Rio Cuarto (Argentina) il 15 aprile del 1993, verso la fine del 2020, dopo aver giocato la serie A2 con il Circolo Tennis "Mario Stasi" di Lecce, ha deciso di trasferirsi proprio nella città salentina. Il suo 2021 è stato semplicemente sensazionale e costellato di successi, ben 7 in totale, di cui 5 titoli Futures e due trofei a livello Challenger, vittorie che gli hanno permesso di entrare per la prima volta in carriera tra i primi 200 giocatori al mondo.
Intervista a Franco Agamenone
Da ragazzino sei cresciuto tennisticamente in un periodo florido per il tennis argentino, con tanti giocatori stabilmente tra i primi 10 del mondo (Guillermo Coria, David Nalbandian, Gaston Gaudio, Guillermo Canas e poi anche Juan Martin Del Potro). È stata questa per te una fonte di ispirazione agli inizi e c'é in particolare uno di loro che ti ha fatto maggiormente appassionare a questo sport?
Sì, sicuramente quello ha aiutato molto. Era un periodo in cui c'erano tanti argentini nei primi 100, anche in top 10 ce n'erano due/tre. Sicuramente quello ti dà una motivazione. I miei genitori mi portavano a giocare già da molto piccolo e ho subito sviluppato la passione per il tennis. Vedendo giocare quei campioni, poi, è normale che si voglia diventare come loro, fare quello che fanno loro. E questo ti aiuta sempre.
A poco più di 16 anni, nel 2009, hai disputato il tuo primo torneo Futures, ottenendo anche la tua prima vittoria e il tuo primo punto ATP. Che ricordi hai di quella partita?
Quella è stata una delle partite più belle della mia vita. Sinceramente ho giocato in modo incredibile. E poi da così piccolo avere un punto non era una cosa semplice. In quella partita ho giocato benissimo dal primo punto fino all'ultimo. Ho tirato ed è entrato tutto. È stata una delle migliori partite che ho giocato.
Ad aprile 2016 sei venuto per la prima volta a giocare dei tornei Futures in Italia, a Santa Margherita Di Pula. Com'é stato il tuo impatto iniziale in questo paese e che differenze hai notato rispetto alle competizioni in Argentina?
Si nel 2016 ho cominciato anche a giocare i campionati a squadre qui in Italia, insieme ai primi Futures a Santa Margherita. Mi ricordo che il livello dei giocatori italiani era più alto. Tennisticamente sono meglio in Italia, mentre in Argentina forse sono più forti mentalmente. Le partite erano diverse. Sentivo che erano più forti sul lato tennistico, però quando riuscivo ad entrare in partita e a stare lì mi rendevo conto che dal punto di vista mentale in Argentina il livello era più alto.
Lo scorso anno sei stato protagonista di una vera e propria ascesa nel ranking, grazie alle tante vittorie nei Futures prima e nei Challenger poi, attirando su di te l'attenzione di tifosi, giornalisti e addetti ai lavori in Italia e non solo. Stai sentendo in qualche modo un po' di pressione?
Lo scorso anno è stato spettacolare. Mi aspettavo un buon anno, ma non così tanto. Quest'anno no non penso che io stia sentendo pressione. Ad inizio anno forse le aspettative erano molto alte e mi è successo di non ottenere i risultati che mi sarei aspettato, però adesso, a poco a poco, sto ritrovando il tennis che ho giocato l'anno scorso. Se continuo così, si vedranno i risultati.
A gennaio hai giocato per la prima volta le qualificazioni in un torneo dello Slam, l'Australian Open. Che emozioni hai provato e cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Giocare l'Australian Open è stata una delle cose più belle che mi siano mai successe. È stato un torneo spettacolare. Da quando sono arrivato fino all'ultimo giorno ho imparato tanto. Vedere tutti quei giocatori che in genere si vedono in televisione, come Murray, Nadal, Dimitrov, che stanno giocando il tuo stesso torneo è meraviglioso. Sono molto contento di aver partecipato. È stata un'esperienza unica.
In una tua recente intervista hai detto che non parteciperai alle prequalificazioni per gli Internazionali Bnl d'Italia, ma speri in una wildcard per le qualificazioni. Che cosa significherebbe per te giocare per la prima volta al Foro Italico?
Si se c'è la possibilità di una wildcard è sempre benvenuta. So che è difficile perché ci sono tanti ragazzi che se la meritano, quindi non lo so. Sarebbe un'altra esperienza fantastica, un'emozione unica giocare al Foro Italico. E' uno dei tornei più belli al mondo. Sarebbe davvero incredibile.
A marzo hai ottenuto buoni risultati in doppio con Manuel Guinard, vincendo il titolo a Roseto degli Abruzzi e arrivando in finale a Zadar. Hai qualche obiettivo di ranking anche nel doppio o in futuro ti concentrerai esclusivamente sul singolo?
Abbiamo giocato due tornei fantastici con Manuel. Tuttavia, la verità è che in questo momento mi sto concentrando solo sul singolo. Mi piace giocare il doppio, però almeno per questo periodo mi concentrerò di più sul singolo. Se c'è la possibilità di giocare dei doppi ovviamente giocherò perché mi piace, ma non ho alcun obiettivo in questo momento.
Per la prossima settimana sei iscritto nel torneo Challenger di Barletta. Quali saranno poi i tuoi impegni in vista delle qualificazioni al Roland Garros? Giocherai principalmente nel circuito Challenger o proverai anche le qualificazioni di qualche torneo ATP?
I miei prossimi tornei saranno il Challenger di Barletta, le qualificazioni dell'ATP di Belgrado (se riuscirò ad entrare), il Challenger di Roma e uno in Austria. Poi mi allenerò per una settimana e subito dopo ci saranno le qualificazioni del Roland Garros.
Quest'anno per la prima volta in carriera potrai giocare le qualificazioni a Wimbledon. Tu però non hai mai disputato una partita ufficiale sull'erba. Hai in mente di disputare qualche torneo Challenger su questa superficie per prepararti al meglio o proverai direttamente le qualificazioni dello Slam londinese?
Sinceramente non ho ancora parlato di questo con il mio allenatore. Può essere un'opzione però non lo so. Non abbiamo ancora fatto il programma di quel periodo. So cosa giocherò fino al Roland Garros, però non abbiamo visto niente per il dopo.