Non usa mezzi termini Paolo Condò nel suo editoriale su La Gazzetta dello Sport, in cui parla così della situazione attuale della Juventus:
“Se Guardiola dovesse venire in Italia, sceglierebbe certamente la Juventus. Klopp è differente: vive per sfidare la squadra più forte e batterla, trovando la sua strada originale ed esaltando le caratteristiche intrinseche al suo club. Maurizio Sarri ha diversi punti in comune col Guardiola di Barcellona, a partire dal fatto che il suo Napoli migliore, quello che avvicinò davvero il titolo, non fu tanto l’edizione con Higuain a 36 gol quanto quella con Mertens centravanti di movimento. Anche lui sarebbe un costruttore di mondi, ma l’inserimento in una Juve così vittoriosa, e dunque conservatrice nell’anima, l’ha costretto ad adeguarsi, ed è questa contraddizione tra natura del tecnico ed esigenze del club a far storcere il naso davanti a un cammino che resta da battistrada, ma in versione meno entusiasmante delle attese. Vincere è sempre la cosa più importante, e lo è dovunque: ma Sarri deve farlo anche per guadagnare tempo. Finché Ronaldo sarà il faro della Juve, non ci sarà alcun cambio di gioco radicale. La scommessa è predisporre il nuovo (De Light, Dybala, Arthur, Kulusewski) nel frattempo”