Intervista esclusiva a Massimo Paganin: "Inter per lo Scudetto, poi Juventus e Milan. Napoli da Champions. L'Atalanta? Può fare di più..."

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Massimo Paganin, L'ex difensore, cresciuto prima nel Bassano Virtus e poi nella Primavera della Fiorentina, iniziò nelle file della Reggiana la propria carriera da professionista contraddistinta da ben 14 stagioni nell'Inter, con cui vinse la Coppa UEFA 1993/94. Significative esperienze anche in Brescia, Bologna, Atalanta, Sampdoria e nel club della sua città natale, Vicenza.

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Massimo Paganin. L'ex calciatore, oltre che opinionista e commentatore per Mediaset, ha rilasciato le proprie opinioni a riguardo di vari club, tra cui quelli che hanno contraddistinto la propria carriera. Ha totalizzato ben oltre 450 presenze ufficiali tra campionati e coppe, realizzando anche 3 reti in Serie A.

Massimo, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.

Nonostante la vittoria sul Lecce, dopo il pareggio con il Genoa si è generata una discussione, anche e soprattutto mediante i social, a riguardo della presunta sindrome da 'mal di pancia' dell'Inter. Quali impressioni Lei ha avuto sull'inizio di stagione dei Nerazzurri?

Non credo che l'Inter si faccia condizionare da voci esterne di questo tipo. In gran parte è stata confermata la stessa squadra della scorsa stagione, inserendo anche nuovi innesti che saranno importanti per gestire al meglio questa stagione. E' sempre difficile ripetersi il più a lungo possibile e vincere non è mai facile per nessuno. Inzaghi avrà il suo bel da farsi per tenere sempre alti i livelli di questo gruppo, perché ci vuole sempre tanta determinazione e tanta convinzione nel lavoro che si svolge. Anche a Genova, nonostante il 2-2, la gara è stata giocata bene. I gol subiti sono sempre frutto di errori di un singolo, il più delle volte, e ci sta che si possa perdere la concentrazione. Sono attimi e basta una valutazione sbagliata, come quella di Sommer, che può rovesciare delle situazioni tenute sotto controllo. E' stata importante la reazione della squadra, invece, perché poi è stata capace di ribaltare il risultato in una condizione mentale per nulla vantaggiosa e in un ambiente caldissimo e ostile con quello del Ferraris. Poi, l'errore di Bisseck è stato un mero calo di concentrazione e succede di fare degli errori di valutazione. L'importante è reagire alle difficoltà.

La squadra, anche quest'anno, sa che deve dare molto di più se vuole provare a ripetersi. Ci saranno tante gare da gestire, tra cui quelle di Champions League che diventa ancora più lunga con il nuovo format, e credo che questa Inter abbia l'esperienza e la forza per riuscire a raggiungere traguardi ancora più prestigiosi. La condizione fisica non è ancora ottimale, siamo soltanto agli inizi e i carichi di lavoro del precampionato si fanno sentire, eccome. Nonostante le perplessità per degli errori del singolo, si sono già viste e si stanno vedendo cose importanti da parte del collettivo. Qui si vede la presenza e la forza di un allenatore che sa quello che vuole. Simone è una persona sempre molto forte e determinata, lo ha sempre dimostrato anche nelle difficoltà.

Proprio Simone Inzaghi si è dichiarato molto soddisfatto dal sistema di gioco con tre attaccanti. come visto anche nella gara inaugurale di campionato. Meglio lavorare sul 3-5-2 consolidato oppure è giusto provare nuove soluzioni?

Il cambio dal 3-5-2 a 3-4-3 contro il Genoa è avvenuto perché la squadra era sotto di un gol e doveva cambiare l'inerzia della gara con una trazione offensiva più determinata per cercare di recuperare il risultato. La necessità di schierare tre punte per essere più cinici sotto porta non è una prerogativa di questa Inter. La squadra ha dimostrato in tantissime occasioni che il sistema di gioco tanto caro a Simone può essere tranquillamente efficace anche in fase offensiva. Difatti, subito dopo il 2-1, la squadra è tornata a giocare con la disposizione originaria. Le variazioni tattiche avvengono sempre in base alle necessità del momento e l'Inter è stata brava a cambiare il risultato anche con la disposizione di un tridente d'attacco, ma si rischiava di perdere gli equilibri negli altri reparti. Il gol al 95' è arrivato soltanto per un calo di concentrazione, non perché la squadra non sapesse più adoperare la fase difensiva.

Inoltre, l'Inter ha un centrocampo in cui gli interpreti sono di altissima qualità e hanno le caratteristiche per ruotare posizioni tra loro e adattarsi in relazione alle dinamiche di una gara, sono eclettici e danno una grande mano anche agli esterni di centrocampo che sono altrettanto fondamentali per il mantenimento degli equilibri tra i reparti. I principi di gioco, però, credo proprio che resteranno gli stessi che hanno fatto di questa Inter una squadra solida. Per cui, sarebbe soltanto controproducente, a mio avviso, adottare nuove soluzioni come quella del 3-4-3 temporaneo contro il Genoa, perché i calciatori di cui dispone hanno determinate caratteristiche e hanno trovato nel 3-5-2 l'assetto giusto che può adattarsi contro ciascun avversario.

La Juventus di Thiago Motta, tra scetticismi e mugugni del precampionato, inizia bend la stagione con la vittoria sul Como. Tanti nomi nuovi, tra cui Mbangula e Yildiz, oltre che Kalulu. Quale idea si è fatto su questa squadra? La considera da Scudetto?

La Juventus cerca sempre di creare la squadra per vincere lo Scudetto. Quest'anno, nonostante una rosa molto giovane e un allenatore nuovo, non fa eccezione. E' vero che ci sono tanti nuovi arrivi e avranno necessità di compattarsi tra loro, come è vero che c'è bisogno di tempo per costruire un qualcosa di importante, ma la Juventus punta sempre a raggiungere il traguardo del primo posto in campionato, oltre che voler vincere in altre competizioni. Il calcio della fase di precampionato lascia sempre il tempo che trova, ma la gara contro il Como ha dato prova che quando c'è da fare sul serio i risultati arrivano. Ci sarà tanto da lavorare per Thiago Motta, ma l'impronta dell'allenatore si è già vista. Mi è piaciuto l'atteggiamento che ha dimostrato di come la squadra voglia ottenere i risultati. Sono tanti gli step da raggiungere e occorre superarli uno per volta. Vincere porta fiducia e consapevolezza delle proprie capacità, per cui la cosa importante era portare a casa i primi tre punti.

Quella della Juventus è una di quelle maglie pesanti da indossare per chiunque e tutti i calciatori che ne fanno parte sono sempre chiamati a dimostrare di essere speciali. In questo club si gioca soltanto per vincere e ciascuno sente il dovere di mantenere gli standard molto alti, in ogni occasione. Naturalmente, non tutti sono in grado di reggere una responsabilità del genere e sarà interessante vedere chi tra i nuovi riuscirà a farlo, tra cui Yildiz che possiede grandissime qualità. Questa squadra ha nel proprio DNA il voler vincere sempre e anche quest'anno non farà eccezioni. Per cui, sì, è la favorita per contendere lo Scudetto all'Inter.

Le amichevoli estive del Milan hanno portato subito un'entusiasmo tra i tifosi, ridimensionato in maniera brusca da un inizio di campionato decisamente negativo. Qual è la reale dimensione della squadra di Paulo Fonseca, secondo Lei?

Il cambio di allenatore è sempre un problema, non soltanto per il Milan. Fonseca non fa eccezione, perché cominciare tutto daccapo e farsi conoscere dai calciatori richiede tempo. Ci sono stati investimenti importanti per la rosa di quest'anno, come Morata, e vedremo se arriverà qualche altro volto nuovo che potrà far alzare il livello di questa squadra. Nonostante la partenza in campionato non di certo tra le migliori, il Milan resta tra le favorite per lo Scudetto. E' chiaro che il modo d'intendere il calcio tra Fonseca e Pioli presenti delle differenze, a cominciare dal rapporto con i singoli, ma è anche giusto dare del tempo per lavorare a chi è arrivato da poco senza troppe pressioni. Il secondo posto ottenuto nella passata stagione è stato un risultato davvero importante e non sarà facile ripetersi, anche se questo club è stato creato per vincere.

E' chiaro che i tifosi si aspettano di vedere sempre un Milan vincente ma questo campionato resta sempre molto difficile, per chiunque. Quando ci sono risultati negativi vengono evidenziati gli errori difensivi, soprattutto, e Fonseca sa che dovrà lavorare maggiormente su questo aspetto. Credo che sapesse già di trovarsi di fronte a delle difficoltà, anche se immagino non di questa portata. Siamo agli inizi e sono tanti gli aspetti da tenere sotto controllo. Bisogna dargli del tempo per ristabilire gli equilibri della squadra, anche perché dispone di ottimi calciatori che hanno le qualità per invertire questo trend iniziale non di certo entusiasmante.

Inizio in chiaroscuro per Antonio Conte. Qual è il pensiero di Massimo Paganin sul Napoli? C'è il serio rischio che venga clamorosamente esonerato anzitempo?

A Napoli c'è uno degli allenatori con più esperienza a livello internazionale e la società ha fatto una grande scelta. Sapeva, ribadendo anche pubblicamente, che ci sarebbero state difficoltà importanti per pensare di partire subito forte Lo Scudetto vinto con Spalletti è stato un qualcosa di incredibile, forse di unico, per cui le aspettative di tutti i tifosi napoletani sono diventate subito alte, perché è rimasta quella voglia di vincere nuovamente. Lo scorso campionato ha dimostrato quanto sia difficile ripetersi. Credo che questo sia un Napoli diverso, rigenerato da tanti nuovi arrivi, oltre che dal nuovo allenatore che ha portato subito tanto entusiasmo.

Ho sentito da parte di Conte parole molto importanti: è necessario che i calciatori si abituino e lavorino nelle difficoltà. Questa è la giusta mentalità, perché è quella che vuole migliorarsi, quindi competere al meglio. L'obiettivo primario resta quello di tornare subito a giocare la Champions League e credo che sia alla portata di questo Napoli. Quando ci sono delle difficoltà, si trova sempre la scorciatoia di far ricadere le colpe sull'allenatore ma non è così.Mi sembra alquanto improbabile che si possa prendere in considerazione un esonero al primo passo falso compiuto. Conte ha talmente le spalle forti che penserà soltanto a concentrarsi sul campo con i propri calciatori per rendere al meglio, senza farsi condizionare da pressioni esterne.

L'Atalanta è pronta a immaginarsi senza Koopmeiners e Lookman. Quanto potrà incidere l'assenza di questi due calciatori nel rendimento stagionale della squadra di Gasperini? Inoltre, Retegui farà dimenticare presto Scamacca?

E' naturale che avere calciatori di qualità aiuta sempre qualsiasi allenatore e non poter disporre di due pedine quali Koopmeiners e Lookman può incidere notevolmente sulla qualità della rosa. Entrambi hanno dimostrato il proprio valore, come ha testimoniato il grandissimo cammino in Europa League, ma l'Atalanta è già pronta a investire su nuove soluzioni per sopperire alle loro partenze. Gasperini è un allenatore che ha tanta di quell'esperienza che sa affrontare qualsiasi calciatore per metterlo subito nelle condizioni di integrarlo al meglio nel collettivo, quest'ultimo il vero punto di forza dell'Atalanta negli ultimi anni.

Purtroppo, Scamacca ha avuto questo brutto infortunio che lo terrà lontano per un bel pò ma credo che sia lui che Retegui possano essere due calciatori che insieme farebbero bene. La realtà, però, dice che ci sarà soltanto Retegui come terminale offensivo di riferimento e ha anche l'obiettivo di non far rimpiangere Scamacca, indubbiamente. Direi che l'inizio promette bene.

Per il resto, c'è una società molto forte e solida, ha un budget davvero importante da poter investire e non mancheranno volti nuovi che facciano gioire i propri tifosi. Ha già dato dimostrazione della propria forza e ha portato qualcosa che a Bergamo non si era mai visto prima. Può soltanto migliorare e resterà lì a lottare per le posizioni che consentiranno l'accesso alla Champions League. Questa società ha sempre privilegiato e protetto il gruppo, per cui anche quest'anno Gasperini farà in modo che chi andrà via possa non essere rimpianto da chi arriverà in questa squadra.

Gasperini ha dichiarato che il mercato aperto durante il campionato è una follia. Cosa ne pensa Lei di queste parole?

Sono d'accordissimo. Provo soltanto a immaginare cosa significhi per ciascun allenatore lavorare in "working in progress". Non è in alcun modo produttivo lavorare con un gruppo in cui non si sa, fino all'ultimo secondo del calciomercato, quali siano i partenti e quali i nuovi innesti della rosa. Sono condizioni che creano, naturalmente, difficoltà di gestione e instabilità all'interno di un gruppo. Sarebbe importante, oltre che giusto. Rivedere i tempi del calciomercato, affinché tutte le rose possano iniziare la stagione con un determinato gruppo di calciatori, non può che essere un beneficio per tutti.

Massimo Paganin è stato anche tra le file del Bologna. Quali differenze ha notato tra la squadra di Italiano e quella di Thiago Motta? La Champions League potrà dare maggiore maggiore autostima o potrebbe essere togliere energie importanti in vista del campionato?

Sono due allenatori che hanno un approccio differente alla gara ed è ancora presto per vedere quali aspetti saranno maggiormente rivisti. Italiano alla Fiorentina ha giocato con un 4-3-3 o con un 4-2-3-1 in base alla disponibilità dei propri calciatori, ma, indipendentemente dal sistema di gioco, ha sempre privilegiato l'aspetto caratteriale. Lo scorso anno, nonostante il grande rammarico della Conference League, a Firenze si è vissuto un bellissimo entusiasmo grazie a lui. Bologna è una piazza altrettanto importante e non sarà semplice replicare il lavoro svolto fino alla scorsa stagione. Non bisogna dimenticare, inoltre, che ci sono state delle perdite significative, tra cui Zirkzee che ha lasciato un vuoto importante, così come Saelemaekers.

Quella della Champions League è un arma a doppio taglio per questo Bologna. Indubbiamente, giocare questa competizione, oltre che essere di un'emozione unica, fa crescere qualsiasi calciatore sia sul profilo mentale che fisico. Ci saranno tante incognite, a iniziare dai sorteggi. Ottenere risultati importanti in Europa porta sempre ad alzare il livello di autostima ma, indipendentemente dagli avversari, questa competizione resta sempre difficile anche per i più forti. E' chiaro che l'obiettivo di questa squadra è il campionato, non c'è dubbio. La Champions League è molto bella ma rischia di togliere tante energie. Proprio con la Fiorentina di Italiano si è potuto notare quanto sia complicato mantenere alti i livelli giocando sia il campionato che le coppe.

E' stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri, Massimo. Grazie mille per l'intervista e a risentirLa.

"Il piacere è stato mio, grazie a Voi!"