Roma – Manca ormai pochissimo al campionato Mondiale che infuocherà l’estate degli appassionati di calcio, non solo per le condizioni climatiche tipiche del Brasile. A breve conosceremo la lista definitiva degli Azzurri di Prandelli ma nel frattempo i nostri club inaugurano le prime strategie di mercato.
Temi che terranno banco per tutta la stagione e che abbiamo provato ad anticipare intervistando un big del giornalismo sportivo italiano, Roberto Renga, ex prima firma del Messaggero e opinionista di punta per Radio Radio.
Ciao Roberto, la Serie A appena conclusa è stato il campionato con l’età medià più alta e il secondo per numero di stranieri. La preoccupano queste premesse per l’imminente mondiale?
Non solo per il Mondiale, mi preoccupano per il futuro del calcio italiano, sempre che ne abbia. E’ un fattore che indica come i nostri dirigenti siano i peggiori in assoluto.
A breve si sapranno i 23 di Prandelli, chi lasceresti a casa dei 30 pre convocati?
Bisognerebbe vederli in allenamento per valutarne adeguatamente le condizioni. Porterei, ad esempio, tutti gli attaccanti, è altrettanto ovvio che puntare su Balotelli e Immobile metta a rischio la presenza di Destro. Mi auguro che Rossi stia bene anche se attualmente non ne ho la certezza. Uno come Darmian lo preferirei ad altri, eventualmente ad Abate visto che può giocare indifferentemente a destra e sinistra.
Sicuramente non porterei gli stranieri, né Paletta né Romulo. Privilegerei giocatori italiani a tutti gli effetti, Balotelli è italiano così come El Shaarawy. Discorso diverso per Paletta e Romulo, essendo cresciuti in un altro calcio. Non sono né una nazionalista né un leghista, dico soltanto che il calcio italiano ha una sua tradizione e deve avere una sua identità.
Chi vincerà il Mondiale e quali saranno le nazionali che potranno essere le sorprese della rassegna?
Il Brasile, li ha già vinti. In America vince sempre una squadra americana. Non è mai successo che abbia trionfato una squadra europea e al Mondiale difficilmente si assiste a delle sorprese. Detto questo, le altre sudamericane non mi convincono. L’Uruguay non ha un centrocampo all’altezza, l’Argentina pecca in difesa, la Colombia è in crescita ma sarebbe una sorpresa.
A Rieti Antonio Conte ha smontato il luogo comune che in Europa non si possa vincere col 3-5-2. Le prime indiscrezioni di mercato lasciano pensare, invece, ad un ritorno al 4-3-3. Che giocatori e che sistema sceglieresti per avere più garanzie in Champions?
Conte mi piace molto, parto dalla sua stessa idea: dipende dai giocatori che si hanno a disposizione. Io con la nazionale italiana, ad esempio, farei la difesa a tre. Poi se Prandelli dovesse vincere il Mondiale si dirà che ha vinto Conte. Con il tecnico bianconero ho parlato, anche in privato, e non credo sia così orientato nel fare la difesa a quattro. Più realisticamente lui vorrà cambiare assetto durante la partita o durante la stagione.
C’è anche da dire che la difesa della Juventus è molto particolare, pochi hanno fatto caso che nella fase di possesso palla Chiellini si sgancia spesso andando a supportare l’attacco.
Anche Bonucci sale spesso.
Bonucci è meglio che stia dietro (ride n.d.r.) ma questo è un altro discorso.
Tante big internazionali stanno bussando alle porte della Roma per giocatori come Benatia, Strootman e Gervinho. Fa bene la società a cedere qualcuno di questi per poter fare un mercato da protagonista? E secondo te come si muoveranno i giallorossi sul mercato?
Non credo che Gervinho sia stato richiesto, ricordiamoci che all’estero ha fallito. Strootman viene da un grave infortunio quindi è difficile poterlo vendere. Partirà sicuramente Benatia, ma non andrà in Spagna. Non è un giocatore da calcio spagnolo, è più adatto a quello inglese. Dopodiché questa vicenda è stata gestita malissimo, finora. Benatia ha detto delle cose terrificanti nei confronti della Roma. Adesso mi aspetto una reazione della società. Fossi un dirigente di un grande club, in un caso analogo, tratterrei il giocatore alle mie condizioni. Una società importante fa così. Se non andrà in questa maniera verrebbe da pensare ad un accordo.
Il Milan riparte da Inzaghi. Se la scietà non gli costruisce una squadra all’altezza non c’è la concreta possibilità di bruciarlo come successo con Seedorf? Il rischio che dopo dieci partite si possa dire “i risultati non arrivano perchè Inzaghi non ha esperienza” piuttosto che “perchè la dirigenza non ha costruito una squadra degna di chiamarsi Milan” è alto non credi?
Tutto questo potrebbe succedere. Inzaghi, però, è gradito alla società e ai giocatori. Non considero probabile che Pippo possa commettere lo stesso errore di Seedorf mettendosi a litigare con i calciatori. L’olandese ha discusso con Tassotti e con gli italiani. Sei nel campionato italiano e proprio con gli italiani vai a litigare!
Sei ottimista dunque.
Io stravedo per Pippo, siamo amici già da quando faceva il calciatore. Se ha la grinta di allora può far bene. Glielo auguro di cuore.
Thohir ha già dichiarato che l’Inter non acquisterà alcun top player in estate. Si profila secondo te un’altra stagione anonima per i nerazzurri? E come pensi si muoveranno sul mercato?
Spero prendano un centromediano metodista, un regista. Poi credo acquisterà Zuniga. Mazzarri cercherà di ricalcare il suo Napoli. I se sono tanti, qualora si concretizzassero può arrivare terza ma non di più. Sarebbe comunque un miglioramento, due anni fa ha concluso nona, la scorsa stagione quinta. Se arriva terza o quarta fa il suo.
Grazie Roberto da parte della redazione di news.superscommesse, invitiamo i lettori a commentare l’intervista direttamente con Roberto Renga (qui il suo account twitter).