Paolo Bargiggia in esclusiva a SN: “Zaniolo, pessima gestione della Roma. Vi svelo un retroscena sul calciomercato del Napoli”

Pubblicato il autore: Davide Roberti Segui

SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Paolo Bargiggia, giornalista ed opinionista sportivo esperto di calciomercato, per affrontare sia temi proprio di mercato che di calcio giocato.

Si aspettava qualcosa di più dalle italiane sul mercato? Penso soprattutto a Milan e Juve, che stanno annaspando e faticando…
È stato il mercato più deludente degli ultimi 15 anni per la Serie A, e si è animato solo grazie alle medio-piccole. Penso allo Spezia che ha ceduto bene Kiwior e poi ha fatto un po’ di mercato in entrata, o all’Empoli, o al Sassuolo grazie alla cessione di Traoré per 30 milioni al Bournemouth. Un mercato paralizzato in testa alla classifica, a parte il Napoli che si è rinforzato con Gollini e Bereszinski: il Milan ha solo cercato di prendere Sportiello dall’Atalanta e aveva anche pensato ad Osorio e Zaniolo, la Juve ha cercato solamente di riprendere Cambiaso. Però c’è un aspetto positivo: se è vero che siamo stati l’undicesimo campionato al mondo per soldi spesi, d’altra parte con gli occhi della giustizia e della federazione addosso le società italiane stanno capendo che non devono fare il passo più lungo della gamba e non devono buttare fumo negli occhi dei tifosi.

Due casi su tutti hanno scosso il mercato italiano: in primis quello di Zaniolo e del suo tentato addio alla Roma. Un pensiero su questa vicenda?
Su Zaniolo c’è stata una gestione sbagliata della Roma, nel senso che dovevano avere le idee chiare: dentro o fuori, punto. Un’offerta per il rinnovo a Zaniolo era stata fatta però: e qui ha sbagliato il ragazzo, che aveva fatto richieste troppo esose chiedendo 4,5 milioni dopo un’offerta da 4. I ragazzi purtroppo oggi hanno una mentalità deformata, dovrebbero pensare prima a giocare. Poi comunque tutto è deflagrato con la questione del mancato rinnovo e dei fischi in Roma-Genoa di Coppa Italia: insomma, c’è stata corresponsabilità tra calciatore e società. Vanno comprese le ragioni di tutti, un po’ meno le dichiarazioni di Mourinho: con le sue parole l’ha esposto alla gogna mediatica sociale e social, con i tifosi che sono andati addirittura a prenderlo a casa. Una brutta storia comunque per il calcio italiano, considerando che Zaniolo resta uno dei migliori talenti.

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L’altro caso scottante è stato quello del mancato rinnovo di Skriniar: scelta giusta del calciatore quella di andare al PSG?
Ha sbagliato l’Inter in estate, pensando che il PSG potesse rialzare di molto l’offerta. Così hanno perso Bremer e si troveranno col cerino in mano. Skriniar ha scelto per soldi ma anche per andare in un club che può vincere la Champions League: scelta comprensibilissima. Quindi situazione gestita male in estate, ma molto bene in questi ultimi giorni con la scelta comunicativa dell’Inter che ha messo al riparo da contestazioni o attacchi verso il calciatore.

Ha per caso un retroscena su una trattativa importante portata avanti da qualche squadra italiana in questo gennaio e poi non andata in porto?
Vi racconto questo retroscena che sanno in pochi: il Napoli era andato forte su Ounahi dell’Angers. Poi però il club francese aveva cercato di scatenare un’asta in Inghilterra, arrivando a chiedere 25 milioni: queste cifre non sono state offerte da nessuno, dunque negli ultimi giorni il Napoli avrebbe potuto affondare il colpo sul centrocampista marocchino; peraltro gli azzurri avevano anche già l’accordo sulle cifre del contratto. Solamente che poi il Marsiglia si è inserito e ha proposto una clausola del 40% sulla rivendita in favore dell’Angers: il Napoli si è quindi tirato indietro mostrandosi molto oculato nella gestione dei suoi conti, anche perché se poi Ounahi avesse fatto bene e avesse raggiunto un valore magari di 30 milioni tra un anno, in caso di cessione gli azzurri avrebbero dovuto girare il 40% del ricavato al club transalpino.

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Qual è il colpo migliore di questo mercato, a suo dire, in Italia e in Europa?
In Italia, soprattutto, è molto difficile da dire: poi comunque è complicato valutare prima di vedere l’impatto che avranno. Penso forse ad Ilic, che ha un grande talento e può fare bene al Torino. In Europa, mi incuriosisce molto Enzo Fernandez: è bravo, ha fatto un buon Mondiale, ma è costato 120 milioni che per me sono un’assoluta esagerazione. Però la Premier è un’altra cosa…

Ecco appunto: cosa ne pensa del dislivello che si sta creando tra la Serie A e la Premier e qual è secondo lei la causa?
Premier e Bundesliga sono campionati dove vengono fatti progetti seri e investimenti seri. La Premier ha un prodotto di primissima qualità, ha diritti televisivi pagati tantissimo, che premiano tutte le squadre del campionato mentre in Italia vengono pagate bene solo le prime della classe. I migliori investitori, quelli davvero ricchi, quindi vanno lì: guardate Bohely al Chelsea che ha speso quasi un miliardo di euro. È un campionato senza scandali, più meritocratico: sostanzialmente, è molto più ricco. La differenza sta tutta lì.

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Allegri ha parlato di “Juve che deve puntare a salvarsi”: a suo parere è l’approccio giusto?
Dell’Allegri allenatore penso il male possibile. Sono stato l’unico a criticare il suo ritorno alla Juve due anni fa: è un allenatore vecchio nelle idee, che non valorizza i giovani e anzi depaupera il valore che ha in mano. Insomma, dal punto di vista sportivo ne penso veramente il peggio. Quelle dichiarazioni sono figlie di poca lucidità e dell’opportunismo, in casa Juve manca chiarezza e Max è rimasto l’unico uomo di calcio e quindi può dire tutto ed il contrario di tutto. Sicuramente è una dichiarazione che da un lato può infondere un po’ di concentrazione nella squadra e nell’ambiente, dall’altra però può mettere una pressione negativa su tutti. Alla fine però non deve essere facile anche per lui avere tutta la responsabilità del lato tecnico del club: ma la colpa è di chi gliel’ha data, quindi Agnelli prima ed Elkann poi. In qualche modo, però, va capito anche lui.

Ringraziamo Paolo Bargiggia per la cortesia e la disponibilità.

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