Maratona di Roma, il project manager Benfenati: "Non ci poniamo limiti, la 30esima edizione sarà incredibile. Maratoneta SuperNews? Importante far vivere l'evento dall'interno"
Il prossimo 17 marzo i runners scenderanno per le strade di Roma per correre la Maratona 2024. Per approfondire la 29esima edizione e capire come la manifestazione sportiva sia esponenzialmente cresciuta nel corso degli anni, abbiamo raggiunto Lorenzo Benfenati, project manager dell'Acea Run Rome The Marathon.
In vista dell'imminente Maratona di Roma del prossimo 17 marzo, la nostra redazione ha avuto il piacere di realizzare una lunga intervista con uno degli organizzatori dell'evento, il project manager Lorenzo Benfenati, che ci ha raccontato la crescita dell'iconica manifestazione sportiva e le novità che ci attendono nella 29esima ma soprattutto nella 30esima edizione della corsa capitolina.
La Maratona di Roma è arrivata alla 29esima edizione e runners da ogni parte del globo si preparano a correre per le strade della Capitale il prossimo 17 marzo. Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova edizione? In cosa questa manifestazione sportiva è migliorata e assunto sempre più prestigio negli anni?
"Grazie per l’opportunità. Coordino quest’evento per Infront, che insieme a Corriere dello Sport-Stadio, Italia Marathon Club e Atielle Roma rappresenta ormai da 4 anni il nuovo soggetto organizzatore della Maratona di Roma. La prima edizione del nostro raggruppamento è stata a settembre 2021, ancora condizionata dal Covid, poi marzo 2022, marzo 2023 e la prossima, marzo 2024. Questa finalmente sarà la prima vera edizione in cui siamo davvero fuori dalla pandemia. In questi anni siamo riusciti a far crescere questo progetto un passo alla volta, una crescita sana e di qualità portata avanti da quattro soggetti che non si conoscevano e che hanno messo insieme le proprie capacità, i propri servizi e risorse per un progetto bellissimo e ambizioso: quest’anno faremo il record, avremo oltre 18.000 iscritti da ogni parte del mondo. Credo che il successo sia dettato dal fatto di essere stati capaci, tassello dopo tassello, di far conoscere questo progetto a chi prima non lo conosceva e lavorare bene per permettere di crescere in maniera sana”.
Main topic di questa edizione quello della sostenibilità: già nel 2021 è stata conquistata la certificazione ISO 20121 attraverso l’Ente certificatore RINA. In quali aspetti la Maratona si prefigge di rispettare l’ambiente e di essere sostenibile? Ci spiega nel dettaglio l’utilizzo dell’hashtag #runforwater?
“L’hashtag è legato al percorso che stiamo facendo con il nostro main sponsor Acea, che quest’anno si prefigge l’obiettivo di raccontare l’importanza e la preziosità dell’acqua pubblica. Questo sarà il claim dell’evento, e farà sì che ci sia una notevole riduzione della plastica monouso su tutto il percorso: ci saranno infatti molti punti di ristoro senza le classiche bottigliette di plastica, bensì con le autobotti che permettono di bere l’acqua pubblica. Non tutti i punti di ristoro faranno a meno della plastica, anche per la difficoltà logistica derivante dall’uso di autobotti in determinati punti, ma noi vogliamo andare in questa direzione. La riduzione della plastica monouso è uno dei nostri obiettivi. Per avvicinarci sempre di più alla sostenibilità ci siamo fatti guidare dal nostro partner “Circularity” per elaborare un piano di lavoro che permetta, anno dopo anno, di fare sempre un passo in avanti in tal senso".
"La certificazione ISO 20121, che si rinnova ogni anno, attesta che l’evento ha un’organizzazione e gestione sostenibile. Ma non ci limitiamo a questo: abbiamo infatti un ambizioso progetto che possa rendere la Maratona di Roma un evento “carbon neutral” entro il 2026. Stiamo quindi lavorando per ridurre quanto più possibile la nostra impronta carbonica e, dove non è possibile, compensare. Abbiamo inoltre piantato 3000 alberi a edizione, e siamo ora a 9000 alberi piantati in Guatemala. Poi abbiamo partnership e collaborazioni con aziende come Zero CO2 e Retake, e quest’anno faremo la raccolta delle scarpe che i runner non utilizzano più per trasformarle in altro materiale. E’ fondamente la logica del riciclo e del riutilizzo, dai trasporti ai rifiuti. Tutto il materiale che i maratoneti riceveranno nel pacco gara proviene da filato riciclato. Ogni anno vogliamo diventare sempre più sostenibili".
L’Acea Run Rome The Marathon si prepara a confermarsi la 42K più partecipata d’Italia, con “più di 18mila alla maratona e oltre il 60% di stranieri, mille squadre alla staffetta e quasi 20mila persone alla Fun Run” come da lei in una recente intervista. Vi aspettavate un’adesione così importante? Questi numeri verso quali progetti futuri possono far proiettare l’organizzazione?
“Un evento come la Maratona di Roma non può porsi limiti. Ovvio che sono numeri veramente importanti, perché la rendono la manifestazione più partecipata d’Italia. Siamo grati per questo e ci sentiamo addosso una grande responsabilità. Ci saranno tanti iscritti e tanti finisher che porteranno con sè un bel ricordo, ed è questo il vero successo dell’evento. Era il nostro obiettivo arrivare a questi numeri, siamo contenti di questa 29esima edizione e stiamo già lavorando per quella del 2025, anno del Giubileo e di grandi cambiamenti”.
Oltre il 60% sono atleti stranieri: come far crescere sempre di più anche il numero di runners azzurri? Avete in programma delle iniziative specifiche?
“Abbiamo una serie di iniziative rivolte al pubblico italiano per presidiare, quanto più possibile, le Maratone italiane grazie a sinergie e partnership. Abbiamo collaborato con Venezia, Milano, Firenze, poi con la Mezza Maratona di Verona e di Napoli. Cerchiamo sempre di rimanere in contatto con il mercato, oltre che essere sempre attenti al mondo dei peacer e a quello delle società sportive”.
Per la 30esima edizione del 2025 ci sarà anche il Giubileo, quali novità ci attendono?
“Le novità sono molteplici. Chi verrà all’interno dell’EXPO, al Palazzo dei Congressi, il 15 e 16 marzo dalle 9.00 alle 20.00 potrà vedere già una prima novità che riguarda il rebranding del logo, la data del 2025 e l’ambizione di creare qualcosa di unico. Sul percorso ci saranno delle sorprese: non è facile lavorare a Roma su 42 km, ma stiamo facendo del nostro meglio per rendere incredibile la 30esima edizione e per fare in modo che ci sia una grande sinergia con il Vaticano, dal momento che sarà anche l’anno del Giubileo, per rendere la Maratona ancora più iconica nei passaggi chiavi del percorso all’interno della città”.
Quest’anno sono state apportate delle modifiche al percorso della 42 km: la prima riguarda il cambio di direzione alla partenza, che ora prevede anche un giro attorno al Colosseo, mentre la seconda riguarda l’eliminazione della salita che costeggia la Moschea. Qual è il motivo di queste scelte?
“C’è sicuramente una ragione: vogliamo rendere la 42 km capitolina sempre più veloce e tecnica. Molti partecipanti si iscrivono senza darsi un obiettivo in termini di risultato e concentrandosi solo sulla bellezza della città e della manifestazione. Noi, invece, vogliamo far passare il messaggio che tutti possono ambire al proprio personal best. Ascoltando il parere dei runners e con l’aiuto della polizia municipale, abbiamo quindi reso la corsa ancora più veloce e agevolato i maratoneti eliminando quel falsopiano, quella salita al 30esimo km, che non era neanche particolarmente attrattiva dal punto di vista del percorso. La partenza al Colosseo, invece, assume un aspetto più iconico, perché partire e arrivare sotto uno dei più bei monumenti del mondo è un’emozione incredibile per tutte le persone che parteciperanno alla gara il 17 marzo”
La nostra redazione sarà presente il 17 marzo con la seconda edizione del progetto "Maratoneta SuperNews", che permette a runner professionisti e non di candidarsi come maratoneti del nostro giornale online. Cosa ne pensa di quest'iniziativa? Progetti di questo tipo sono un buon strumento per incentivare alla partecipazione e incentivare, in generale, lo sport?
“Assolutamente sì. Vi ringraziamo, noi cerchiamo anno per anno di far partecipare sempre più partner, stakeholder e amici della Maratona in maniera attiva: far correre la Maratona, la staffetta o partecipare alla stracittadina. Chi non se la sente di correre anche la Fun Run, che scenda per le strade di Roma per fare il tifo! Fare vivere l’evento dall’interno, come sta facendo in questo caso la vostra redazione, è una delle cose più emozionanti: ogni runner ha una storia da raccontare e taglia il traguardo con un sorriso speciale”.