Intervista esclusiva a Erminio Rullo: "Napoli scudetto meritato. La squadra che più mi ha sorpreso è il Bologna. Complimenti al Lecce per la salvezza"
Erminio Rullo, ex difensore di Lecce e Napoli, ha affrontato ai nostri microfoni vari temi calcistici: lo scudetto del Napoli, le sconfitte dell'Inter ma anche le vittorie del Bologna, che ha alla guida un top tecnico quale Italiano. Non manca una considerazione sulla sua ex squadra, il Lecce, che è riuscita a salvare la categoria per il quarto anno consecutivo.
Erminio Rullo, ex difensore di Lecce e Napoli, ha affrontato in esclusiva ai nostri microfoni vari temi calcistici: lo scudetto del Napoli, le sconfitte dell'Inter ma anche le vittorie del Bologna, che ha alla guida un top tecnico quale Italiano. Non manca una considerazione sulla sua ex squadra, il Lecce, che è riuscita a salvare la categoria per il quarto anno consecutivo. Ecco le sue considerazioni.
Quest’anno lo scudetto si è deciso all’ultima giornata. Da anni non si vedeva tutto ciò, frutto del caso oppure è stato un campionato equilibrato?
“Quest’anno, dopo tanto tempo che si vinceva un campionato con tante giornate d’anticipo, è stato un anno avvincente e bello per i tifosi. Arrivare all’ultima giornata con lo scudetto in palio è adrenalinico. Scudetto sofferto per il Napoli, che ha meritatamente portato a casa il tricolore. E’ stata una stagione pesante, si veniva da un brutto campionato. C’è stato un grande lavoro di Conte e di tutto l’ambiente per portare questi ragazzi a conquistare quell’autostima che è venuta a mancare l’anno scorso”.
Il Napoli ha portato a casa il suo quarto scudetto, da ex Napoli cosa hai provato al triplice fischio?
“Per me napoletano è emozionate, poi chi vive fuori Napoli ha un legame anche più stretto con questa terra. Emozione pazzesca, ho seguito la squadra con mio figlio piccolo e siamo stati li a soffrire. E' stata una gioia immensa, perché Napoli torna a vincere lo scudetto a distanza di un anno. Speriamo possa continuare questo trend”.
L’Inter, dopo aver perso lo scudetto, ha fatto una brutta figura in finale di Champions. Cosa non è andato nella compagine di Inzaghi, che è risultata completamente assente in campo contro il PSG?
“L’Inter è arrivata alla fine stanca e statica. Giocatori fondamentali come Lautaro, Thuram e Dimarco non erano in forma. Mentalmente, quando perdi lo scudetto, ti porti dietro strascichi che condizionano. Contro c’era una squadra in grande forma. E’ uscita fuori una brutta partita per l’Inter, una figuraccia, ma questo non toglie il lavoro fatto dalla squadra. Arrivare in finale è comunque un traguardo importante. Quando si perde una finale si tende a buttare tutto via, ma un grosso lavoro comunque è stato fatto. Merito alla società Inter e al mister Inzaghi”.
In Serie A si parla tanto di Fabregas e Italiano: cosa hanno portato in termini di novità nel campionato quest’anno?
“Fabregas lo abbiamo conosciuto adesso in veste di allenatore, mentre Italiano ormai è un top player. E’ un allenatore partito dalla D e ha sempre fatto bene. Ha perso delle finali a Firenze ed è stato criticato ma, ripeto, in finale bisogna sempre arrivarci. Con il Bologna ha conquistato un trofeo storico e ha grande meriti, avendo portato una mentalità forte e vincente. Era uno spettacolo vedere il Bologna giocare. Da due anni Fabregas allena in Italia, proponendo un gioco spagnolo partendo da dietro. Ha alle spalle una società forte che ha investito tanto in questi anni e sicuramente continuerà a farlo”.
A tuo giudizio, in Serie A chi è andato oltre ogni aspettativa?
“La squadra rivelazione credo sia il Bologna per gioco espresso ed emozioni che ha regalato. Non solo ai tifosi del Bologna, ma anche a noi tifosi neutri. E’ stato bello vederli festeggiare”.
Le squadre che sono retrocesse hanno meritato il giudizio del campo, oppure qualcuna poteva fare qualcosa in più a discapito di altre?
"Per la parte bassa della classifica mi dispiace per il tecnico Di Francesco, perché è molto preparato. Le sue squadre giocano bene e poteva salvarsi. E’ stato sfortunato e, infatti, è uscito tra gli applausi. E in Italia questo succede raramente”.
Da ex Lecce, che giudizio puoi dare al campionato dei giallorossi e cosa servirà in futuro per soffrire meno?
“Per il Lecce è stato un anno travagliato, nella seconda fase del campionato ha faticato tanto. Nel mezzo c’è stata una tragedia umana con la perdita del fisioterapista, che ricordo con affetto. Fortunatamente si sono salvati, e ció permette di disputare per il quarto anno consecutivo la Serie A. Questo risultato premia una società che fa sacrifici. Il direttore sportivo è uno dei più bravi, anche in veste di scopritore di talenti. Sono un grande tifoso di questa squadra, deve continuare a far crescere i giovani”.
Guardando in serie B, la Cremonese quasi a sorpresa ha superato lo Spezia. Quanto merito c’è in Stroppa nella promozione?
“Serie B un campionato difficile e lungo. Il Sassuolo ha vinto con grande merito, il Pisa di Inzaghi è riuscito a salire direttamente. I playoff, come sappiamo, sono un torneo diverso. Ha vinto la squadra più esperta a discapito di uno Spezia forte con tanti giovani. Le finali le vincono spesso squadre esperte e la Cremonese ha sfruttato anche questo. Mi piace ricordare anche il percorso della Juve Stabia: ha fatto un cammino eccezionale arrivando addirittura a giocarsi la Serie A”.
Dopo anni ritorna in B anche l’Avellino. Cosa pensi del campionato dei biancoverdi?
"L'Avellino ha iniziato con i favori dei pronostici, poi c'è stato il cambio dell’allenatore per riprendere il cammino verso la B. Società forte e ambiziosa, ora si spera che continuino a mantenere la categoria. E’ giusto che stia in B per la piazza e per il calore del tifo. La cadetteria non è facile, bisogna fare un mercato oculato e speriamo che possano mantenerla per parecchi anni”.