Il mondo dello sport e gli appassionati di ciclismo danno l’addio a Felice Gimondi, ciclista italiano tre volte vincitore del Giro d’Italia, di un Tour de France e di una Vuelta de España.
Era nato a Sedrina, Bergamo, il 29 Settembre 1942. La sua scomparsa è avvenuta il 16 Agosto scorso in Sicilia, presso Giardini Naxos, a causa di un malore. Il campione era da tempo sofferente di cuore, infatti, anni fa gli erano stati impiantati quattro by-pass coronarici.
Il giorno della sua morte stava facendo il bagno in mare ed è lì che avrebbe accusato i primi sintomi di quello che, secondo il parere dei suoi soccorritori, si è trattato di un infarto. Purtroppo, i tentativi di rianimarlo non hanno avuto successo.
Felice Gimondi ha sempre rappresentato una figura di primo piano nel mondo ciclistico e sportivo, non solo per essere annoverato tra i sette ciclisti su strada ad aver vinto tutte le principali competizioni mondiali, ma perché il suo comportamento, benché giustamente improntato alla competizione, è sempre stato corretto, integerrimo e di grande spirito sportivo.
Il simbolo di un’Italia bella
Con lui se ne va uno dei simboli di un’Italia felice, positiva, l’idolo di generazioni cresciute con la sua immagine nelle biglie da far correre in spiaggia fino a farsi venire male alle dita e alle ginocchia.
Tanti i messaggi che in questi giorni hanno riempito i social per salutare Gimondi. Il commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, ha affidato a Twitter il suo, che inizia così: “Ho avuto un solo idolo nella mia vita. Felice Gimondi”.
Ho avuto un solo idolo nella mia vita. Felice Gimondi. Ogni volta che lo vedevo era un’emozione perché quando ti innamori di un campione è per tutta la vita. Sei stato un grande Felice.
— Davide Cassani (@davidecassani) August 16, 2019
I funerali si terranno domani alle ore 11, nella chiesa parrocchiale della sua amata Paladina, paese alle porte di Bergamo dove il campione viveva con la moglie.
Intanto, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha annunciato la sua intenzione di realizzare un monumento per ricordare e onorare il grande campione orobico.
La famiglia Gimondi, in particolare la moglie Tiziana e le figlie Norma e Federica, hanno ricevuto il supporto e l’appoggio di amici e parenti e dei rappresentanti delle istituzioni italiane.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla famiglia un accorato messaggio di cordoglio e del campione ha ricordato “i tanti successi che hanno dato prestigio all’Italia nello sport e il suo stile di grande valore nel comportamento sportivo e umano”.