Intervista esclusiva a Gaetano Fontana: "Napoli squadra di carattere, Kvara? No al rinnovo a cifre folli. Bene Palladino, Colpani può prendersi la Fiorentina. Juve Stabia giovane e feroce"
Dalle chance scudetto del Napoli di Antonio Conte alla Fiorentina di Palladino che ha ritrovato i gol di Colpani, passando per il campionato di B della Juve Stabia e il pronostico sulla Serie C: ecco le dichiarazioni rilasciate in esclusiva da mister Gaetano Fontana.
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto l'allenatore ed ex calciatore Gaetano Fontana. Reduce dalla positiva esperienza sulla panchina del Latina in Serie C, da giocatore ha vestito le maglie, tra le altre, di Napoli, Fiorentina, Juve Stabia e Ascoli. Dalle chance scudetto della squadra partenopea alla marcia positiva del club Viola guidato da Raffaele Palladino, passando per la Juve Stabia di Pagliuca: ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.
Hai visto un Napoli da scudetto finora? Sotto quale aspetto ha inciso di più Antonio Conte a tuo parere?
"La classifica parla chiaro. Ovviamente il campionato è ancora lungo, ma i presupposti sono quelli giusti. Erano auspicabili miglioramenti netti rispetto allo scorso anno, ma nessuno si aspettava un impatto così devastante da parte del Napoli. Ad oggi ritengo che si tratti di una squadra da primissimi posti in classifica, chiaro poi che se dovesse continuare così diventerebbe la squadra da battere. Fatta eccezione la prima partita contro il Verona, vedo un Napoli diverso soprattutto sul piano caratteriale. Si tratta di una squadra che sa soffrire e che al momento giusto riesce a venir fuori con personalità e animo. Sotto questo punto di vista c'è tanto della mano di Antonio Conte".
Il Napoli ti ha convinto anche sotto il profilo del gioco espresso?
"Il Napoli ha iniziato un nuovo corso, fatto di nuovi interpreti e basato su un pensiero calcistico diverso rispetto al passato. In alcune apparizioni la squadra ha dimostrato grandi qualità sotto il profilo tecnico, altre volte forse un po' meno, ma questo perché ci sono avversari validi e sarebbe impensabile dominare tutte le gare. Conte ha bisogno di tempo e di lavoro per assestare al meglio il proprio gioco. Sono comunque arrivati ottimi risultati ed è inutile cercare il pelo nell'uovo. Sarebbe irriverente a questo punto della stagione pretendere un Napoli bellissimo, c'è tempo per migliorare anche sotto questo punto di vista".
In casa Napoli tiene banco il rinnovo relativo a Kvaratskhelia, il georgiano prolungherà il suo rapporto con gli azzurri a tuo parere?
"Parto dal presupposto che tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile. Nell'ultimo decennio da Napoli sono passati tanti top player che sono stati ben sostituiti al momento opportuno. Lo scudetto, ad esempio, è arrivato proprio nell'anno in cui sono andati via tanti giocatori chiave. Oggi è importanti avere un progetto tecnico ben definito e giocatori funzionali in grado di supportarlo. Fatta eccezione per Osimhen, il Napoli non ha mai azzardato dal punto di vista economico per i rinnovi dei propri tesserati. C'è una gestione molto oculata, se un giocatore pretende cifre che sono fuori dalle corde della società è giusto che vada via. Discorso che vale ovviamente anche per Kvaratskhelia. Nel caso, il direttore sarà bravo a scovare un degno sostituto".
Qual è il tuo parere sul nuovo corso della Juventus di Thiago Motta e sulla gestione Fonseca al Milan?
"Il programma di Fonseca ad oggi sembrerebbe più in ritardo rispetto a quello di Thiago Motta alla Juventus. Entrambe le squadre hanno cambiato tantissimo, con l'obiettivo di proporre uno stile e una filosofia di calcio diversa rispetto al passato. I bianconeri, in particolare, si sono affidati a tanti giocatori giovani e di qualità, si tratta di un progetto destinato a venir fuori nel giro di due o tre anni. Dal Milan forse ci si aspettava un impatto al campionato diverso, non a caso la panchina di Fonseca è stata in bilico per alcune giornate, soprattutto prima della vittoria nel derby. In ogni caso, penso che gli allenatori debbano avere sempre il tempo di trasferire il proprio sapere ai calciatori, soprattutto quando ci sono cambiamenti così radicali. Sotto questo punto di vista penso che a Thiago Motta venga data dalla Juventus maggiore fiducia rispetto a quanto faccia il Milan con il suo allenatore".
Sta trovando continuità la Fiorentina di Palladino, che tipo di campionato ti aspetti dai toscani?
"Palladino ha rivoluzionato il modo di fare calcio della Fiorentina, proponendo un gioco diametralmente opposto rispetto a quello di Italiano. C'è voluto ovviamente del tempo per trovare equilibrio e confidenza con i nuovi meccanismi, anche alla luce dei tanti cambiamenti inerenti il parco giocatori. All'inizio la squadra ha balbettato, ma ora sembra aver trovato la propria strada. Palladino gode della fiducia dei calciatori e sta portando avanti con tenacia e perseveranza le proprie idee. L'intento della società è quello di proiettarsi verso l'alto, magari a ridosso delle big, compatibilmente con quelle che sono le risorse economiche e la politica adottata dal club. Il modello da seguire, sotto questo punto di vista, sarebbe quello dell'Atalanta di Gasperini".
Colpani ha trovato i primi gol in maglia viola contro il Lecce, può essere un giocatore determinante nel prosieguo della stagione?
"Colpani è stato voluto fortemente da Palladino, l'allenatore sa benissimo ciò che questo calciatore può dare alla squadra. Firenze è una piazza difficile, l'ho vissuto sulla mia pelle. Il passaggio dal Monza a una squadra storica come quella toscana non è semplice. Bisogna calarsi in una dimensione diversa, dove viene richiesta sempre una buona prestazione. Colpani penso abbia interiorizzato il momento e superato questa prima fase di ambientamento. E' giovane e ha grandi qualità, credo possa essere un'arma in più a disposizione di Palladino e può essere determinante già in questa stagione".
La Juve Stabia di Pagliuca può essere la sorpresa di questo campionato di Serie B?
"Il campionato di Serie B è complicato, bisogna saperlo vivere. Si può pensare in grande e rischiare il tracollo un attimo dopo. Credo moltissimo nell'organizzazione, un fattore in grado di colmare il gap tecnico che inevitabilmente c'è con alcune squadre. Il lavoro di Pagliuca è certosino e porterà sicuramente a dei buoni risultati, come testimoniato da questo inizio di campionato. La Juve Stabia è una squadra giovane ma di carattere e in grado di contrastare qualsiasi avversario. Mi ha impressionato per la ferocia con la quale aggredisce la partita, proponendo comunque il proprio calcio. Prima la salvezza, poi mai dire mai...".
Conosci molto bene la Serie C, qual è il tuo pronostico per questa stagione: vedi un Benevento favorito su tutte le altre?
"Sicuramente il Benevento ha un grandissimo allenatore come Auteri che conosce a memoria la categoria. Rispetto alle altre compagini c'è una continuità che alla lunga può rappresentare un vantaggio. Oggi i sanniti si trovano in testa alla classifica anche per le basi gettate la scorsa stagione. L'Avellino, poi, ha un potenziale tale che prima o poi arriverà a contendersi le primissime posizioni. Con Biancolino in panchina è in netta ripresa ed ha un organico di grandissimo valore. Tra le squadre maggiormente attrezzate per la promozione citerei anche Catania e Trapani. Un po' più defilato il Crotone, che ha ridimensionato le ambizioni rispetto al passato, ma in panchina c'è Longo che è un ottimo allenatore".
La tua ultima avventura è quella sulla panchina del Latina, ora sei in attesa di un nuovo progetto?
"Finora qualche richiesta è arrivata, però per mia volontà ho preferito glissare l'invito perché sto cercando un progetto importante in Serie C. Magari una società che abbia un programma solido e ambizioni legate alla promozione in cadetteria. In estate sono stato vicino alla Salernitana e la Serie B mi è rimasta un po' in gola. Penso sia arrivato il momento di avere un pizzico di ambizione in più e di puntare ad un saltello in avanti. Sto cercando una situazione che mi dia gli stimoli giusti".