Potenza, il team manager Lolaico: "Il ritorno in campo? Non prima di un mese. Il virus ci ha segnato. Torneremo completamente cambiati"


La redazione di Super News ha oggi intervistato il team manager del Potenza Giuseppe Lolaico. Abbiamo fatto alcune domande relative allo stato di salute dello staff e della squadra, alle modalità di preparazione atletica dei giocatori e alla questione fiscale e finanziaria del club, in relazione alle ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.

II CoVid19 ha colpito diverse squadre, dalla Serie A alla Serie C. Qual è la situazione dello staff e della squadra del Potenza?
I nostri giocatori sono tutti in quarantena, addirittura in isolamento. Molti di loro sono rimasti a Potenza, da soli o con le proprie famiglie. E' una situazione, come per tutte le persone, che ci rende costretti a casa. Tuttavia, si rimane nelle proprie case ben volentieri, dal momento che c'è un altissimo rischio di contagio. Lo si fa con grande senso di responsabilità e senso civico.

I vostri giocatori, costretti a rimanere nelle proprie case e impossibilitati ad allenarsi fino al 3 aprile, stanno adottando modalità di lavoro smart-working per quello che concerne l’allenamento fisico e la giusta alimentazione?
Sono tutti grandi professionisti, hanno già un programma fornitogli dal preparatore atletico. Svolgono, per quello che è possibile, l'allenamento a casa e seguono una dieta equilibrata, senza eccessi, degna di uno sportivo. Attendono nuove indicazioni, nel caso in cui qualcosa, in questa situazione delicata, dovesse cambiare, ma la vedo dura.

Il Potenza risulta, in questo momento di stasi, quarto in classifica con 56 punti. In vista di un’eventuale ripresa del campionato, quale obiettivo stagionale si prefigge la società?
Quello di mantenere questa posizione in classifica, soprattutto nelle ultime decisive giornate. Bisogna rimanere in alto quanto più è possibile. L'obiettivo principale è quello di affrontare i playoff con la massima concentrazione, giocarsi tutto lì.

Una ripresa del campionato a porte chiuse comporterebbe un danno quasi irreparabile per la Serie C. Eppure, come ha dichiarato Ghirelli, questo sembra comunque essere uno dei tre possibili scenari futuri. Il Potenza riuscirebbe a reggere un simile colpo?
Il Potenza è una società che ha sempre mantenuto gli impegni finora prestabiliti. Non ha mai avuto problemi di alcun genere. E' una società sana, che tuttavia si regge anche grazie agli introiti di Serie C. Quindi questo potrebbe essere un vero problema, ma non solo per noi, dal momento che, come ha detto il nostro presidente Caiata in varie trasmissioni:"La Serie C spesso si mantiene con la tasca del presidente". I presidenti sono proprietari di aziende e, come sappiamo, ora le aziende sono in crisi, quindi un presidente che si trova anche a riversare denaro nell'ambito calcistico si trova in una doppia difficoltà. Per questo motivo, togliere l'introito degli incassi significherebbe, per una squadra di Serie C, non riuscire più ad andare avanti. Io credo che in questo momento non si debba pensare nel breve termine, perché purtroppo, per come stanno andando le cose, non si tornerà a giocare prima di un mese. Fare programmi in questo momento è difficile. Noi del Potenza mettiamo al primo posto la salute del calciatore, poi quello che sarà lo vedremo in futuro.

Qualche giorno fa, Super News ha avuto il piacere di intervistare il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Qual è la Sua opinione in merito alle dichiarazioni del presidente sulle misure fiscali proposte per proteggere economicamente la condizione delle squadre di Serie C?
In questo momento, ci vogliono delle misure fiscali importanti per la Serie C, dal momento che è complicato fare calcio. E' difficile per un presidente e per un gruppo portare avanti una squadra di questa serie. Penso che l'aspetto fiscale debba essere rivisto a fondo. So che ci stanno lavorando, ma ancora non sono state definite misure definitive. Per cui attendiamo nuove linee guida, sperando di porre rimedio a questa situazione.

La società è riuscita a coprire gli stipendi dei propri tesserati? Sono stati fatti dei tagli dal punto di vista economico?
Al momento, Il Potenza è una società "sorridente", siamo arrivati alle ultime scadenze completando tutti i passaggi fondamentali per poter avere l'ok dal Covisoc e dalla Lega. Abbiamo pagato tutti gli stipendi, quindi la scadenza di marzo è stata mantenuta, lo stipendio di febbraio è stato coperto entro il 16 marzo. Quello che sarà il futuro, si deciderà in base alle norme stabilite dalla Lega, dagli accordi con i calciatori e con i sindacati, dal momento che leggevo di una possibile riforma sul calciatore e sulla cassa integrazione al di sotto dei 50.000 euro. Staremo a vedere se quest'idea si tramuterà in norma, diventando un'ancora di salvezza per le società.

Crede che una sospensione del campionato così prolungata possa destabilizzare psicologicamente i giocatori?
Sicuramente sì. Io credo che questa sospensione, purtroppo, destabilizzerà non solo i giocatori, ma tutti i lavoratori, tutti gli italiani. Secondo me, questa pandemia ci cambierà: avremo tutti timore, avremo tutti paura del prossimo e del contagio. Anche se la mascherina non sarà più obbligatoria, molte persone continueranno ad indossarla. Ci eviteremo. Questa situazione ci ha segnato, e purtroppo ci trasformerà. Per il calciatore non sarà facile tornare al contesto che c'era prima che si scatenasse il virus: condividere uno spogliatoio con 30 persone, fare il viaggio nel pullman con staff e colleghi, andare in strutture e in alberghi dove ci sono tantissimi altri clienti. Mi auguro che, però, accada il contrario, che questo dramma ci porti ad apprezzare cose che prima davamo per scontate e che crei in noi una maggiore empatia, piuttosto che il terrore del contatto.