Intervista esclusiva a Davide Micillo: "Napoli ha soltanto il campionato, grande vantaggio. L'Atalanta sarà la sorpresa Scudetto. Il Trento…"
Intervista esclusiva a Davide Micillo. Cresciuto nelle Giovanili della Juventus, avviò la carriera di professionista nelle file dell'Ancona, club che ottenne la prima storica promozione in A nel 1993. Dal debutto in massima serie con i "Dorici" alle stagioni con le maglie di Genoa e Atalanta, proseguendo con diverse esperienze nel campionato cadetto. È il preparatore dei portieri dell'AC Trento, militante nel Girone A della Serie C.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Davide Micillo. L'ex portiere, nativo di Vercelli, ha espresso il proprio parere sulle condizioni delle sue ex squadre, con particolare attenzione al periodo delicato del Genoa e alle potenzialità dell'Atalanta in ottica campionato. Considerazioni significative anche sulla Serie B, per la quale ha indicato un nome su tutti tra le squadre favorite per la vittoria del campionato. Belle parole anche sui portieri dell'AC Trento da lui allenati e sull'intera squadra. Ecco chi è, inoltre, il suo portiere preferito in Serie A…
Davide, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.
L'ultimo pareggio contro il Milan ha rafforzato quelle che sono state alcune dichiarazioni passate di Thiago Motta, secondo cui Inter e Napoli sono le uniche favorite? Diversamente, La Juventus e, soprattutto, il Milan sono già escluse dalla contesa per lo Scudetto?
Juventus e Milan sono due società che stanno riprogrammando notevolmente il proprio futuro. Le loro posizioni in classifica, specie quella della squadra di Paulo Fonseca, non mi meravigliano.
In particolare, la Juventus ha cambiato piuttosto radicalmente, dal modo di proporre il gioco agli interpreti. Ritrovarsi più indietro rispetto a Inter e Napoli è da considerare la normalità. Sta puntando tutto sulla crescita di molti giovani del proprio settore giovanile, questo per ottenere un futuro più prosperoso, a beneficio anche dell'aspetto finanziario. Questa squadra, comunque, sta facendo molto bene, pur disponendo di un reparto avanzato dove soltanto Dusan Vlahovic non può bastare. Credo che in attacco, maggiormente, ci sia bisogno di qualche nuovo innesto.
Anche per quanto riguarda il Milan, ci sono stati cambiamenti piuttosto incisivi e l'organico sta sviluppando una nuova crescita che richiederà del tempo, è inevitabile. Probabilmente, punterà a trovare ulteriori ricambi già nel mercato di gennaio per disporre di una rosa più completa, in grado di poter affrontare sia il campionato che le competizioni europee.
Inter e Napoli restano le due più competitive per vincere lo Scudetto, perché stanno dimostrando di avere più qualità anche sotto il profilo caratteriale. Riescono a tenere a bada molto bene le pressioni esterne. Per di più, è oggettivo che il Napoli abbia la strada più spianata rispetto all'Inter nel preparare al meglio il campionato, perché evitare il dispendio di energie delle gare europee, alla lunga, può essere un fattore determinante. Questa è l'unica ma grande differenza che potrebbe rendere il Napoli più avvantaggiato per cercare di vincere il titolo nazionale.
Fatto sta che è stato disputato poco più di un terzo della stagione, la classifica è cortissima e le insidie potrebbero esserci per tutte. Per ora, sembra delineato questo andamento, ma non è da escludere che potrebbe accadere qualche grande sorpresa.
Lei ha parlato di una possibile "grande sorpresa". Quale potrebbe essere?
In questo momento, mi viene facile dire l'Atalanta. Tra quelle che sono nelle prime posizioni, è la più esperta e collaudata, oltre che la più agguerrita. E' in un periodo di forma strabiliante e accresce l'entusiasmo, proprio perché stanno venendo fuori risultati importanti che rafforzano anche il profilo mentale. Sta sfruttando bene anche giovani promesse della squadra Under 23, ha dei rincalzi che si stanno mostrando già piuttosto forti per la prima squadra. C'è grande organizzazione attorno al progetto di questa società ed è destinato a durare a lungo. Quindi, dico che potrebbe essere la sorpresa in chiave Scudetto, anche se tutti sanno che questa squadra è una bellissima realtà già da diverso tempo.
Anche una stagione nel Genoa per Lei. Il club ligure ha visto l'ingresso in panchina di Patrick Vieira al posto dell'esonerato Alberto Gilardino. Cosa ne pensa di questa scelta, così come di quella dell'ingaggio di Mario Balotelli?
Mi dispiace per quanto riguarda l'esonero di Gilardino, perché ha fatto un bel lavoro a Genova. Purtroppo, non stava più ottenendo i risultati come l'anno scorso e due anni fa e, in questi casi, paga sempre l'allenatore. Ho visto diverse partite del Genoa e sento di dire che è stato anche un po' di sfortunato. Ritengo che la società non abbia scelto il tempo migliore per effettuare questo cambio in panchina, perché sarebbe stato più sensato compierlo subito dopo la sosta per le nazionali e non a tre giorni dalla ripresa del campionato. Tutti avrebbero avuto un po' di tempo in più per riorganizzare al meglio le idee e il lavoro da svolgere, a cominciare dal nuovo allenatore. La società ha scelto così, però. Naturalmente, resta un mio pensiero.
Non conosco personalmente Vieira, però credo che potrà essere un buon allenatore per il Genoa. Ha già fatto delle esperienze piuttosto significative in Francia e Inghilterra e conosce molto anche la Serie A, avendoci giocato ad altissimi livelli. Qualche buon segnale si è visto nell'ultima gara contro il Cagliari e sono certo che il suo apporto sarà incisivo per tirare fuori la squadra da una posizione di classifica pericolosa.
Si possono dire tante cose su di Balotelli, tranne che non sia un calciatore di una certa esperienza e di una certa qualità. A questo punto della sua carriera, mi auguro che lui possa tirare fuori tutta la propria capacità di goleador per aiutare il Genoa. Ha avuto diversi alti e bassi, dovuti al suo modo di essere, ma merita tutto il rispetto e va lasciato tranquillo di lavorare con la squadra, senza particolari pressioni e pretese. L'ho sempre reputato un attaccante molto forte e credo che abbia anche un'età significativa per capire come debba comportarsi per rendere al meglio. Ha già dato dimostrazione di volersi mettere a disposizione della squadra e della società, per cui sono fiducioso sul suo rendimento.
Stagione 1995/96 nelle file del Cesena per Davide Micillo. Alla squadra romagnola può andare bene una permanenza tranquilla in cadetteria oppure resta un dovere cercare il ritorno in Serie A?
Nelle corde del Cesena c'è la volontà e il desiderio di ritrovare la Serie A. In questo periodo, dopo qualche anno di "purgatorio" in Serie C, credo che l'obiettivo stagionale sia il consolidamento della cadetteria. I risultati e la classifica stanno dando grandi soddisfazioni, ci sono tutti i presupposti per mantenere un certo trend e lottare per qualcosa di ambizioso. Era partito forte nelle prime giornate, poi ha avuto qualche passo falso che l'ha allontanato dalle posizioni di vertice, pur mantenendo in pieno la zona Playoff.
La Serie B è un campionato estenuante, imprevedibile e, a tratti, sembra che non finisca mai, in particolare quando si giunge nei mesi di aprile e maggio. Ci sarà da stare molto attenti, perché ci saranno meno forze per tutti e basterà un niente per vanificare i sacrifici di una intera stagione. Se, poi, dovesse arrivare una certa continuità di risultati, nulla vieterebbe al Cesena di pensare a un ritorno in A già entro questa stagione.
Le prime due squadre per la promozione diretta in Serie A. Lei quali nomi indicherebbe?
Ritengo che il Sassuolo sia "fuori categoria". È la favorita indiscussa e la vedo già proiettata nella prossima Serie A, anche perché dispone di un organico di categoria superiore. I risultati parlano chiaro e, alla lunga, prenderà distanze ancora più grandi dalle restanti squadre.
Per la seconda posizione, sarà davvero una bellissima lotta. Lo Spezia è la più accreditata, anche se il Pisa sembra non voler mollare affatto, nonostante un calo di rendimento nelle ultime settimane. Se riuscirà a trovare la determinazione delle prime giornate di campionato, ci sarà anche la squadra di Filippo Inzaghi per un posto utile alla promozione diretta. Poi, di certo, c'è anche la Cremonese tra quelle che se la giocheranno per andare in Serie A. L'ho vista dal vivo proprio contro il Trento in un'amichevole della scorsa estate, mi è parsa una squadra solida, piuttosto sicura di sé; soprattutto nel reparto offensivo, ha calciatori di una certa bravura.
Anche il Brescia mi aveva impressionato inizialmente, poi ha rallentato di molto, così come il Palermo che reputo una squadra dall'alto potenziale, ma non riesce a esprimersi al meglio, soprattutto in fase realizzativa. Si è vista molta discontinuità generale in questa Serie B, tanto da creare una classifica molto corta ed equilibrata. Potrebbe rientrare, tranquillamente, anche la Sampdoria, soprattutto in considerazione degli attaccanti di cui dispone. Sarebbe bello poterla rivedere presto in A per giocare nuovamente il Derby con il Genoa.
Due stagioni anche nell'Ascoli per Lei. Che effetto fa vedere la squadra allenata attualmente da Domenico Di Carlo in una posizione di classifica ben lontana dalle prime?
Premettendo che sono stato bene in tutte le piazze in cui ho giocato e a tutte devo dire un "grazie", devo ammettere che l'Ascoli è una squadra che mi porto nel cuore. È tra quelle in cui sono riuscito ad avere una certa continuità di rendimento. Le vicende societarie degli ultimi anni hanno inciso profondamente anche sulla qualità dei risultati, oltre che sull'entusiasmo di un'intera città che è stato seriamente compromesso. Poi, l'ultima stagione è stata davvero una mazzata per tutti, non soltanto sul profilo sportivo. Provo grandissimo dispiacere vederla in queste condizioni, non c'è dubbio. Conosco la città e la tifoseria che ha un grande cuore nei confronti della squadra.
Di Carlo è una persona determinata, oltre che un allenatore preparato, per cui spero davvero per lui e per l'Ascoli di risollevarsi quanto prima. Merita di ritornare, almeno, in Serie B.
Nel Girone B, prime tre posizioni occupate da Pescara, Ternana ed Entella. Quale è la favorita, secondo Lei?
La Serie C è un campionato strano e lo dimostra proprio questo girone, in cui sembrava che il Pescara potesse staccarsi dalle altre già nelle prime giornate. Invece, dovrà seriamente lottare con le sue concorrenti che vorranno, ugualmente, vincere il campionato. La squadra di Baldini è meritatamente al primo posto, ma credo che sapeva dall'inizio che non avrebbe trovato una strada in discesa. Anzi, Ternana ed Entella sono appaiate lì e non è una casualità, perché hanno un organico di tutto rispetto e desideroso di riscattarsi. Ne trarrà beneficio lo spettacolo, perché è sempre bello vedere un campionato combattuto fino all'ultima giornata. Questi tre nomi sono i più appetibili, ma non c'è una favorita. Ci sarà da soffrire per tutte.
Anche tre stagioni vissute nel Novara, club che milita nello stesso girone del Trento. La prossima gara interna sarà proprio contro la compagine piemontese. Continuare a cercare la vittoria e pensare alla Serie B sarebbe troppo per la squadra in cui Davide Micillo è allenatore dei portieri?
Stiamo facendo un percorso di continua crescita grazie al lavoro fantastico dell'allenatore, Luca Tabbiani. È una fortuna disporre di un gruppo di ragazzi seri che s'impegnano alla grande. A essere sincero, non ci stiamo ponendo un obiettivo, se non quello di migliorarci e di giocare partita dopo partita. La società non ha mai chiesto di ambire a un traguardo assai prestigioso, come quello della Serie B. Non c'è la pretesa e non ci sono pressioni. Sono a Trento da tre anni e, come obiettivo, tutti noi ci siamo posti di riuscire a fare meglio rispetto alla stagione precedente.
Ci attende una sequenza di partite molto delicate, a cominciare dalla trasferta con il Renate, una squadra che ha sempre dato fastidio a qualsiasi avversario; poi, come già detto, affronteremo in casa il Novara, una squadra insidiosa che punterà ai Playoff. Dopo queste due, andremo a visitare la seconda della classe, il Vicenza, e troveremo di nuovo il Padova in casa, prima di Natale. Saranno settimane molto impegnative, ma vorremo fare del nostro meglio, perché incontrare squadre forti è sempre l'occasione per misurare le proprie forze.
Il Trento è una società che ha vissuto l'oblio per parecchio tempo, è ritornata in Serie C dopo anni e sta lavorando molto bene per mantenere la categoria e farsi trovare pronta a qualsiasi evenienza futura. Stiamo lavorando bene anno per anno. Nella prima stagione in cui sono approdato, ci siamo salvati all'ultima giornata, mentre nella passata stagione abbiamo disputato anche un turno di Playoff. Quest'anno cercheremo di fare il meglio possibile. L'obiettivo primario, comunque, resta quello di consolidare la Serie C, una categoria certamente prestigiosa per la nostra realtà. Poi, se dovessero esserci dei risvolti favorevoli in futuro, parlare di Serie B non sarebbe un'utopia. Intanto, pensiamo alla nostra quotidianità.
Personalmente, mi trovo benissimo in questa società. Sto lavorando con armonia e serenità in stretta sinergia con i vari componenti dello staff tecnico, a cominciare dal Direttore Sportivo e dal Team Manager, Giorgio Zamuner e Andrea Bonfanti. Siamo una bellissima realtà e sono molto contento di aver fatto questa scelta.
Proprio il Padova, squadra che sarà incontrata dal Trento alla prima giornata di ritorno, resta l'unica accreditata alla vittoria del campionato?
Fino a oggi, il Padova è stata la squadra che ha mostrato più solidità e cattiveria agonistica. È una squadra fortissima. Noi la incontrammo alla prima giornata, una gara in cui riuscimmo a tenere testa per quasi 60', poi fece la differenza l'estro dei singoli che realizzarono tre autentiche prodezze. Ciò nonostante, la nostra gara fu giocata senza timori reverenziali, ma l'imprevedibilità di alcuni calciatori del Padova fu micidiale. Già da questo esordio, si intuì che la squadra di Andreoletti avrebbe fatto un grande campionato. I risultati sono ineccepibili.
L'unica che può tenere alta la concentrazione del Padova resta il Vicenza. Sta facendo molto bene, difatti ha perso soltanto una gara. È a pochi punti dal Padova, anche se quest'ultima dovrà recuperare una gara in casa contro l'Atalanta Under 23. Anche la FeralpiSalò si sta comportando egregiamente e cercherà di agguantare, quantomeno, proprio il Vicenza. Poi, ci siamo noi e siamo contentissimi di essere lì, vicino alle più forti. Ripeto, continueremo a lottare partita dopo partita, cercando di fare il più alto numero di punti.
Qual è il portiere che Le piace di più, nella Serie A attuale?
Ci sono tanti portieri bravi e in Serie A hanno tutti grandi qualità. Negli ultimi anni ne sono emersi davvero parecchi, ma cito Marco Carnesecchi come un modello di riferimento. È molto equilibrato, razionale, sa interpretare il calcio moderno. Bisogna dare anche merito alla squadra in cui milita, l'Atalanta, perché sapere di essere il portiere di una delle squadre più forti della Serie A trasmette maggiore sicurezza e tranquillità, pur avendo molte più responsabilità. In diverse partite ha compiuto degli interventi determinanti, si è fatto trovare spesso pronto. Non sono mancati errori anche da parte sua in passato, ma negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante.
Davide, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri e La ringraziamo di cuore per questa intervista. Ci auguriamo di poterLa risentire, prossimamente.
Grazie a Voi, è stato un piacere per me.