Intervista esclusiva a Massimo Paganin: "La sconfitta dell'Inter nel Derby d'Italia non è solo colpa di Inzaghi. Sulle parole di Mkhitaryan..."
Massimo Paganin ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni, trattando vari temi legati alla nostra Serie A tra cui il Derby d'Italia di domenica scorsa, passando per il momento del Napoli e dell'Atalanta, fino ad arrivare alla corsa salvezza: ecco le sue parole.
Massimo Paganin, ex calciatore di Inter e Bologna, tra le altre, oggi opinionista e commentatore sportivo, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Numerosi i temi toccati, con un focus in particolare sul Derby d'Italia tra Juventus e nerazzurri giocato questo weekend: ecco le sue dichiarazioni.
Juve-Inter, Mkhitaryan ha parlato di “Inter troppo forte, che quindi a volte si rilassa un po’”: sei d’accordo con questa lettura?
Io credo che Mkhitaryan abbia detto che l'Inter è troppo forte ma non in riferimento alla partita Juventus-Inter, ma relativamente ad altre situazioni nell'arco della stagione che hanno impedito all'Inter di avere qualche punto in più o di gestire in modo migliore certe situazioni. La sfida di domenica sera è stata aperta, entrambe potevano vincere e ogni anno presenta delle insidie. I nerazzurri hanno sbagliato in alcuni dettagli, mentre la Juventus è in grande crescita nell'ultimo periodo e anche avendo giocato in settimana è sembrata più in palla. Dunque, comunque, la riflessione dell'armeno era più generale, non strettamente riferita al Derby d'Italia.
Per quanto riguarda il Derby d’Italia, dove stanno i meriti di Motta e dove, invece, risiedono i demeriti di Inzaghi?
Non ci sono meriti o demeriti, ma semplicemente delle scelte fatte nell'arco della partita. In una gara come come Juventus-Inter sono i dettagli a fare la differenza, e diciamo che probabilmente la scelta di Inzaghi di togliere Bastoni, che fino a quel momento aveva fatto benissimo, a mio modo di vedere ha creato qualche qualche difficoltà all'Inter in quella zona. Dall'altra parte, Thiago Motta ha sostituito Savona con Cambiaso, e secondo me ha trovato un giocatore che è riuscito a collegare molto di più il gioco tra la fase di costruzione dal basso e la rifinitura. Cambiaso ha giocato in posizioni intermedie che hanno dato fastidio all'Inter, soprattutto dentro il campo, e quello ha fatto la differenza.
E' chiaro, poi, che non è un unico giocatore a essere determinante, perché è una partita che si gioca sui dettagli. Sommer ha fatto delle grandissime parate, l'Inter ha avuto delle possibilità sbagliando l'ultimo passaggio o la conclusione. Ma ripeto, è una gara in cui i dettagli fanno la differenza e lo sfruttare o no le occasioni può farti vincere: è un match sempre aperto a tutti e tre i risultati. La Juventus domenica ha vinto con con merito. In classifica non cambia molto, in una giornata nella quale anche il Napoli era atteso da una partita difficile.
Un passetto in avanti del Napoli avvicina un po’ Conte allo Scudetto: quanto è grave, però, il fatto di non aver sostituito Kvara (avendo perso anche Neres)?
Sì, è un passo in avanti quello del Napoli, per di più in un turno nel quale sia Napoli che Inter giocavano due partite difficili. Però cambia poco nella corsa al titolo, perché da qui alla fine dell'anno ci sono tante partite: è vero che ci sono gare insidiose, il calendario è probabilmente più problematico per l'Inter, però le difficoltà sono dietro l'angolo.
Credo che il Napoli dovrà giocarsela fino alla fine: lo farà con tutte le forze ed energie che ha a disposizione. Non credo che il il fatto di aver perso Kvaratskhelia, e di non averlo sostituito, possa creare dei problemi, tanto è vero che Conte con la Lazio ha giocato con il 3-5-2: ha quindi trovato una soluzione, cambiando il modulo, mettendo tre difensori e usando i due esterni. Direi che ha trovato una soluzione per il momento che ha dato dei buoni frutti.
L’Atalanta, per te, è ancora in corsa per lo Scudetto?
A mio modo di vedere l'Atalanta non è in corsa per lo Scudetto: potrebbe essere un "giudice", visto e considerato che avrà la partita contro l'Inter in casa e quindi potrebbe far perdere dei punti ai nerazzurri. Però credo non sia ancora attrezzata per poter vincere lo Scudetto, fino a questo momento. E' chiaro che quello che conta di più per la squadra di Gasperini è arrivare in Champions League: rifarlo, per loro, significa quasi aver vinto uno Scudetto. Questo perché è una cosa veramente complicata e difficile: la Dea lo sta facendo da tanto tempo, questo vuol dire aver costruito un gran progetto e aver fatto le cose nella maniera giusta.
Il Bologna di Italiano, senza più la Champions, è una candidata credibile per il quarto posto?
Credo sia difficile per il Bologna riuscire a raggiungere il quarto posto: penso che dovrà rimanere tra l'ottavo e il sesto. Dovrà fare il possibile per tenere quella posizione in classifica, anche se non sarà facile: chi sta davanti, a mio modo di vedere, è più attrezzato, e sicuramente il quarto posto diventa molto complicato per il Bologna. Ci sono squadre davanti a loro che sono più forti: Milan, Juve, c'è la stessa Atalanta, c'è la Lazio e anche la Fiorentina, per cui diventa complicato per i rossoblú riuscire ad arrivare quarti.
Con le sue scelte di formazione, Ranieri sta mettendo in chiaro un aspetto: si punta alla coppa, il campionato ormai è in secondo piano seppure stia facendo bene. Condividi questa scelta?
Da un lato è vero che ci sono delle scelte forti da parte sua, ma non credo abbia abbandonato completamente il campionato, anche se è vero che sta cercando di far recuperare i giocatori. Credo sappia benissimo che il posto in Europa eventualmente potrebbe passare dall'Europa League, ma è una competizione difficile da poter vincere ed è complicata. Però ha piazzato tre vittorie su tre fuori casa, ha fatto diversi risultati utili di fila... insomma, direi che la squadra sicuramente sta traendo beneficio dal fatto che sta facendo bene in Europa, ma sta facendo bene anche sul campo nel campionato italiano.
Ranieri ha lavorato molto sull'aspetto mentale per dare un'identità precisa alla squadra, e mi sembra che i giocatori stiano rispondendo bene. E' chiaro che va considerata partita dopo partita, la Roma è stata parecchio scostante in questo campionato. Tuttavia, dico che c'è la possibilità da qui a fine stagione di fare delle buone cose e preparare la squadra anche per la prossima stagione.
In merito alla lotta salvezza, dando per spacciate Monza e Venezia, chi rischia di più?
Per quanto riguarda la zona salvezza, diciamo che Monza e Venezia si sono staccate e quindi sarà molto difficile per loro riuscire a recuperare il gap. Per le altre, invece, dai 20 punti del Parma ai 25 del Cagliari, sono tutte dentro alla lotta, quindi sono tutte squadre che combatteranno fino alla fine. Non ci sono delle candidate più a rischio, perché secondo me il livello di tutte le squadre è molto buono, e in Serie A capitano delle distrazioni o dei passi falsi come quelli compiuti dall'Empoli. Credo che da qui alla fine della stagione saranno tutte impegnate, e sarà difficile capire chi sarà la squadra che potrebbe scendere in serie B.