Motori Yamaha: ecco il motivo ufficiale del guasto

Motori Yamaha: la nuvola bianca e poi il silenzio, è cosi che è terminato il Gp del Mugello di Valentino Rossi.

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Un evento più unico che raro soprattutto se si pensa alle volte che motori Yamaha hanno avuto un problema, che diventa ancora più strano pensando che poche ore prima durante il Wup, anche Jorge Lorenzo ha accusato lo stesso problema. Inizialmente l’ipotesi che ha preso piede, e confermata anche da Valentino Rossi nella conferenza stampa post gara, era quella del cedimento di un componente fallato; oggi la Yamaha però da un’altra versione: ecco il comunicato ufficiale.

“Dopo i problemi tecnici avuti al Mugello i due motori difettosi sono stati inviati ad YMC per le indagini. A seguito di queste, grazie ai dati della telemetria e dei relativi sistemi abbiamo trovato la causa delle rotture .Queste sono state provocate da un problema di elettronica correlato al limitatore, che ha finito per danneggiare una valvola e il pistone. La causa delle rotture di Jorge e Valentino è stata la stessa. La rottura di Valentino è stata provocata da un fuori giri accidentale in accelerazione, avvenuto sul dosso, quando era con il gas completamente aperto alla fine del rettilineo. Il motore di Valentino era il più fresco dei tre che sono già stati chiusi, per questo dopo il guasto capitato a Jorge nel warm-up non abbiamo preso in considerazione la sua sostituzione. Inoltre non avevamo potuto trovare il problema elettronico nel motore di Jorge in questo breve lasso di tempo. Il Mugello è uno dei circuiti più critici a causa del salto sul dosso del rettilineo, che viene fatto a tutto gas, quindi i giri del motore sono altissimi. Abbiamo imparato da questo incidente e già modificato il limitatore, che sarà ok in Catalunya. Come misura precauzionale, gli altri motori utilizzati da Valentino e Jorge al Mugello verranno utilizzati solo nelle prove libere, fino a quando non sarà completato il loro ciclo di vita. Abbiamo capito che è un problema di elettronica, quindi non abbiamo bisogno di intervenire sui motori che non sono ancora stati sigillati. Abbiamo ancora abbastanza motori per il resto della stagione ed abbiamo già messo a punto delle contromisure, quindi siamo sicuri che le rotture del Mugello non si ripeteranno".

Avendo avuto la fortuna di assistere alle prove vicino allo scollino, la sensazione e soprattutto il rumore era quello che i motori Yamaha che in quel punto arrivavassero al limitatore, poi guardando le immagini in TV era evidente che la ruota posteriore in quel punto si alzava di alcuni centimetri. Però perché questo solo con la Yamaha? La risposta forse si può trovare nel maggiore carico aerodinamico che avevano in occasione del Gp del Mugello le due moto della casa dei tre diapason. In questa occasione, entrambe le moto avevano le alette grandi. La Honda, invece, per evitare di perdere meno velocità possibile è scesa in pista con le alette più piccole; discorso simile anche per Ducati, che inizialmente montava solo le ali sul cupolino e successivamente anche quelle sulla carena che distribuiscono il carico generato anche sul posteriore.

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Il problema per  i motori Yamaha sembra risolto quindi, e nelle prossime gare non sono previsti altri scollini ad alta velocità.