Catanzaro, intervista esclusiva a Petriccione: "Campionato insidioso, obiettivo playoff. Pisa? Al Ceravolo giochiamo sempre per vincere. Il sogno è ritrovare la Serie A con questa maglia"
Intervista esclusiva al centrocampista del Catanzaro Jacopo Petriccione, pedina fondamentale della squadra guidata da mister Fabio Caserta. Dalle ambizioni playoff della squadra calabrese alla prossima partita di campionato contro il Pisa, passando per gli obiettivi legati al futuro: ecco le sue dichiarazioni.
Foto Catanzaro Calcio
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto il centrocampista del Catanzaro Jacopo Petriccione. Tra i grandi protagonisti della cavalcata playoff della passata stagione, finora il regista giallorosso ha raccolto ben diciotto presenze in campionato, affermandosi come punto di riferimento della squadra di Fabio Caserta. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni dall'ex Lecce e Crotone.
Sei arrivato a Catanzaro nel corso del mercato invernale della scorsa stagione, un trasferimento dettato dalla voglia di ritrovare la cadetteria dopo le due stagioni in C col Crotone? Com'è stato l'impatto con la piazza?
"Conoscevo già da prima la piazza di Catanzaro, ma non mi aspettavo fosse così calorosa e passionale. I tifosi sono il nostro valore aggiunto, ci sostengono sempre numerosissimi sia in casa sia in trasferta, ci danno quella energia e quella marcia in più per far bene. Sono anche queste le motivazioni che mi hanno spinto verso questa società. Tante vicissitudini mi hanno portato a giocare per due anni in Serie C col Crotone e avevo sicuramente voglia di riabbracciare la serie cadetta, quando si è presentata l'occasione l'ho colta al volo. Volevo tornare a giocare a livelli più alti, sentivo di meritare una categoria diversa".
L'obiettivo del Catanzaro per il campionato in corso è quello di disputare nuovamente i playoff? Sei soddisfatto della stagione disputata finora?
"Il sogno è quello di provare a ripetersi e di conquistare nuovamente un piazzamento playoff. Tolte le prime due posizioni, la classifica è davvero corta, è un campionato tosto. Squadre con ambizioni alte e che hanno speso tantissimo stanno deludendo un po' le aspettative, mentre le neopromosse stanno facendo davvero bene. Ogni partita nasconde tantissime insidie. Il nostro obiettivo è quello di consolidarci in classifica e poi provare a divertirci come abbiamo fatto lo scorso anno. La cavalcata della scorsa stagione è stata entusiasmante, anche se il risultato con la Cremonese ha lasciato certamente grande delusione. Quest'anno siamo ripartiti con tanti cambiamenti sia a livello di staff tecnico e allenatore, sia tra i compagni di squadra. E' come se fosse finito un ciclo e ne sia ripartito un altro. Finora abbiamo sempre giocato a testa alta contro tutte le avversarie, dobbiamo continuare così per portare gli episodi positivi dalla nostra parte".
Che tipo di gruppo siete? Cosa ti ha colpito di più dei tuoi compagni di squadra, in particolare dei nuovi arrivati?
"Siamo un gruppo di bravi ragazzi , anche i nuovi arrivati si sono integrati subito alla perfezione. Includere tutti non è semplice, soprattutto coinvolgere chi risente emotivamente di giocare meno, ma lo staff è stato eccezionale sotto questo punto di vista. Il gruppo coeso è uno dei nostri punti di forza, cercheremo di portarlo avanti e di farne leva fino alla fine".
Nell'ultima giornata di campionato è arrivato il pareggio in trasferta contro il Sudtirol, mentre domenica affronterete in casa il Pisa di Inzaghi: che tipo di partita ti aspetti? L'obiettivo è quello di conquistare i tre punti?
"Il Pisa sta lottando per la Serie A, sta facendo un campionato davvero incredibile. Si tratta di una squadra aggressiva, che ha voglia di far bene e di dominare l'avversario. Sarà una partita dura, anche perché loro hanno grande entusiasmo. Verranno a giocarsela a viso aperto, speriamo di fronteggiarli al meglio e di dargli fastidio. Fermare la squadra di Inzaghi? Davanti alla nostra gente, allo stadio Ceravolo, l'obiettivo è sempre quello di portare a casa i tre punti".
Sassuolo e Pisa stanno consolidando sempre più la propria posizioni in classifica, credi che la promozione diretta per queste due squadre sia ormai blindata?
"In Serie B è meglio non dare mai nulla per scontato. Ha avuto una piccola frenata lo Spezia, che sembrava poter stare lì insieme a loro, ma non penso che le prime due posizioni siano già blindate. Il Sassuolo, forse, rispetto a tutte le altre ha qualcosa in più. I neroverdi hanno giocatori che farebbero la differenza anche in Serie A. Se il Pisa è lì ed ha fatto così tanti punti comunque non è un caso. Stanno facendo un campionato importante, guidati da un grande allenatore come Inzaghi".
Qual è il tuo rapporto con mister Fabio Caserta? Quali sono le caratteristiche che apprezzi di più dell'allenatore calabrese?
"Ogni allenatore giustamente porta avanti le proprie idee e la propria filosofia di calcio. Con Vivarini facevamo un certo tipo di gioco, con Caserta un altro. Forse all'inizio abbiamo avuto alcune difficoltà, ma ora abbiamo cambiato passo e siamo più indirizzati e amalgamati rispetto a inizio stagione. Di Caserta apprezzo molto la voglia di far bene e la sincerità con la quale si rapporta a noi giocatori. Si tratta di un allenatore di grande carisma, ci permette di affrontare ogni partita a viso aperto, senza paura. Come l'anno scorso abbiamo l'obiettivo di dominare il gioco, anche se in maniera un po' diversa, il principio però è sempre quello".
Ormai da anni ti destreggi soprattutto nel ruolo di regista di centrocampo, c'è un giocatore al quale ti ispiri o ti sei ispirato nel corso della tua carriera?
"Ho avuto diversi idoli calcistici. In particolare, vista anche la posizione che occupo in campo, ho sempre seguito con grande interesse Iniesta del Barcellona. Sono cresciuto negli anni in cui lo spagnolo ha fatto la differenza in Europa e nel mondo. Poi ho sempre guardato con ammirazione anche Messi, per me il giocatore più forte della storia del calcio".
Il tuo futuro calcistico sarà ancora a tinte giallorosse? Il sogno è quello di ritrovare la Serie A?
"Devo tanto a Catanzaro e sono contento di poter sognare con questa maglia. Qui ho ritrovato l'entusiasmo che forse avevo perso in precedenza. La mia famiglia qui si trova benissimo, spero di poter restare a lungo. Mi auguro sia questa la maglia giusta a cui legarmi per tanto tempo. Serie A? Ognuno punta sempre al massimo. Giocare in Serie A è il sogno di tutti i bambini che si avvicinano a questo sport. Calcare palcoscenici come San Siro o l'Olimpico è un qualcosa di eccezionale. Lasciare la massima serie mi è dispiaciuto, è stato un periodo complicato: sono passato in un anno dalla A alla C. Sono una persona che sa apprezzare anche le piccole cose, a Catanzaro ho ritrovato serenità e slancio. Il sogno è quello di ritornare in Serie A proprio con questa maglia, mai dire mai".
A Lecce hai vissuto tre stagioni importanti, cosa ne pensi della squadra guidata da Giampaolo? I salentini hanno le carte in tavola per conquistare la salvezza?
"Lecce è stata una tappa fondamentale della mia carriera, per me è casa. Ho ricordi bellissimi della città e dei suoi tifosi. Lì ho tantissimi amici e ci è nata la mia prima figlia, il legame è davvero forte. Sono scaramantico e non voglio assolutamente "gufare", sono un loro tifoso. Rispetto a tutte le altre squadre che lottano per non retrocedere, il Lecce ha qualcosa in più e alla fine riuscirà a guadagnare i punti che servono per mantenere la categoria. Da non trascurare, poi, che giocare in casa al "Via del mare", davanti ai tifosi del Lecce, fa tutta la differenza possibile....".