Mo Farah critica Donald Trump: "Sta sbagliando politica"
Mo Farah critica la decisione di Donald Trump di chiudere le frontiere ai ai nativi di sette paesi di origine islamica. Proteste negli Stati Uniti ma non solo: negli ultimi giorni si sta mobilitando con particolare insistenza anche il popolo tramite i principali social network. Una decisione presa dal neo Presidente degli Stati Uniti anche per chi in possesso di regolari permessi di soggiorno. Una scelta che ha fatto insorgere anche diversi sportivi tra i quali Mo Farah, il due volte campione olimpico del mezzofondo che risiede a New York ma, di fatto, in seguito alle recenti decisioni presidenziali. L'atleta ha affidato ai social il suo disappunto. Ecco quanto scritto e pubblicato da Farah in un post che ha avuto moltissime condivisioni e i classici "mi piace"
"Il 1º gennaio di quest'anno, Sua Maestà la Regina mi ha fatto un cavaliere del reame. Il 27 gennaio, il presidente Usa Donald Trump sembra aver fatto di me uno straniero. Io sono un cittadino britannico che ha vissuto in America per gli ultimi sei anni . Lavorando sodo, contribuendo alla società, pago le mie tasse e allevo i nostri quattro figli nel posto dove sono ora che chiamiamo casa. Ora, a me e a molti altri come me viene detto che forse non siamo i benvenuti. E' profondamente preoccupante che dovrò dire ai miei figli che papà potrebbe non essere in grado di tornare a casa. Dovrò spiegare il perché, ovvero che il presidente ha adottato una politica tipica di un posto fatto di ignoranza e pregiudizio. Sono stato accolto in Gran Bretagna dalla Somalia quando avevo 8 anni e ho avuto la possibilità di avere successo e di realizzare i miei sogni. Ho avuto l'onore di rappresentare il mio paese, vincere medaglie per i cittadini britannici e ricevere il più grande onore di un cavaliere. La mia storia è un esempio di cosa può succedere quando segui politiche di compassione e di comprensione, non di odio e isolamento"
La scelta di Trump nel dettaglio è caduta su questi sette paesi: per tre mesi non potranno entrare negli Stati Uniti i cittadini provenienti da Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan e Yemen. A cui va aggiungersi l'annuncio del muro con il Messico. Una scelta drastica ma che ha delle basi ben solide a monte, come rivelato da Trump durante la cerimonia di investitura di James Mattis alla difesa al Pentagono. Ecco quanto riportato da Trump: "Vogliamo essere sicuri di non avere nel nostro Paese le stesse minacce che hanno i nostri soldati all’estero. Non dimenticheremo mai la lezione dell’11 settembre. Mentre prepariamo il budget per la difesa da presentare al Congresso, la nostra forza militare non sarà messa in discussione da nessuno, così come la nostra dedizione per la pace. Vogliamo la pace". Non solo. Il presidente ha inoltre deciso di rafforzare le forze armate degli Stati Uniti, con nuovi aerei, nuove navi, nuove risorse e strumenti per uomini e donne in uniforme. Sarà l'ultima decisione presa in merito da Trump? Oppure farà qualche passo indietro? Sicuramente i prossimi giorni saranno ancora al centro di polemiche.