NBA Playoff: Golden State rimane in piedi, Thunder sconfitti ma vivi
NBA Playoff: Golden State rimane in piedi, Thunder sconfitti ma vivi.
E' un Moto di orgoglio quello dei campioni in carica in gara 5 della Western Conference Final, terminata sul 120 - 111. Una reazione prevedibile ma assolutamente non preventivabile, visto l'atteggiamento di Curry e compagni nelle ultime due partite. Il fattore campo gioca una buona percentuale a favore di Golden State con la solita marea gialla della Oracle Arena che infonde ai suoi uomini il coraggio e la fiducia persi per strada ad Oklahoma City. Che qualcosa fosse cambiato lo si capisce subito: Primo possesso Warriors, Curry per Thompson che va in penetrazione. Scarico per Green che riapre immediatamente per Barnes: 3 punti. Costruzione di tiro in stile Golden State. E' la conferma che i campioni sono tornati, almeno caratterialmente, in partita. Il primo quarto vola via sul 25-21 per gli Warriors. Nel secondo si ha la conferma che molto probabilmente si giocherà una gara 6 infuocata. Questo anche perchè i Thunder non arretrano di un solo millimetro e continuano ad infilare un numero incredibile di triple con il 43,3% di precisione restando aggrappati alla partita che rimane comunque in costante controllo per gli uomini della baia, nonostante nel terzo quarto OKC provi seriamente (ma senza risultato) a passare in vantaggio ed ipotecare le Finals con un Kevin Durant scatenato che chiuderà udite udite con ben 40 punti ed un Russel Westbrook sulla falsa riga di Gara 4 con 31 punti. Ma che sia la serata di Golden State lo si capisce dopo un gioco da prestigio di Curry che tornando euforico nella sua metà di campo si lascia andare ad un "We're not going home!" ("Noi non torneremo a casa!") che rende l'idea dello spirito messo in campo dagli uomini di Kerr, decisi a ribaltare la serie e tornare per il secondo anno consecutivo nelle Finals e campioni. Il segreto della vittoria per gli Warriors oltre sicuramente al ritrovato Stephen Curry con 31, sono anche i 14 punti di un imprevedibile Speights, il "recupero" psicologico di un findamentale Draymond Green rimasto per troppo tempo sotto i riflettori ed un solido contributo da parte di tutta la compagnia difensivamente quanto in fase offensiva. Anche le statistiche confermano il ritorno di Golden State: diminuisce, infatti, il numero di palle perse ed aumentano considerevolmente le percentuali al tiro dal campo (47,1%) e i rimbalzi difensivi ed offensivi per la squadra di Steve Kerr, con una precisione imbarazzante sui tiri liberi. Debole invece il contributo dalla panchina per i Thunder che nonostante tutto raggiu gono e superano ancora quota 100 punti, dimostando la loro efficienza offensiva.
Difficile prevedere l'esito di questa appasionante serie che presumibilmente si chiuderà in una drammatica gara 7. Golden State rimane a galla costretta ad una prova di carattere e di forza da un Oklahoma City Thunder al meglio della forma cestistica, emotiva e forse storica. A far da cornice a questo spettacolo meraviglioso come sempre l'imprevedibilità storica targata NBA Playoff.
Questo il tabellino finale della gara:
Golden State Warriors: Curry 31, Barnes 6, Green 11, Bogut 15, Thompson 27, Iguodala 8, Livingston 6, Speights 14, Ezeli 2
Oklahoma City Thunder: Durant 40, Westbrook 31, Adams 8, Roberson 6, Ibaka 13, Foye 2, Morrow 10, Kanter 1