Giordano Signorelli partecipa a Sport Frame 2025 con l'articolo "Il Colle delle Finestre, che fu inferno, si trasforma in paradiso: la gioia rosa di Simon Yates"
Giordano Signorelli é uno dei partecipanti di "Sport Frame 2025", l'iniziativa volta a decretare l'articolo sul momento sportivo piú emozionante di questa annata sportiva. Scopriamo insieme chi é Giordano e il pezzo che candida per il contest.
Giordano Signorelli é un giornalista iscritto all’Albo dei Pubblicisti dal 2018, sul campo dal 2003. Bergamasco, classe 1984, Signorelli vanta un lungo trascorso presso "Il Nuovo Giornale" di Bergamo e "Bergamo & Sport". Attualmente é uno dei collaboratore di "Tuttosport" e di "Prima Bergamo", mentre fa parte dei coordinatori del network "Tifosinrete". Giordano partecipa al contest di scrittura "Sport Frame 2025" con un articolo dedicato al ciclismo dal titolo "Il Colle delle Finestre, che fu inferno, si trasforma in paradiso: la gioia rosa di Simon Yates".
"Il Colle delle Finestre, che fu inferno, si trasforma in paradiso: la gioia rosa di Simon Yates"
Da che mondo è mondo, si sa che lo sport dà e toglie. Oppure, nel caso di Simon Yates, prima ti toglie e poi ti dà. Le coincidenze della vita sono varie e imprevedibili, ma, quanto accaduto al ciclista all'ultimo Giro d'Italia, va oltre ogni immaginazione. Protagonista, oltre al britannico, è il Colle delle Finestre, salita piemontese che nel 2018 pose fine ai sogni di gloria di Simon Yates che, dopo aver dominato il Giro fino a quel giorno, andò clamorosamente in crisi e incassò oltre 38 minuti dal vincitore Chris Froome, autore di un'autentica impresa. Ma se nel 2018 il Colle delle Finestre fu amarissimo e mandò in lacrime l'allora atleta della Mitchelton, nel 2025 si rivela invece dolcissimo, pur mandando nuovamente in lacrime Yates, questa volta per la gioia. Dalle stalle alle stelle, dall'inferno al paradiso, potremmo sintetizzare.
"Vediamo cosa succede questa volta - aveva dichiarato il folletto di Bury in sede di presentazione -. E' un momento della mia carriera che è sempre presente e sarà certamente emozionante". E il sempre silenzioso "Scienziato" - come è stato ribattezzato dall'ex ciclista professionista Riccardo Magrini, oggi apprezzata voce di Eurosport, per il suo modo di correre molto simile a quello del fratello gemello Adam, cui il soprannome era stato precedentemente attribuito - ha fatto i calcoli giusti anche questa volta, sfogando i sentimenti passati in ogni pedalata e andando a riprendersi quello che il Colle delle Finestre gli aveva tolto nel 2018, spinto anche dalla propria ammiraglia che ogni pochi secondi lo incitava a gran voce "Vai Simon" all'auricolare. Certo, questa volta Yates è arrivato all'appuntamento più maturo - 32 anni contro i 25 di allora -, forte di una vittoria alla Vuelta e tanti piazzamenti nei grandi giri e supportato da una Visma che sa come si vincono Giro, Tour e Vuelta.
E così, dopo quasi tre settimane di fatiche, alla vigilia dell'ultima durissima e decisiva tappa della Corsa Rosa, Simon Yates si ritrova al terzo posto della classifica generale con 38 secondi da recuperare a Richard Carapaz, secondo in graduatoria, e 1 minuto e 21 secondi alla rivelazione Isaac Del Toro, maglia rosa da diverse frazioni. Il tutto senza acuti degni di nota, ma grazie a una calcolata regolarità.
I calcoli non mancano nemmeno il 31 maggio scorso, quando Yates decide di non rispondere al primo attacco di Carapaz quando mancano ancora 42 chilometri all'arrivo e l'ascesa del Colle delle Finestre è appena iniziata. Solo la maglia rosa Del Toro segue l'ecuadoregno, con l'inglese che sceglie di salire del proprio passo, perde qualche secondo, ma in breve tempo rientra sui primi due della classe e, una volta capito il momento propizio, piazza uno scatto dei suoi. Del Toro guarda Carapaz che, a sua volta osserva la maglia rosa che sceglie di rimanere a ruota. E Yates guadagna così 10 secondi che, in breve tempo, lievitano a 20, 30, fino al minuto e quaranta con cui scollina al Gran Premio della Montagna e lo mette virtualmente al comando della generale.
Non è finita però, perché da affrontare ci sono ancora la discesa del Colle - che esaltò le qualità di discesista di Savoldelli nel 2005 - e la scalata verso Sestriere, non impegnativa, ma posizionata dopo un sostanzioso dispendio energetico. Ai -20 km dal traguardo, Simon Yates trova ad attenderlo Wout Van Aert che, come già fatto diverse volte in passato, veste i panni del dantesco Virgilio e pilota il compagno di squadra verso il trionfo. Le spiccate doti da cronoman del belga sono fondamentali per trainare il britannico fino alle prime rampe dell'ascesa conclusiva e far sì che il margine su Del Toro e Carapaz si amplifichi in maniera esponenziale fino agli oltre 5 rifilati sul traguardo di Sestriere. Con Simone Yates che, dopo 7 lunghi anni, corona il sogno Rosa lasciando alle spalle la rabbia e la frustrazione di quanto accaduto nel 2018.