Elia Viviani, nei suoi sogni vincere la Sanremo e il Mondiale


Il futuro di Elia Viviani comprende il Giro, la Sanremo e il Mondiale. Dopo l'oro mondiale nell'Eliminazione, il portabandiera, bronzo olimpico nell'Omnium, ha chiuso in crescendo il 2021, e adesso è atteso dalla nuova avventura con il Team Ineos.

Il bilancio dell'ultima stagione e le Olimpiadi a Tokyo

Viviani ha fatto il suo bilancio: "L'inizio non è stato facile, c'è stata anche l'operazione al cuore (ablazione all'atrio destro a gennaio, ndr), poi a Tokyo la svolta. E' arrivata la medaglia olimpica e poi l'oro mondiale che mi mancava. Un buon bottino, anche se mancano vittorie di spessore su strada come una tappa a un grande giro o una corsa importante del World Tour".

Il ruolo di portabandiera ai Giochi, è stato una svolta: "Una ruolo che mi ha responsabilizzato tanto. E' stata premiata la persona e non l'atleta. Arrivavo da un anno non facile, nessuno si aspettava che fossi competitivo ai Giochi, invece Malagò e il CONI hanno premiato Elia persona, che insieme a Jessica Rossi, ha portato il tricolore ai Giochi dopo un anno e mezzo difficile per tutti. Guidare la Nazionale in un'estate fantastica per lo sport italiano è stato motivo d'orgoglio e mi ha aiutato a ritrovarmi".

Elia Viviani ricarica la spina in vista dei prossimi impegni

In questo momento il ciclista italiano si sta godendo le meritate vacanze, pronto a ripartire più in là, per una nuova stagione:

 "Dall'oro al Mondiale di Roubaix, da quell'ultima voltata, non ho fatto nemmeno i rulli per sciogliere lo sforzo. Stacco la spina per quelle quattro settimane che ci teniamo per noi ogni anno: riprenderò la bici il 22 novembre. Dopo qualche giorno qui a Dubai, con Elena (Cecchina, la sua fidanzata anche lei ciclista, ndr) partiremo per le Maldive per ricaricare le energie".

Sta ricaricando le energie per il 2022: "L'idea è quella di tornare a essere competitivo su strada. Andare contro i più forti velocisti al mondo e giocarmi la vittoria. Dalla Tirreno-Adriatico fino alla Sanremo. Vincere subito ad alto livello e provare a realizzare negli ultimi tre anni i sogni che mancano: la Sanremo e il Mondiale".

La scelta di una nuova squadra: "Avevo bisogno di nuovi stimoli, di una squadra dove conoscono i meccanismi, le persone. La scelta è stata Ineos e sono felicissimo. Non abbiamo ancora parlato di programmi, ma certo il Giro è per me una corsa molto importante dove ho ottenuto vittorie significative. Le ultime in Israele nel 2018. E nel 2022 il Giro riparte ancora dall'estero, dall'Ungheria. Voglio esserci".

Bennati ha definito il ciclista italiano un leader per il Mondiale

Il C.T. Bennati ha speso parole importanti definendo Viviani un leader per il Mondiale: "Bennati è la persona giusta nel posto giusto per l'Italia, ma noi atleti dobbiamo ringraziare Cassani per il lavoro svolto e per i traguardi raggiunti con i corridori della classe 1989-90 che oggi stanno raccogliendo i frutti. Bennati ha vissuto con noi in gruppo fino a pochi anni fa, è stato il regista di Contador e Valverde, e tutto questo l'ha aiutato a entrare nel ruolo di tecnico. Sono felice per la fiducia espressa nei miei confronti dal C.T.: dopo due anni come il 2018 e il 2019 era facile puntare su Viviani, ma dopo le stagioni 2020 e 2021 serviva qualcuno che capisse che sono tornato. Se guardiamo i risultati su strada, un C.T. non mi metterebbe mai capitano in un Mondiale. È bello sentire la fiducia di 'Benna'".

La situazione piste in Italia secondo Elia Viviani

La pista italiana sta tornando centrale per il movimento, ma manca ancora qualcosa: "Sono orgoglioso che tutto questo sia partito da me. Io sono riuscito ad essere un trascinatore, ma serviva qualcosa in più per essere esempio per tutti. Non bastavo io. È il sistema Italia che dopo Rio ha rilanciato la pista ed è esempio per i giovani.

Intanto il velodromo Montichiari è chiuso per migliorarlo e a febbraio riaprirà, ma speriamo in futuro di vedere altri impianti. E poi la Sei Giorni: se si trovano i partner giusti si può fare, la pista si può anche affittare. È una festa, non solo una gara di bici".