Intervista esclusiva a Massimo Paganin: “Inter la più forte, difficile per il Bologna ripetersi. Samp e Vicenza devono salire di categoria”

Abbiamo incontrato telefonicamente Massimo Paganin, ex calciatore della nostra Serie A ed oggi impiegato a lavorare con la nazionale della Lettonia. Con lui abbiamo discusso dei temi principali che riguardano le sue ex squadre e della crescita, registrata nell'ultimo periodo, dell'Italia.

Nelle ultime ore abbiamo avuto il piacere di raggiungere telefonicamente Massimo Paganin, di ritorno in Italia dal viaggio con la sua Lettonia per gli impegni di Nations League. L’ex giocatore, tra le altre, di Inter, Bologna, Atalanta, Sampdoria, Vicenza è oggi assistente e vice di Paolo Nicolato, alla guida della Nazionale lettone.

Con lui abbiamo parlato, appunto, delle sue ex squadre e del percorso che sta facendo la Nazionale italiana.

Ciao Massimo Paganin. Subito una domanda sulla lotta scudetto. Sei d’accordo se ti dico che l’Inter è la squadra più forte, ma può involontariamente garantire una concentrazione maggiore alla Champions League? Il tutto, pagando qualcosina in Campionato in favore del Napoli, che ha la fortuna di poter giocare una volta a settimana?

L’Inter rimane la squadra da battere, per rosa e mentalità costruite in questi anni. Non penso che possa essere distratta, perché si è strutturata per fare tutte e tre le competizioni (Campionato, Coppa Italia e Champions League). Può vantare una rosa profonda, in grado di competere e vincere tutto.

Certo anche Juventus e Milan sono squadre da vertice, in grado di competere su più fronti. E poi c’è il Napoli, con una squadra rinforzata e ristrutturata a sua volta.

Leggi anche:  Catanzaro, intervista esclusiva a Petriccione: "Campionato insidioso, obiettivo playoff. Pisa? Al Ceravolo giochiamo sempre per vincere. Il sogno è ritrovare la Serie A con questa maglia"

Credo che per lo scudetto concorreranno fino alla fine in molte, ma già tra la fine di questo mese e l’inizio del prossimo potranno uscire fuori le prime gerarchie.

Ti fidi di Vincenzo Italiano come degno successore di Thiago Motta al Bologna? C’è solo bisogno di tempo, oppure la perdita di Calafiori, Zirkzee e Saelemaekers rappresentano un problema troppo grande per poter ripetere la stagione dell’anno scorso?

La stagione vissuta dal Bologna lo scorso anno è stata semplicemente eccezionale, non ripetibile, secondo me, anche se fossero rimasti quei 3 giocatori; figuriamoci senza, considerando quanto fossero fondamentali. Rimanere nelle prime 8 sarà complicato, in più ha la Champions da dover disputare; insomma, si tratta di una stagione molto delicata.

Come allenatore, Italiano può essere una scelta giusta, perché serviva qualcuno con un sistema di gioco simile rispetto a quello di Thiago Motta e che lavori con i giovani.

Il confermarsi nasconde, però, delle difficoltà inevitabili, dopo che tutto ti è andato benissimo e sei stato straordinario nell’annata precedente. L’obiettivo deve essere quello di far sì che la forbice di risultati non sia troppo ampia tra quelli della stagione scorsa e quelli di questa.

La rosa dell’Atalanta quest’anno fa davvero paura come profondità: può rientrare nel giro delle squadre che potranno dire la loro, addirittura, nella lotta per lo scudetto?

Leggi anche:  Catanzaro, intervista esclusiva a Petriccione: "Campionato insidioso, obiettivo playoff. Pisa? Al Ceravolo giochiamo sempre per vincere. Il sogno è ritrovare la Serie A con questa maglia"

Da una parte credo che tutte le squadre che devono lottare per vincere lo scudetto rischino di perdere punti con l’Atalanta (per quanto è insidiosa), ma dall’altra credo che la Dea non sia ancora pronta per vincere lo scudetto.

Le manca l’ultimo passaggio, quello di rimanere ai vertici per un po’ più di tempo, come nel caso di Milan, Juventus ed Inter. Quest’ultime hanno qualcosa di più strutturale, sono più abituate a stare a certi livelli, tifoserie comprese. Perciò ti dico che manca ancora qualcosa all’Atalanta per fare l’ultimo step di crescita.

La Sampdoria, che era partita malissimo, con Sottil, secondo te, può provare a risalire la china e riportarsi in zona playoff nel corso di questa stagione?

Io ricordo quando conquistai la promozione dalla B alla A con la maglia doriana, guidato dal nuovo tecnico Novellino, dopo che l’anno prima la squadra aveva rischiato di retrocedere.

Io non conosco la situazione societaria della Samp, ma per storia e ambiente deve assolutamente ambire a salire e lottare per quell’obiettivo. La rosa forse non è all’altezza delle prime, ma lo storico (i doriani hanno una grande storia calcistica) di vestire una maglia del genere, psicologicamente, ti dà molto in quanto a forza e mentalità. Sottil deve essere bravo ad infondere proprio questo.

Leggi anche:  Catanzaro, intervista esclusiva a Petriccione: "Campionato insidioso, obiettivo playoff. Pisa? Al Ceravolo giochiamo sempre per vincere. Il sogno è ritrovare la Serie A con questa maglia"

Nel girone A della Serie C c’è un team che porti nel cuore (sei vicentino ed ex calciatore di questa squadra): il Vicenza. Una piazza ed una tifoseria del genere meritano, come minimo, la Serie B. Può essere questo l’anno buono per la risalita?

Dico stiamo, perché sono di qui e mi sta a cuore tanto la cosa, lottando e provando a fare questo da diverso tempo.

C’è una grande tifoseria, che per importanza mi ricorda quella dell’Atalanta, ma i playoff della Lega Pro sono un terno al lotto, come la Champions League per fare un paragone. Devi, cioè, arrivarci al 100% e senza perdere per strada tanti giocatori, come accaduto invece al Vicenza nell’anno precedente.  

La lotta col Padova non sarà semplice. Già oggi il distacco tra le due compagini più forti del girone A è di 7 punti.

Massimo Paganin, stiamo assistendo ad un’Italia trasformata (in positivo) rispetto a quella dell’Europeo. Quali sono, secondo te, le motivazioni più profonde di questo cambiamento?

A volte bastano piccole cose, dettagli, per cambiare tutto nel calcio. Magari nelle dinamiche dello spogliatoio, con un gruppo che è compatto e solido, e che sta crescendo. Mi auguro di cuore che si continui su questa strada, perché la Nazionale è fondamentale per tutto il nostro calcio.

I seguenti aspetti: mentalità, senso di appartenenza e attaccamento alla maglia vanno consolidati.