Supernews ha avuto il piacere di intervistare Emma Cagnin, schiacciatrice del Volley Bergamo 1991, una delle grandi rivelazioni del campionato di volley femminile serie A1. Ci ha raccontato del magico momento della squadra e dei suoi obiettivi personali.
Buon giorno Emma, domenica contro Perugia avete trovato un successo che vi ha fatto salire al sesto posto. Ci dai un giudizio sul match?
Siamo molto contente per i tre punti arrivati al termine di una partita filata abbastanza liscia. Siamo riuscite ad essere aggressive quasi da subito e a contenere le avversarie che non hanno potuto esprimere il loro potenziale. Abbiamo raccolto tre punti importanti, devono essere i primi di una serie che deve durare almeno fino alla gara contro Pinerolo, ci serviranno vittorie per confermarci in zona playoff.
Bergamo è nei piani alti della classifica, te lo aspettavi?
Siamo la squadra che nessuno si aspettava andasse in questo modo dopo i risultati delle ultime stagioni. Ad inizio campionato sapevamo che avremmo fatto meglio dello scorso anno, ma pensavamo di poter puntare a metà classifica. Strada facendo ci siamo accorte di essere all’altezza di tutte le squadre. Sia per le caratteristiche tecniche delle giocatrici sia per il nostro carattere penso sia proprio un posto in classifica del tutto meritato.
La grande stagione ha visto per voi anche il traguardo della Final Four di Coppa Italia. Come avete reagito?
Nessuno se lo aspettava, ma dopo la super partita contro Scandicci dove è uscito tutto il potenziale di questa squadra, siamo andate a Bologna più consapevoli delle nostre possibilità. Non ci siamo confermate in semifinale contro Milano, ma di certo siamo orgogliose di dove siamo arrivate.
L’aver raggiunto la Final Four vi ha dato una spinta in campionato?
Credo di sì, saremmo state determinate lo stesso però è stato un valore aggiunto che ci siamo portate dietro.
Il ct della Nazionale azzurra Davide Mazzanti è venuto in settimana a farvi visita. Dopo le Nazionali juniores sogni di vestire la maglia dell’Italia?
Penso sia l’obiettivo di tutte le atlete che fanno questo sport ed hanno grosse ambizioni. Mi piacerebbe molto, il percorso è ancora lungo perchè il ricambio generazionale è iniziato da poco, non è facile inserirsi soprattutto per noi schiacciatrici, però un giorno mi piacerebbe partecipare ad una competizione con la prima squadra.
In qualità di giocatrice vincitrice con le Nazionali juniores sei stata ricevuta da Papa Francesco, ci racconti quella giornata?
Non si può raccontare una giornata così. È stato incredibile. Ci ha spinto a divertirci e a riflettere sul fatto che lo sport deve stimolarci anche nella vita dove è certamente necessario lo spirito di squadra. Vedermelo davanti e addirittura stringergli la mano è stato indescrivibile, mi sono tremate le gambe in quel momento.
I tuoi progetti con le Nazionali in estate?
Non c’è ancora niente di definito, io nel dubbio le valigie per le vacanze non le preparo! Ci sono diverse competizioni in estate, io mi tengo pronta, poi vediamo come andrà.
Dove può arrivare Bergamo?
Possiamo essere la mina vagante, le avversarie ormai hanno capito che quando giocano contro di noi può succedere di tutto. Anche noi ogni tanto inciampiamo però siamo imprevedibili e possiamo tirar fuori assi dalla manica in ogni momento.
Che bilancio fai di questi tuoi primi 2 anni in serie A1?
Ultimamente non sono nel mio momento migliore, tutti gli anni in questa fase dell’anno si sente la stanchezza fisica e mentale. Per una giovane che deve inserirsi e “sgomitare” per farsi spazio non è facile. L’anno scorso ero più spensierata con meno responsabilità addosso, quest’anno la pressione si sente un po’ di più. Sto cercando di guadagnare consapevolezza di quello che so fare. Magari non faccio tantissimi punti come lo scorso anno ma sto cercando di crescere globalmente migliorando in tutti i fondamentali come per esempio la ricezione e in difesa. L’attacco quest’anno è un po’ sotto le aspettative ma sto puntando a crescere e a trovare continuità.