Maratoneta SuperNews, Michel Moscatelli: "Il running è terapia. Pronto per la mia quinta Maratona di Roma. Mi piacerebbe correre la 100 km del Passatore"
Intervista al secondo runner selezionato per la terza edizione di Maratoneta SuperNews: Michel Moscatelli. Conosciamo meglio l'atleta italo-francese, alle prese con la preparazione della sua quinta Maratona di Roma.
Michel Moscatelli é il secondo runner di "Maratoneta SuperNews" che il prossimo 16 marzo parteciperá alla 30esima edizione della Run Rome The Marathon. Per l'atleta italo-francese si tratterá della sua quinta Maratona di Roma: come dichiara nella seguente intervista, Michel vuole viversi a pieno la gara e chiuderla senza intoppi, senza la pressione di un risultato da raggiungere a ogni costo. Runner determinato e ambizioso, Michel racconta, con la spontaneitá e simpatia che lo contraddistingue, come si é avvicinato alla corsa, come e se la diagnosi di sclerosi multipla ha condizionato la sua vita sportiva e quali progetti, a breve e lungo termine, si augura di portare a termine.
Michel, come nasce l'amore per la corsa?
"E' nato a 37 anni per gioco, quando un amico mi disse: "Facciamo un po' di sport insieme, iniziamo a fare triathlon!". Da lí, ho iniziato a nuotare, pedalare e correre. E piano piano, km su km, passo dopo passo, é nato questo grande amore per la corsa. Prima dei 37 anni io non avevo mai corso: questo fa capire che si puo' iniziare a qualsiasi etá".
Sei un runner molto speciale. Non solo per la tua simpatia e determinazione, ma anche perché sei un esempio per tutti coloro che convivono con la sclerosi multipla. Come il running ti aiuta a gestire questa condizione? È la testa che fa tanto la differenza?
"Bella domanda. Ho iniziato a correre nel 2017, e nel 2021 mi diagnosticarono la sclerosi multipla. Allenandomi praticamente ogni giorno, ho iniziato bene a capire il mio corpo. Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Approfondendo e facendo alcuni esami ho scoperto di avere questa patologia. Mi era cascato il mondo addosso. Ma mi é bastata una decina di giorni per decidere di affrontare tutto positivamente: mi sono rimboccato le maniche e sono andato a correre la Maratona di Roma. Sono riuscito a chiudere una gara cosí faticosa nonostante la diagnosi. Ci vuole tanta testa? Sí, assolutamente, tanta forza di volontá e costanza. Lo sport é parte integrante della terapia. Quindi avanti tutta, non si molla mai!"
Ti stai allenando duramente per la tua quinta Maratona di Roma, e sarai uno dei runner di SuperNews: ti sei posto un obiettivo da raggiungere? In due occasioni sei stato costretto al ritiro, le altre due hai chiuso la gara con successo. Ad oggi, prevalgono le emozioni positive o c'é un po' di ansia da prestazione?
"Purtroppo, per questa quinta Maratona di Roma il mio obiettivo é arrivare vivo al traguardo e soprattutto tentare di non infortunarmi. Vengo, infatti, da un infortunio che mi ha bloccato per diverso tempo, e una Maratona si prepara in almeno sei mesi. Sono ripartito con gli allenamenti a febbraio, quindi l'obiettivo é arrivare con il sorriso e non farsi male. Sicuramente l'ansia da prestazione c'é sempre, credo sia normale. Ma sono le emozioni positive quelle che devono vincere".
Nel tuo cv sportivo appaiono, oltre che la Maratona di Roma per ben 4 volte, la Maratona delle Cattedrali a Barletta nel 2022, la 6 ore dei templari a Banzi (44 km), la Maratona di Valencia e l'Ironman, la più recente di tutte. Quale gara ti ha lasciato un ricordo speciale e quale meno? E perché?
"La Maratona che mi ha lasciato piú emozioni é sicuramente la Maratona delle Cattedrali a Barletta, la mia prima maratona corsa insieme all'amico e allenatore che mi ha fatto conoscere il triathlon. C'era anche Mariella Di Leo, ultramaratoneta nonché organizzatrice dell'evento: nell'ultimo chilometro mi ha accompagnato sotto la pioggia battente, con i miei bimbi che si sono uniti alla mia corsa. E' stato un'emozione stupenda. Non c'é una gara che non mi abbia lasciato qualcosa di speciale, ognuna é un bagaglio di emozioni e la porto con me".
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine? A quali altre gare vorrai partecipare o quali altri risultati ti sei prefissata di raggiungere?
"Per quanto riguarda gli obiettivi a lungo termine, mi piacerebbe molto fare una 100 km, per esempio quella del Passatore, che parte da Firenze e arriva a Faenza. E' bella lunga e impegnativa, vedremo. Essendo io un atleta che deve tenere in considerazione la propria condizione, i miei risultati non sono associati al tempo: mi piace fare gare e condividerle con gli amici, amo che la mia famiglia mi aspetti all'arrivo. A me piace correre perché mi fa star bene. Nient'altro".
Qual è il tuo sogno sportivo più grande?
"Mi piacerebbe fare ció che faccio fino a quando riesco a farlo".