Esclusiva, Valeria Straneo: "L'atletica italiana è in un gran momento. Furlani un fenomeno, Battocletti può arrivare in alto. Maratoneta SuperNews? Serve iniziativa come questa per promuovere la corsa"

Abbiamo intervistato una grande maratoneta italiana nonché veterana della corsa, Valeria Straneo. Sono state davvero tante le gare a cui ha partecipato, anche se ci siamo tolti una curiosità chiedendo perché non ha mai partecipato alla Maratona di Roma. Ecco cosa ci ha raccontato.

Abbiamo avuto il piacere di farci un'interessante chiacchierata con Valeria Straneo, atleta e maratoneta italiana con la seconda miglior prestazione di sempre in una maratona, quella a Rotterdam il 15 aprile 2012 quando chiuse la gara in 2h23'44". Valeria vanta anche due partecipazioni alle Olimpiadi, quelle di Londra nel 2012 con il settimo posto in maratona e quelle di Rio nel 2016 chiudendo la 42km con un ottimo 13° piazzamento.

Sei e sei stata una maratoneta: perché si sceglie di correre e cosa si prova a correre una maratona?
Quella della maratona era la distanza che più mi piaceva, per me è stato naturale abbracciare questo tipo di gare. Posso dire che è lei che ha scelto me e non il contrario (ride, ndr). Ho sempre preferito correre le lunghe distanze, prediligendo uno sforzo diluito nel tempo piuttosto che uno breve, come potrebbe essere quello della velocità. La mia prima maratona l'ho fatta nel 2000 ma giusto per provare. Non ero assolutamente allenata ma mi affascinava molto, volevo arrivare fino in fondo e quando ci sono riuscita per la prima volta è stato bellissimo. Da quel momento ho cominciato a prepararmi ed è andata sempre meglio.

La nostra redazione il 17 marzo prossimo sarà a Roma con il progetto "Maratoneta SuperNews", per vivere la maratona della Capitale. Ti chiedo cosa pensi di questa iniziativa e se secondo il tuo parere in Italia c'è bisogno di una spinta in più per avvicinare al mondo della corsa e dell'atletica?
Assolutamente, chi più ne ha più ne metta di iniziative così! Diciamo che in Italia siamo focalizzati su pochi sport, in primis il calcio che è quello nazionale, quindi tutto ciò che può avvicinare alla corsa e che la promuove è ben accetto. Quindi si, sono assolutamente con voi e con il vostro progetto.

Come mai non compare nel tuo curriculum la partecipazione alla Maratona di Roma? E cosa consigli invece a tutti i runner che si stanno allenando per quella di domenica 17 marzo?
Per quanto riguarda Roma, semplicemente non ho avuto l'occasione. Non avuto una carriera così lunga, sicuramente mi sarebbe piaciuta correrla almeno una volta e magari succederà, anche se per ora non sto correndo maratone. Si tratta di scelte relative alla programmazione, tra campionati, Olimpiadi, piuttosto che altre gare. È sempre prevalso il progetto per la squadra, la Nazionale, piuttosto che quello personale.

Cosa consiglio ai runner? Innanzitutto correre a Roma è un sogno, la città è un museo a cielo aperto ma so anche che si tratta di un percorso difficile. Conosco tanti atleti che l'hanno corsa e mi raccontano come non sia una gara veloce, per fare il personal best. Ai runner posso dire che, per quello che rappresenta correre in una città come Roma, vale la pena solo esserci.

Tra le tue vittorie più importanti c'è l'oro alla mezza maratona di Mersin in Turchia ai Giochi del Mediterraneo del 2013, dove hai stabilito il record della manifestazione in 1h11'. Che ricordo hai di quel successo?
Ricordo un clima impossibile, faceva caldissimo nonostante fossimo partiti presto, il caldo umido era davvero asfissiante e tanti atleti erano in difficoltà. Io sono partita cercando di dare subito il massimo e sono riuscita a vincere. Per me è stato bellissimo aver portato l'Italia e la mia squadra sul gradino più alto del podio, ascoltare l'inno è stato motivo di grande orgoglio.

Nel tuo curriculum sportivo spiccano anche i due argenti ai Mondiali di Mosca 2013 e agli Europei di Zurigo 2014, entrambi in gara maratona. C'è n'è uno che ha un significato particolare per te? E cosa non ti ha permesso in entrambe le occasioni di vincere l'oro?
Sicuramente l'argento di Mondiali di Mosca 2013 è la mia gara del cuore, dove sono rimasta stupita di essere arrivata a podio in un contesto mondiale. Era la prima volta in una manifestazione del genere e la sorpresa di essere riuscita a chiudere in quella posizione è stata grande. Anche ripetersi agli Europei di Zurigo non è stato facile né scontato, quella è stata una tappa fondamentale per essere considerata da me stessa e dalla nazionale un'atleta affidabile. L'oro? Per me le ho vinte entrambe quelle due gare (ride, ndr), perché anche se ho ottenuto l'argento ho dato veramente il massimo, tutta me stessa, più di così non si poteva fare. Le altre sono state più brave, specie nel finale quando hanno avuto una marcia in più. Sono state gare entrambe combattute fino agli ultimi due chilometri, forse mi è mancata un po' di energia alla fine, ma ho fatto tutto quello che potevo e sono soddisfatta. Posso solo fare un inchino alle altre che sono state più forti.

Si sono da poco disputati i Mondiali di atletica indoor a Glasgow, dove l'Italia ha figurato con 4 medaglie. Che ne pensi del movimento italiano dell'atletica leggera? C'è qualche atleta italiano secondo te destinato a far parlare di sé nei prossimi anni?
Sicuramente Furlani perché è giovanissimo, è veramente un fenomeno. Anche tutti gli altri giovani velocisti, probabilmente spinti dall'entusiasmo della medaglia olimpica sui 100m vinta da Jacobs. Il nostro movimento è veramente ricco ed in fermento, è sempre più bello seguire le gare perché i nostri atleti ci danno molte soddisfazioni. Anche nelle distanze più lunghe un'atleta come Nadia Battocletti ha grossissime possibilità di arrivare molto in alto.

C'è un ingrediente segreto per la migliore preparazione ad una corsa come la maratona?
Segreti secondo me non ce ne sono, alla fine bisogna avere costanza. È il lavoro quotidiano quello che paga, mattoncino su mattoncino. Solo la costanza, avere ben chiaro l'obiettivo e fare il tutto per tutto per raggiungerlo.