Intervista esclusiva a Xavier Jacobelli: “Commisso un grande, Motta il punto di forza della Juve. Che società e squadra ha l’Atalanta”

Xavier Jacobelli, in esclusiva ai nostri microfoni, ha analizzato il mercato estivo in generale della Serie A, la gestione della Fiorentina targata Rocco Commisso, i primi passi di Thiago Motta alla Juventus, la favola dell'Atalanta, la situazione della Roma e quella del Bologna.

Nelle ultime ore abbiamo avuto l’onore ed il piacere di tornare ad intervistare uno dei giornalisti sportivi più bravi e con maggiore esperienza che ci sono in Italia: Xavier Jacobelli.

Con lui abbiamo analizzato il calciomercato in generale appena concluso, la gestione della Fiorentina da parte di Rocco Commisso, la nuova Juventus di Thiago Motta, la situazione dell’Atalanta, le scelte di mercato della Roma e gli obiettivi del Bologna.

Salve Xavier Jacobelli. Qual è il colpo di mercato più decisivo o impattante chiuso in questa finestra estiva?

In assoluto è difficile individuare una singola operazione, ma citerei diversi colpi. Quelli di Lukaku, Koopmeiners, Nico Gonzalez, Douglas Luiz, gli 11 arrivi in casa Atalanta con svolta italiana, a cominciare da Retegui, Brescianini e Zaniolo (che è in fase di recupero). Non mi sembra quindi giusto parlare di un solo acquisto.

E poi l’Inter, che si conferma in pole position nella lotta scudetto ed i cui colpi sono state le conferme dei calciatori più importanti, a cominciare da quella di Lautaro Martinez.

Soltanto la Premier League ha speso più di noi in questo mercato estivo e conosciamo le potenzialità economiche enormemente più grandi che hanno rispetto all’Italia. A casa nostra abbiamo visto le rivali dell’Inter rinforzarsi, ma i nerazzurri vogliono comunque bissare lo scudetto dell’anno scorso e vincere in Europa.

Rocco Commisso ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale, tra le altre cose, ha difeso a spada tratta il suo operato. Tra i tifosi, però, c’è chi lo contesta per le tante cessioni alla Juventus. Se le chiedessi un giudizio sui 5 anni di Commisso sarebbe positivo o negativo?

Sarebbe senz’altro molto positivo. Ha investito, anzi, ha speso quasi mezzo miliardo di euro, per i giocatori e la costruzione del meraviglioso Viola Park, che rende la Viola competitiva con le migliori squadre europee. E poi le 3 finali che ha fatto raggiungere alla Fiorentina.

Se a Commisso avessero fatto fare lo stadio le cose sarebbero state ancora più positive. Si sarebbe, inoltre, evitata la spiacevole situazione che per almeno due anni vedrà la Viola avere uno stadio incompleto a causa dei lavori in corso.

In conclusione, lui fa bene a rimarcare i risultati raggiunti, come qualsiasi imprenditore al suo posto farebbe.

Quali sono, a suo parere, il punto di forza e quello debole della Juventus di Thiago Motta?

Il punto di forza è Motta stesso, per la valorizzazione dei giovani della Juventus Next Gen subito impiegati e per il gioco immediatamente trasmesso alla squadra.

Il punto debole può essere il tempo che servirà ai nuovi acquisti per integrarsi, molti dei quali arrivati in extremis. Questo è il rivale invisibile, ma la rivoluzione compiuta sul mercato è senz’altro spettacolare.

L’Atalanta non è partita benissimo in Campionato. Ma grazie al lavoro eccellente delle ultime stagioni, per qualcuno (mi viene per esempio in mente il nome del giornalista Sandro Sabatini), sarebbe pronta ad un ulteriore salto: quello della lotta per il titolo. Come la pensa in proposito?

Di sicuro i bergamaschi si candidano ad un altro anno di vertice. Poi ammiro la sobrietà e lo stile di Percassi che getta acqua sul fuoco in proposito.

L’Atalanta, non scordiamocelo, è attualmente 20’ nel ranking davanti a Napoli, Milan e Juventus, ed a ridosso di Barcellona e Arsenal. Inaugurerà a breve lo stadio, dopo una campagna acquisti senza precedenti. Società e squadra sono sempre più consapevoli del loro ruolo.

Meriti enormi vanno dati a Gasperini, che è bravo e che garantisce continuità tattica. Sa valorizzare al massimo i giocatori che gli vengono affidati, se si pensa che il solo Toloi è rimasto dal 2016, anno del suo arrivo a Bergamo. Questo la dice lunga su quanto abbia fatto bene Gasp (candidato giustamente al Pallone d’Oro per gli allenatori).

E poi la solidità enorme garantita da Percassi e Pagliuca, che permette all’Atalanta oggi, appena 72 ore dopo l’infortunio di Scamacca, di acquistare Retegui pagandolo sull’unghia. Lo stesso acquisto di Scamacca, preso dal West Ham, è emblematico, se si pensa che pochissime società italiane possono fare mercato in Premier.

Nell’oggettivamente ricco mercato della Roma, la mancanza di un’alternativa a Dovbyk può essere però decisiva in negativo?

Secondo me no. Come ha detto giustamente lei, la Roma ha investito sul mercato in maniera massiccia, perché De Rossi è stimato all’ennesima potenza. E poi va rimarcata ancora la scelta di restare di Dybala (anche se la sua volontà di tornare in Nazionale è stata decisiva in tal senso). Lo stesso Hummels è un grande acquisto. E poi voglio citare quelli di Le Fee, Koné ed Hermoso.

Il Bologna di Sartori si può ripetere con Italiano in panchina al posto di Thiago Motta?

Beh, considerando le cessioni pesantissime di Zirkzee e Calafiori, non sarà semplice, anche se mi fido molto delle intuizioni di Sartori.

Italiano deve avere il tempo necessario per trasmettere il suo gioco ai calciatori felsinei, seppur non sia così diverso rispetto a quello di Thiago Motta.

La marcia in più potrebbe essere rappresentata dall’entusiasmo dilagante tra i tifosi, che hanno bruciato biglietti e abbonamenti collegati alle gare di Champions League e Serie A.

Tra poco si festeggeranno i 10 anni della gestione di Saputo che è stato di parola. Quando arrivò, infatti, disse che avrebbe riportato il Bologna ai vertici e così è stato.