Dakar 2020: è morto il motociclista Paulo Goncalves. Carovana in lutto.

La Dakar, bellissima e crudele, ha tolto all'affetto dei suoi cari il 40enne protoghese nel corso della tappa n°7. Tra le auto Sainz rafforza la leadership.

La notizia che nessuno voleva sentire è arrivata nel corso della settima tappa, quella più lunga, da Riyadh a Wadi Al Dawasir: anche la Dakar 2020 contriburà a colorare di nero la lunga storia del Raid più famoso con la morte di Paulo Goncalves, esperto motociclista 40enne giunto in Arabia Saudita per coronare la 13esima partecipazione alla competizione che il portoghese aveva affrontato per la prima volta nel 2006, quando il traguardo era ancora la capitale del Senegal.
Il pilota Hero era uno dei veterani del bivacco, un vero "dakariano" nello spirito, così come nelle prestazioni. Di lui ricordiamo in particolare il secondo posto assoluto dell'edizione 2015 ma anche l'arrivo tra i primi dieci in altre tre edizioni, nel 2009, nel 2013 ee infine nel 2017. Vincitore del campionato del mondo FIM Cross Country nel 2013, Goncalves stava affrontando non solo un nuovo capitolo della Dakar ma anche una nuova sfida professionale, alle prese con lo sviluppo della Hero 450 Rally, una moto nuova che aveva bisogno di mani esperte. Dopo un inizio a tinte fosche, il portoghese era riuscito a dare una sterzata alla propria Dakar e a quella del team indiano con il quinto tempo assoluto al termine della quarta giornata a soli 2 minuti di distacco dai migliori proseguendo con piazzamenti nella Top10 sia nella quinta che nella sesta tappa. Le premesse per la seconda settimana di gara erano piuttosto positive e Goncalves non aveva alcuna intenzione di darsi per vinto.

"Siamo alla Dakar ed è importante arrivare alla fine. Ho quasi rischiato di abbandonare la corsa per problemi meccanici ma non ho mai mollato. Ho cambiato il motore e sono tornato in lotta. L'obiettivo adesso è dare il massimo giorno per giorno."

Queste le parole dell'immarcescibile pilota classe 1979. Le stesse parole a cui avrà pensato alla partenza della tappa n°7, terminata tragicamente al km 273 mentre provavano ad assisterlo l'ex compagno di squadra Kevin Benavides, poi vincitore della prova, e Toby Price, primo concorrente a giungere sulla scena dell'incidente. Il lusitano lascia su questa terra una moglie e due figli.
In segno di lutto la Dakar ha annullato la tappa di domani ma solo per le categorie delle moto e dei quad. Proseguono invece auto, camion e Side by Side.

Dakar 2020: continua il triello tra le auto

Tra le auto continua la lotta a tre Sainz- Al Attiyah - Peterhansel con lo spagnolo che marca la terza vittoria personale nell'edizione saudita e aumenta il suo vantaggio in classifica generale nei confronti del qatariota che resta secondo ma a 10 minuti dal Matador. Nasser Al-Attiyah ha affrontato la settima giornata di gara con il coltello tra i denti cercando in ogni modo di guadagnare terreno sul MINI JCW Buggy guidato da bicampione del mondo WRC ma non c'è stato nulla da fare per il pilota Toyota: Sainz, appena ha potuto, ha messo in mostra un ritmo inavvicinabile e si è permesso anche il lusso di raggiungere il compagno di squadra Peterhansel limitandosi a scortarlo al traguardo, senza superarlo, per evitare così di prendere inutili rischi. I rilevamenti cronometrici parlano chiaro: nel corso di una delle tappe più veloci, affrontata a medie altissime da parte di tutti gli equipaggi, il Buggy n°305 ha piegato la concorrenza non mollando mai la vetta della classifica, conquistata a partire dal km 321.
Proprio al km 321 avviene il passaggio di consegne tra Sainz e una delle grandi sorprese di questa edizione della Dakar: il saudita Yasir Seaidan, partito molto veloce e fino a quel momento in testa alla prova. Il padrone di casa non può certo lamentarsi di aver subito il sorpasso del Matador: con la decima posizione finale Seaidan ha rafforzato la nona piazza della classifica generale che dovrebbe riuscire a conservare fino al termine della competizione, salvo imprevisti.
Dietro Sainz hanno occupato il podio di giornata, nell'ordine, Al-Attiyah e Peterhansel, mentre Al Rajhi e Ten Brinke hanno raggiunto rispettivamente la quarta e la quinta posizione, davanti a un Fernando Alonso apparso molto a suo agio e giunto sesto al traguardo.
Per il bicampione di Formula1 che si colloca in 15esima posizione nella generale, a 3 ore e 26 minuti da Sainz, la Top5 appare irragiungibile ma siamo sicuri che lo spagnolo sta facendo i suoi calcoli per provare ad agguantare almeno le posizioni di rincalzo.
Una opportunità per guadagnare terreno verrà dalla prova di domani, un "circuito" di sabbia e dune lungo 477km con tratti rettilinei che saranno percorsi alla velocità massima, mentre altri segmenti della prova richiederanno esperienza e destrezza.