Mercato Serie B, l'assordante silenzio di Parma e Venezia
Le operazioni di gennaio stravolgeranno i valori del campionato? Al campo l'ardua sentenza, ma colpiscono le strategie opposte perseguite dalle quattro squadre in corsa per la promozione diretta. Como e Cremonese non hanno badato a spese. La capolista e i lagunari, per motivi diversi, sono rimaste a guardare
Un mese dopo essersi aperto, all’indomani di Capodanno, il mercato di gennaio ha chiuso i battenti anche per i club di Serie B. Detto che non così spesso la squadra “regina” delle trattative, e degli acquisti, in estate come in inverno, si è trovata a festeggiare la promozione al termine della stagione, è giusto osservare anche che ogni affare portato a termine, anche i più illustri e in apparenza sicuri, avranno bisogno della riprova del campo. Perché, concetto valido ancora di più a metà stagione, inserire tanti elementi nuovi, a prescindere dal loro valore, richiede inevitabilmente qualche settimana.
Cremonese e Como: mercato da Serie A
Un rischio che non tutte le grandi della Serie B 2023-’24 si sono volute prendere. Le quattro settimane di mercato hanno ribadito, se ce ne fosse stato bisogno, che Cremonese e Como puntano alla promozione. Meglio se diretta. La squadra di Stroppa non ha badato a spese: Falletti e Johnsen daranno esperienza e qualità all’attacco, Marrone, pupillo del tecnico dai tempi di Crotone, puntellerà la difesa. I lariani hanno invece mescolato i “soliti” innesti stranieri a certezze come Goldaniga e Strefezza. Non vedere almeno una delle due fare festa già a metà maggio sarebbe sorprendente.
La capolista resta a guardare: la (rischiosa) scelta del Parma
E le altre? Al netto di un cambio di marcia del Palermo, la lotta per la promozione diretta sembra essere ristretta a quattro squadre. Ebbene, le altre due, Parma e Venezia, hanno optato per l’immobilismo. I crociati, insieme al Cittadella, sono stati gli unici a non fare operazioni né in entrata, né in uscita. Una scelta annunciata già in tempi non sospetti, quindi prima della leggera flessione di inizio anno (quattro punti in tre partite). Vero che alla rosa di Pecchia non mancano alternative e qualità in tutti i reparti, e che la tecnica e la velocità dei giocatori offensivi verrà a galla sui campi asciutti. Tuttavia, la sensazione è che la dirigenza si sia presa un rischio. Perché il vantaggio sulle inseguitrici non è abissale e perché là davanti tra eterni incompiuti (Mihaila) e volti nuovi che hanno deluso (Colak), manca un po’ di peso ed esperienza. Se si pensa che già in estate l’allenatore aveva fatto capire come la coperta a centrocampo fosse corta e che a Modena a tradire è stata la difesa, la speranza dei tifosi è quella di non assistere al contrario di quanto accaduto lo scorso anno, quando il Parma iniziò a volare proprio in primavera.
Venezia tra ban Fifa e nuovi soci: niente rinforzi per Vanoli
Anche in casa Venezia era noto da tempo che a gennaio non sarebbero arrivati ritocchi nella rosa di Paolo Vanoli. La causa è legata al noto ban della Fifa, al quale ha accennato il presidente Niederauer nella conferenza che ha anticipato per marzo l’arrivo di nuovi soci. Insomma, la società sta pensando a riorganizzarsi e al campo dovrà pensarci il tecnico con il materiale già a disposizione, comunque di ottima fattura. Il sacrificio di Johnsen ha fatto bene alle casse del club e potrebbe essere assorbito dal tecnico senza troppi scossoni, dal momento che anche nel girone d’andata il norvegese è andato a corrente alternata. A Cremona potrà fungere da prezioso 12° uomo, forse il ruolo che più gli si addice. Certo non si può negare che, sulla carta, i lagunari abbiano perso qualcosa rispetto a Cremonese e Como. Poi, però, si sa, c’è il campo…