La settima tappa della Vuelta 2018, da Puerto Lumbreras a Pozo Alcon di 187,5 chilometri è stata vinta da Tony Gallopin (AG2R La Mondiale. Il corridore francese ha preceduto Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Alejandro Valverde (Movistar). Rudy Molard (Groupama-FDJ) conserva la maglia rossa.
Vuelta 2018, la cronaca della tappa 7
Dopo la vittoria di Nacer Bouhanni nella sesta tappa, riparte l’edizione 2018 della Vuelta di Spagna. Dopo la tappa non sono mancate le polemiche: Matteo Trentin (Michelton-Scott), fresco campione europeo, ha lamentato presunte irregolarità subite dal vincitore. Polemiche anche per alcune cadute, frutto probabilmente anche della negligenza degli organizzatori. Scene fantozziane all’arrivo, dove un elicottero troppo basso a fatto volare addosso ai corridori alcune transenne di plastica, facendo cadere alcuni di essi.
La partenza della settima tappa è avvenuta poco dopo le ore 12, appena fuori la città di Puerto Lumbreras, dopo un tratto di trasferimento di circa 8 chilometri. Ci troviamo nella regione della Murcia, ovvero a casa di Alejandro Valverde, già a segno nella seconda tappa di questa Vuelta 2018. La tappa si preannuncia favorevole ai velocisti: le loro squadre faranno di tutto per tenere sotto controllo ogni eventuale attacco. A scombinare i piani dei velocisti l’ultima salita di giornata, a circa 14 chilometri dal traguardo. Attenzione anche agli ultimi chilometri: non sono previste particolari asperità ma i corridori si troveranno a pedalare su un altipiano in leggera ma costante ascesa. I velocisti potrebbero avere grosse difficoltà. Si tratta di una scalata di 4,5 chilometri con pendenza media di poco superiore al 5%. Poca roba per vedere battaglia tra gli uomini di classifica ma un possibile trampolino di lancio per un’azione da finisseur.
Dopo pochi chilometri prende il largo la fuga di giornata, formata da sette corridori. Si tratta di Alexis Gougeard (AG2R-La Mondiale), Michael Woods (Education First-Drapac), Floris De Tier (LottoNL-Jumbo), Nicola Conci (Trek-Segafredo), Edward Ravasi (UAE Team Emirates), Alex Aranburu (Caja Rural-Seguros RGA) e Oscar Rodriguez (Euskadi-Murias). Nel drappello dei fuggitivi ci sono anche i due italiani Nicola Conci ed Edward Ravasi. Il vantaggio dei fuggitivi non supera mai i quattro minuti. L’inseguimento è guidato dalla squadra della maglia rossa e dalla Bora-Hansgrohe. Probabilmente il tre volte campione del mondo Peter Sagan, non ancora al meglio della condizione, punta al successo di tappa.
A circa 12 chilometri dall’arrivo avviene il ricongiungimento ed il gruppo compatto viaggia veloce verso l’arrivo. Allo scollinamento dell’ultima salita tutti i migliori sono insieme. Nel gruppo di testa si segnala anche la presenza di Elia Viviani (Quick-Step): il campione olimpico dimostra ancora una condizione favolosa. Negli ultimi chilometri numerosi attacchi determinano una forte scrematura nel gruppo di testa: restano una trentina di corridori, si staccano Vincenzo Nibali (Team Bahrein Merida)e Michal Kwiatkowski (Team Sky), a causa di una caduta.
Bell’attacco ai meno 5 dall’arrivo di Jesus Herrada (Cofidis): contrattaccano Nairo Quintana (Movistar) e Miguel Angel Lopez (Astana). Ai meno 2 Tony Gallopin (AG2R La Mondiale) raggiunge e supera Herrada. Il corridore francese, pancia a terra, si presenta da solo al traguardo, con secondi sul gruppo regolato da Peter Sagan e Alejandro Valverde. Il murciano conquista anche 4 secondi di abbuono.
Archiviata la settima tappa, i corridori affronteranno la tappa numero 8. Sulla carta potremmo assistere ad un arrivo in volata: un percorso nervoso, ma l’ultima insidia altimetrica si trova a circa 80 chilometri dal traguardo. Possibile anche una fuga da lontano, ma difficilmente le squadre dei velocisti si lasceranno sfuggire una delle poche occasioni residue per una volatona di gruppo.