Enrica Fiamminghi partecipa a Sport Frame 2025 con l'articolo "Tu resta qui, io vado”: la splendida follia di Acerbi che salva l’Inter in semifinale di Champions" 

La giornalista Enrica Fiamminghi rientra tra i dieci giornalisti del contest giornalistico "Sport Frame 2025", che si propone l'obiettivo di eleggere il miglior articolo sul momento sportivo piú emozionante dell'anno. Scopriamo di piú su Enrica e sul pezzo che candida per l'iniziativa.

Enrica Fiamminghi, giornalista pubblicista classe 1993, ha collaborato in qualità di redattrice con diverse testate nazionali e periodici locali trattando tematiche legate allo sport, alla sostenibilità, all’arte e alla cultura. Grande tifosa dell’Inter e appassionata di discipline olimpiche, Enrica partecipa a "Sport Frame 2025" con un articolo dedicato all’impresa dell’Inter contro il Barcellona intitolato “Tu resta qui, io vado”: la splendida follia di Acerbi che salva l’Inter in semifinale di Champions".


“Tu resta qui, io vado”: la splendida follia di Acerbi che salva l’Inter in semifinale di Champions 

Ecco perché uno si sceglie una squadra, non perché è migliore delle altre, e non è che deve cambiare squadra se la sua perde, questo lo sanno tutti. La sceglie perché è uguale a sé. L’Inter è uguale a me perché fa delle cialtronate tremende e poi ha dei momenti sublimi”. La famosa dichiarazione d’amore del grande Roberto Vecchioni per la sua l’Inter non potrebbe descrivere meglio la natura contraddittoria della squadra nerazzurra, che sembra non potersi liberare veramente da quell’attributo che la accompagna da sempre, quella caratteristica che la definisce anche tra le note del suo inno: “pazza”.  

E quale momento più pazzo e sublime dell’anno quello dell’impresa della squadra di Simone Inzaghi in semifinale di Champions League contro il Barcellona del prodigio Lamine Yamal. Dopo il 3 a 3 della gara d’andata, gli uomini di Flick erano intenzionati a tornare in patria con la qualificazione alla finale del torneo in tasca, ad ogni costo, sfoggiando a Milano tutta la qualità di cui erano capaci. Ma quando ci sono quelle notti, quelle stellate in cui a San Siro si respira l’aria elettrica delle grandi promesse e delle grandi emozioni, allora l’Inter indossa il suo mantello da supereroe, scende in campo e regala ai tifosi un turbinio di gioie inspiegabili, irrazionali, destinate a durare per sempre.  

Si, perché quel goal di Francesco Acerbi nei minuti di recupero di Inter-Barcellona, già nella storia, resta ancora difficilissimo da comprendere. “Tu resta qua, io vado”: con queste precise parole l’ex Lazio spiazza Matteo Darmian agli sgoccioli del match, che vedeva il Barca in vantaggio per 3 a 2. Quando tutto sembrava perduto, con le ultime energie rimaste in corpo, il difensore nerazzurro abbandona la propria zona di competenza per lanciarsi in una corsa cinematografica e forsennata sotto la pioggia verso la porta avversaria.  

Acerbi non doveva essere lì, non era normale che fosse lì, ma ad un tratto Acerbi è proprio lì, in area di rigore, nei panni del più spietato degli attaccanti. Ci pensa Dumfries a regalargli il momento di gloria fornendogli l'assist perfetto: al 93esimo Acerbi tira una sassata di prima intenzione segnando l’incredibile gol che permette all’Inter di uscire dalle sabbie mobili della sconfitta e sperare dei tempi supplementari. L’onere e l’onore di mandare l’Inter in finale di Champions spetta a Davide Frattesi, l’uomo del posto giusto al momento giusto, con un tiro lucido che piazza all’angolino di Szczesny al decimo minuto del primo tempo supplementare. Frattesi quasi sviene per la troppa adrenalina, gli spalti di San Siro sono nel caos più totale. 
 
E così, dopo l’interminabile apnea dei i tifosi nerazzurri, al triplice fischio di Marciniak l’Inter si mette finalmente in testa la corona da finalista. Ma senza la rete salvifica di Acerbi nel recupero dei primi 90 minuti di gioco, la festa di Frattesi e la finale di Champions non sarebbe mai arrivata. 

Il sacrificio di Acerbi commuove, il gol del difensore più “anziano” della rosa fa rumore: quell’istante è intriso di una potenza tale da uscire dal rettangolo di gioco e legarsi al vissuto personale di Francesco Acerbi, il quale sembra aver scelto di giocare nell’Inter per “riconciliarsi” con il papá, grande tifoso nerazzurro. Ed ecco che quel gol, entrato in rete negli ultimissimi minuti di una gara che ha visto il 72% di possesso palla del Barcellona e ben 22 velenosissimi tiri blaugrana, assume le sembianze di un messaggio, quello mandato da Acerbi a suo padre Roberto, un biglietto a tinte nerazzurre con su scritto: “Grazie per avermi sempre accompagnato a San Siro quando ti chiedevo di andare a vedere il Milan. Spero ora di essermi sdebitato, regalandoti la gioia di vedere l’Inter in finale di Champions”.