Finale scudetto, Milano torna Campione d’Italia

Pubblicato il autore: Vincenzo Di Vaio Segui

 

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Roma – “Red shoes are back”, le scarpette rosse sono tornate. Dopo una stagione dominata, alla fine di una finale scudetto che probabilmente resterà nella storia del basket italiano, la squadra cara a Giorgio Armani festeggia il suo 26° scudetto a ben 18 anni dall’ultimo. Ci sono voluto ben sette gare per avere la meglio sulla Mens Sana Siena, autrice di un campionato inverosimile, portato avanti tra problemi societari insormontabili e che ora priveranno la massima divisione della sua indiscussa protagonista degli ultimi dieci anni. La vittoria di Milano sublima nel sorriso di Alessandro Gentile, Mvp delle finali, che nelle ultime due gare ha trascinato i suoi compagni di squadra alla vittoria, ripercorrendo le orme del padre Nando Gentile simbolo della Juvecaserta. Festeggiano Hackett e Moss, decisivi nell’ultima frazione di gioco. Entrambi ex senesi, vivono sentimenti contrastanti: la gioia di uno scudetto storico e rincorso con tutte le forze, in una finale scudetto che chiude il ciclo (e la vita) della squadra che li ha lanciati. Siena si commiata dando vita ad una prestazione tutto cuore, che l’ha vista in testa (con un vantaggio consistente) nel terzo quarto, onorando al meglio la sua storia. Ora, però, la regina del basket veste Armani.

Finale scudetto, l’Olimpia scappa subito

L’EA7 parte a razzo, sospinta da Samuels e Gentile, cominciando a scavare una trincea di punti per allontanare la Mens Sana. Gli ospiti non riescono a penetrare in area, e si affidano a timidi canestri dalla media e lunga distanza. Non riescono a giovare di un piccolo calo di Milano e chiudono la prima frazione di gioco sotto di ben 10 punti (19-9). Il secondo quarto della finale scudetto, si apre con una serie di errori bipartisan, chiusi da una tripla di Hackett. I Campioni d’Italia uscenti sono alla corde, ma ritrovano slancio grazie a Carter ed Haynes che fanno scendere lo svantaggio sotto la doppia cifra (26-19 al 14′). Siena continua la rincorsa, ma Milano non smette di fare punti: la molla dello svantaggio si tende nuovamente intorno ai 10 punti, ma le due squadre vanno al riposo lungo sul 36-29.

Finale scudetto, Siena mette la freccia poi crolla

Sembra che il calvario della Mens Sana debba continuare, quando il tabellone dice che gli uomini di Crespi sono sotto di 12 (41-29 al 21′), ma Hunter e soci piazzano un break letale che ammutolisce il Forum: in due minuti i verdi recuperano lo svantaggio e superano Milano, allontanandosi fino ai 6 punti di distacco che chiudono il penultimo atto della finale scudetto (48-54) grazie all’ottima vena dei suoi americani. Nell’ultimo quarto, Siena cerca di mantenere alto il ritmo, ma ha corso troppo. Gentile risale in cattedra e suona la carica. Milano tocca addirittua il -8 a 6′ dalla fine, ma ha più benzina in corpo: la tripla dell’aggancio, firmata da Jerrels, è accolta con un boato mai sentito ad Assago. Siena è a terra, immobile, l’Olimpia capisce che è il momento clou della gara e si affida alle mani di Moss ed Hackett per il break che segna lo scatto vincente dei meneghini. Erick Green è l’ultimo senese ad alzare bandiera bianca: Milano vince la finale scudetto con il punteggio di 74-67 e dà inizio ad una festa attesa ben 18 anni.

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