Tour de France, Ciccone verso l'impresa: quanti punti servono per la maglia a pois. Gli 8 predecessori italiani

Aggiornata in negativo la striscia di tappe senza vittorie al Tour de France, il ciclismo italiano è a un passo da un traguardo storico: Giulio Ciccone può conquistare la maglia a pois di miglior scalatore, che all'Italia manca dal 1992 con Claudio Chiappucci

83, 88, ma anche 92. Il “terno” sintetizza al meglio il delicato momento che il ciclismo italiano sta vivendo al Tour de France. La Grande Boucle è la corsa più famosa e importante del mondo, ma da ormai troppo tempo gli atleti azzurri fanno solo le comparse. Qualcosa però potrebbe cambiare molto presto grazie alle imprese di Giulio Ciccone.

Tour de France, Giulio Ciccone a un passo dalla maglia a pois: Gall e Vingegaard i rivali

E allora spieghiamoli, quei numeri. L’83 (destinato a diventare 85…) riguarda il digiuno di successi di tappa per i corridori italiani al Tour. L’ultimo ad alzare le braccia ad un traguardo resta Vincenzo Nibali, il 27 luglio 2019 a Val Thorens. Gli altri due sono positivi e riguardano ciò che potrebbe prendere forma nella 20ª tappa del Tour 2023, la Belfort-Le Markstein: l’affermazione di Giulio Ciccone nella classifica degli scalatori. L’abruzzese detiene la maglia a pois dal 16 luglio, giorno della scalata al Monte Bianco. Alla vigilia dell’ultima frazione l’alfiere della Lidl-Trek ha, appunto, 88 punti. Sei in più di Felix Gall, il re del Col de la Loze e sette in più di sua maestà Jonas Vingegaard. Insomma, quando alla fine mancano otto Gpm, due dei quali di prima categoria e tre di seconda, l’Italia è vicina a portare un proprio rappresentante in maglia a pois agli Champs Elysees 31 anni dopo quel 1992, quando l’impresa riuscì a Claudio 'El Diablo' Chiappucci.

Tour, le salite della penultima tappa: Petit Ballon e Col du Platzerwasel

Ma cosa deve fare Giulio Ciccone per mettere al sicuro il risultato e godersi domenica l’ultima tappa parigina? Nessuno dei big di classifica ha portato a casa punti nei due Gpm di venerdì (terza e quarta categoria) e i giochi dovrebbero essere fatti prima di domenica, quando si “scalerà” il Cote du Pavé des Gardes (quarta categoria). Le ascese in programma sabato saranno ben sei. Nell’ordine Ballon d’Alsace, Col de la Croix de Moinats e Col de Grosse Pierre, tutte di seconda categoria, il Col de la Schlucht (terza) e poi le più impegnative, il Petit Ballon e il Col du Platzerwasel, entrambe di prima categoria. I punti in palio sono quindi ancora tantissimi. Ricordiamo infatti che le salite di prima categoria danno punti ai primi sei, rispettivamente 10, 8, 6, 4, 2 e 1, mentre quelle di seconda ai primi quattro (5, 3, 2 e 1). Due punti e uno vengono invece assegnati a chi transita primo e secondo nelle ascese di terza categoria.

Caccia alla maglia a pois: Gall e l'"ostacolo" classifica generale

Tutto lascia pensare che sabato Vingegaard, dopo la “delusione” per la mancata vittoria a Courchevel, indosserà i panni del cannibale e cercherà di vincere la tappa. Un pericolo per Ciccone, che dovrà però guardarsi in primo luogo da Gall al quale, al contrario, interesseranno solo i traguardi parziali per provare a ribaltare la classifica. Va però detto che l’austriaco è 8° in generale e che per questo ogni suo movimento sarà controllato dagli altri componenti della top ten, in particolare Jai Hindley, 7° con meno di 2’30” di vantaggio sullo scalatore dell’Ag2 Citroen. Ciccone comunque non dovrà fare calcoli e correre nell’unico modo che gli ha permesso di guardare tutti dall’alto tra gli scalatori. Ovvero all’attacco, fin dalle prime salite. Obiettivo, fare bottino di punti e scoraggiare Gall, che sembra avere qualcosa di più a livello di condizione generale.

Quanti punti deve fare Giulio Ciccone per la maglia a pois?

Il piano della Lidl potrebbe quindi vedere Giulio in fuga fin dalla prima ora per guadagnare i 17 punti in palio nei Gpm più “semplici”. A quel punto sul Petit Ballon e sul Col du Platzerwasel, potrebbe anche bastare giocare in difesa. Del resto l’obiettivo è molto prestigioso, sotto tutti i punti di vista. Sul piano economico, infatti, vincere la classifica degli scalatori garantisce ben 25.000 euro, ai quali aggiungere i 300 per ogni giorno in cui la maglia viene indossata. Dal punto di vista storico e statistico, poi, Ciccone entrerebbe in un circolo molto ristretto per il ciclismo italiano.

Tour de France, gli 8 italiani che hanno conquistato la maglia a pois

Sono infatti finora solo otto i corridori azzurri che sono stati capaci di portare la maglia a pois a Parigi. Detto che l’ultimo è stato Chiappucci, riuscito nell’impresa nel 1991 e nel ’92, appena altri tre miti erano riusciti a fare doppietta, ma solo uno in due anni consecutivi, Ottavio Bottecchia nel 1924 e nel ’25. A quota due successi ci sono anche Gino Bartali nel 1938 e nel ’48 e Fausto Coppi nel 1949 e nel ’52. Come dire, bastano i nomi per far venire i brividi a Giulio Ciccone, a un passo dall’eguagliare Michele Gordini, miglior scalatore del Tour nel 1927 e Gastone Nencini (1957). Prima di Chiappucci l’impresa era riuscita anche a Giancarlo Bellini nel 1976 e a Giovanni Battaglin nel 1979. Il primo era stato capace di staccare di un solo punto Lucien Van Impe, quell’anno vincitore del Tour, il secondo, due anni prima della storica accoppiata Giro-Vuelta, chiuse il Tour al 6° posto.