Jeda a SuperNews: “Il Lecce può fare bene, Belotti può rinascere a Roma. Inter? Troppe critiche che disturbano la squadra”
In esclusiva ai microfoni di SuperNews è intervenuto Jedaias Capucho Neves, meglio noto come Jeda. L’ex calciatore, di ruolo attaccante, in carriera ha indossato, tra le altre, le maglie di Vicenza, Palermo, Catania, Rimini, Cagliari e Lecce. In Serie A ha disputato quasi 150 partite, affermandosi soprattutto tra le fila del Cagliari di Max Allegri. Insieme a lui abbiamo commentato le ultime di calciomercato e le prime tre giornate di Serie A, soffermandoci principalmente sui risultati e sulle prestazioni di Inter, Milan, Juventus, Napoli, Roma e della sua ex squadra Lecce.
Jeda, la tua ex squadra, il Lecce, ha iniziato questo campionato di Serie A affrontando l’Inter, perdendo il match soltanto all’ultimo minuto e dopo un’ottima gara. Nella seconda giornata è stato battuto per 1 a 0 dal Sassuolo e, domenica scorsa, ha pareggiato in casa con l’Empoli per 1 a 1. I giallorossi meritavano più di un solo punto dopo le prime tre giornate? Cos’è mancato per portare a casa almeno una vittoria?
Per quello che ho visto, il Lecce meritava qualcosa in più. Soprattutto con l’Inter, la squadra ha dimostrato di avere carattere e di aver avuto una grande reazione dopo il gol preso dopo pochissimi minuti. E questa è davvero un’ottima cosa, perché la rete non ha destabilizzato più di tanto i giallorossi, che hanno continuato a giocare a testa alta. E’ chiaro, poi, che il campionato del Lecce non è quello contro Inter, Milan e Juventus, ma contro le squadre di media-bassa classifica. E sarà comunque un campionato di sofferenza. Credo che in questo momento alla squadra salentina manchi un po’ di esperienza della Serie A. L’approccio con la massima serie non è mai semplice, soprattutto per tutti quei giocatori che non ci hanno mai giocato prima. Questo può essere il problema di questo inizio stagione. Il mercato, poi, non è ancora finito, quindi se il Lecce dovesse rimanere in una buona zona di classifica sono sicuro che, a metà campionato, possa andare a rinforzare in qualche reparto. Io, comunque, sono molto fiducioso: il Lecce può fare bene.
Il club giallorosso si è mosso tanto sul mercato, acquistando giocatori quali Falcone, Banda, Bistrovic, Ceesay, Colombo, Cetin, Askildsen, Baschirotto, Pongracic. Negli ultimi giorni, poi, sono arrivati Pezzella e Umtiti. Che ne pensi del mercato di Corvino? Chi, tra i nuovi acquisti, credi darà grandi soddisfazioni durante il corso della stagione?
Il mercato è stato fatto in base alle possibilità della squadra. Non è stato fatto il passo più lungo della gamba, e io condivido questa scelta. Il Lecce punta molto sull’entusiasmo di un gruppo giovane, e sono sicuro che con un allenatore esperto come Baroni lotterà fino alla fine. Sicuramente c’è tanto lavorare, siamo solo alla terza partita di campionato e non si può pretendere di ottenere subito risultati. Bisogna aspettare che i giocatori vengano fuori. Credo che Strefezza possa essere quel giocatore in grado di fare la differenza. Mi piacciono molto anche Di Francesco e Ceesay, quest’ultimo di grande movimento e bravo ad attaccare gli spazi. Sono risorse che possono essere l’arma in più in questo giovane Lecce. Secondo me, il mercato è stato fatto in maniera accurata. Magari avrei puntato su qualche pedina d’esperienza in difesa, ma gli altri reparti sono abbastanza coperti. Bisogna dare il tempo di lavorare. Non si può avere tutto e subito.
Come vedi il Lecce rispetto a Cremonese e Monza? C’è un gap tra le neopromosse? Chi hai visto maggiormente “sul pezzo” e chi più in difficoltà? E perché?
Il calcio è bello perché non è matematica, nulla è prevedibile. Al momento, posso dire di aver visto in difficoltà il Monza, anche un po’ la Cremonese. Tornando al Lecce, credo che possa giocarsi le sue carte con tutte queste squadre. Solo il tempo, poi, ci dirà se il mercato è stato fatto bene, se l’allenatore ha lavorato nella maniera giusta. In questo momento non ci sono certezze. La squadra giallorossa deve continuare a lavorare, Baroni deve cercare di ottimizzare il materiale a sua disposizione e vedere di far battaglia con le squadre di media-bassa classifica. Io non ritengo che il Lecce sia una squadra già spacciata, destinata alla retrocessione. Assolutamente no. Il club di Baroni è in grado di lottare fino alla fine per l’obiettivo salvezza.
Spostandoci adesso sul Napoli, negli ultimi giorni si parla del clamoroso possibile colpo di mercato che porterebbe Cristiano Ronaldo a vestire la maglia partenopea. Sembra che sia abbastanza inverosimile ma, nel caso in cui l’affare si concretizzasse, il portoghese potrebbe candidare il club tra i favoriti per la lotta scudetto? O il Napoli può lottare per lo scudetto anche senza CR7, affidandosi a Osimhen, Simeone e alle nuove entrate?
Il Napoli è un’ottima squadra, con un impianto di gioco che si porta dietro da un bel po’ di anni grazie al lavoro di un allenatore esperto come Spalletti. La rosa è stata impreziosita da innesti importanti e interessanti. Fossi io il tecnico del club, ovviamente prenderei Ronaldo, perché è un giocatore che dà un qualcosa in più, soprattutto sul piano della personalità. Tuttavia, inserire un calciatore come lui in uno spogliatoio tranquillo come quello del Napoli comporterebbe il rischio di compromettere questa serenità. Inoltre, questa operazione comporterebbe un secondo rischio: quello di perdere Osimhen. Per bravura e caratteristiche, il nigeriano è molto complicato da sostituire. Bisogna quindi stare molto attenti. In ogni caso, io credo che il Napoli lotterà per le zone alte della classifica, soprattutto per un posto in Champions. Per lo scudetto si vedrà. Tutto può succedere, tutto può cambiare, e questo è il bello del campionato. Fino a questo momento, però, il club partenopeo ha dimostrato di avere una squadra completa, compatta e coesa. Ha inoltre dimostrato di non aver accusato il colpo dopo l’addio di tanti importanti giocatori, perché gli uomini di Spalletti stanno giocando ugualmente delle ottime partite. Sono sicuro che il Napoli dirà la sua, soprattutto per quanto riguarda la Champions.
L’Inter di Inzaghi, invece, perde momentaneamente Lukaku per infortunio. L’attaccante belga salterà il derby e forse neanche il match contro il Bayern in Champions League. I nerazzurri hanno vinto la prima giornata al 95esimo contro il Lecce, poi nella seconda giornata hanno travolto lo Spezia per 3 a 0 per poi cadere rovinosamente nella terza di campionato contro una bella Lazio, subendo la sconfitta per 3 a 1. Che Inter hai visto in queste tre prime battute del campionato?
L’Inter è una squadra molto strana. E’ sicuramente ancora una delle migliori e una delle candidate allo scudetto insieme a Milan, Juventus e, in percentuale minore, Roma. Vedremo dalla decima di campionato in poi come si profilerà la situazione, ora è ancora presto per trarre conclusioni. L’Inter è una squadra forte, che quest’anno ha perso uno dei giocatori più decisivi della scorsa stagione: Perisic. Tuttavia, può nuovamente contare su Lukaku, che nel momento in cui raggiungerà il 100% della forma fisica aiuterà tantissimo il gruppo. Purtroppo, credo che in questo momento il club stia soffrendo molto la pressione, perché tutti si aspettano che l’Inter vinca e, quando non lo fa, giocatori e allenatore subiscono critiche feroci che disturbano e creano tensione. Questo è il problema dell’Inter in questo momento, perché dal punto di vista dell’organico non le si può dire nulla: dispone di calciatori fortissimi che, anche quest’anno, lotteranno per lo scudetto.
I tifosi del Milan, invece, si sono già innamorati del giovane De Ketelaere. Che ne pensi della prestazione del belga in questo esordio? I rossoneri sono i favoriti, quest’anno?
Sicuramente, come detentrice dello scudetto, il Milan parte come favorita. Gli innesti sono stati, come al solito, accurati e di qualità. Negli ultimi anni il club rossonero sta facendo un lavoro incredibile: ha raggiunto e continua a raggiungere obiettivi specifici andando a prendere giocatori ben precisi e soprattutto di prospettiva. De Ketelaere è giovanissimo, e questo acquisto si va ad aggiungere a quello più recente di Thiaw, altro profilo di grande prospettiva che può inserirsi molto bene e velocemente all’interno del gruppo di Pioli. Il Milan ha una struttura molto ben definita, e porta avanti un preciso modo di giocare con un preciso allenatore. La filosofia rossonera è ben delineata, quindi per un giocatore è più semplice inserirsi in un contesto del genere. Questo è il grande vantaggio del Milan, un vantaggio che ha dimostrato anche in questo inizio di campionato. Al momento, i rossoneri sono leggermente più favoriti rispetto alle altre pretendenti.
Che ne pensi delle dichiarazioni di Allegri nel post Sampdoria-Juventus? In questo momento l’allenatore bianconero è al centro dell’attenzione mediatica. La critica principale che gli viene mossa dai tifosi e dagli addetti ai lavori è che la sua squadra non esprime un bel gioco nonostante degli innesti di indiscutibile qualità...
Credo che Allegri sia un ottimo allenatore e che sappia gestire le risorse a sua disposizione.. Io ho avuto la fortuna di essere allenato da lui per due anni, a Cagliari. E’ chiaro che in una squadra come la Juventus, che ha fatto un mercato di grandissimo livello e che ha come imperativo quello di vincere, spetta adesso a lui cercare il modo per poter portare alla vittoria questa squadra. Che giochi bene o giochi male, quello secondo me è relativo, ma che la squadra debba mostrare un altro livello in campo questo è un obbligo. Trovare scuse tutte le volte non è salutare. I tifosi iniziano a stancarsi, anche perché è stato fatto un mercato di livello. Non si pretende di vedere il “tiki-taka”, ma una squadra che, come minimo, crei occasioni da gol, quello che abbiamo visto poco contro la Sampdoria. Contro la Roma, invece, abbiamo visto una bella Juventus nel primo tempo, ma nel secondo tempo i bianconeri hanno sofferto molto l’arrembaggio della Roma. Anche in questo caso, ci vuole tempo. Personalmente, mi piacerebbe vedere un’altra Juventus, con un altro tipo di atteggiamento e di gioco.
La Roma ha acquistato Belotti: potrebbe essere la giusta chance per l’ex Toro di ritornare sulla scena come un tempo?
L’avventura di Belotti a Torino era finita. Quando per un giocatore si chiude un’era, è sempre bene cambiare. Mi aspetto quindi una rinascita, deve rimettersi in gioco e dimostrare di essere il giocatore che abbiamo visto un tempo nel Torino, l’attaccante che appena toccava palla faceva gol. Spero che ritrovi l’entusiasmo, e spero che la Roma possa dargli quella linfa che gli manca da tempo.