ESCLUSIVA, Alberico Di Cecco: "Alle Olimpiadi medaglia con maratona, salto in alto e salto in lungo. Maratoneta SuperNews? Iniziativa importante"

A pochi giorni dall'inizio della Maratona di Roma abbiamo intervistato uno che l'ha vinta la gara della Capitale, Alberico Di Cecco. Il maratoneta italiano, vittorioso a Roma nel 2005, si è concesso ai nostri microfoni in questa lunga intervista. Ecco le sue parole.

Abbiamo intrattenuto una bella chiacchierata con Alberico Di Cecco, grande maratoneta italiano e vincitore, tra le altre, della maratona di Roma nel 2005 stabilendo il suo record personale di 2h08'02". Di Cecco si esprime proprio sui ricordi di quel successo e sulle prospettive della Nazionale alle prossime Olimpiadi di Parigi.

Com'è nata la sua passione per la corsa?
"La mia passione per la corsa è innata. Sono stato fortunato ad avere un fratello molto più grande di me, che ha iniziato a correre all'età di 15 anni, quando io ne avevo 3-4: dal quel momento ho iniziato a corrergli dietro e a vivere la sua passione per lo sport. La cosa più bella è che ho iniziato davvero prestissimo e non ho mai smesso, da quando avevo 4 anni fino a oggi. Non ho mai perso una stagione, non ho mai avuto un infortunio e non ho mai pensato di cambiare il mio sport".

Dal 1996 fino al 2007 hai partecipato quasi a tutte le principali maratone italiane, centrando podi e vittorie tra cui Roma, Torino, Ragusa, Venezia e tante altre. Tra pochi giorni ci sarà la Maratona di Roma che hai vinto nel 2005 stabilendo il tuo record personale. Che emozioni hai provato durante quella corsa e che ricordi ti porti dietro di quel giorno?
"È stata una maratona che mi ha proiettato a livello internazionale. Non ero nuovo a questi palcoscenici, perché già ero nel giro della Nazionale, ma la Maratona di Roma è stata la prima volta nella quale ho interpretato da protagonista. Venivo dalla vittoria alla Maratona di Torino, avevo fatto l'esperienza delle Olimpiadi, quindi mi ero presentato nel 2005 con grande maturità agonistica. Inoltre, avevo già corso nella Capitale nel 2003, arrivando terzo sempre in 2 ore e 8 minuti. Quella gara viene ricordata un po' meno, ma l'edizione in cui ho vinto mi sono presentato molto bene, per cercare proprio di puntare al successo. Anche grazie alla Federazione Italiana di Atletica Leggera ho potuto allenarmi all'estero con Stefeno Baldini, facendo del lavoro di altissimo livello. Ero consapevole di poter correre bene, senza presunzione".

A Roma quest'anno sarà un'edizione da record, con oltre 40 mila persone tra la maratona, la stracittadina e la staffetta. Secondo lei qual è la chiave del successo e della crescita di questa manifestazione sportiva che ogni anno attira runner da tutto il mondo?
"È Roma. Non è solo la nostra Capitale, ma un vero e proprio brand. La possibilità di correre in una città come questa, ferma ad aspettare il passaggio podisti, credo sia veramente la motivazione più importante. A questo, aggiungiamo che negli anni la comunicazione, l'organizzazione e lo standard della Maratona di Roma hanno raggiunto i livelli più alti in tutto il mondo".

Cosa consiglierebbe e cosa non, ai runner che si preparano a correre domenica?
"Il mio consiglio è sempre lo stesso: correre la maratona dopo averla preparata bene. Oggi si tende a rincorrere l'emozione della medaglia, trascurando forse un po' l'aspetto della preparazione. Un secondo consiglio è quello di gestire la gara. In questo posso rifarmi alla mia esperienza del 2005: partire in maniera cauta non significa partire piano per poi rincorrere, significa partire con il ritmo che poi ti porta a fare il risultato atteso. È chiaro che va gestita anche la grande emozione di questo evento".

La nostra redazione sarà presente il 17 marzo con il progetto "Maratoneta SuperNews", che apre le candidature a runner di qualsiasi tipo per correre la Maratona di Roma. Ti chiedo un parere su questa nostra iniziativa e se progetti di questo tipo possano dare una spinta in più all'atletica stessa.
"Sicuramente si, perché fa capire che lo sport non è solo un'attività di qualcuno che vuole bene a sé stesso e cerca di stare meglio. Queste sono iniziative, soprattutto quando arrivano da redazioni importanti come la vostra, che ci fanno rendere conto che l'attività sportiva ludico motoria è fondamentale ed è importante per la qualità della vita stessa, oltre a costituire un motore per queste manifestazioni. Se Roma oggi arriva a 40mila persone vuol dire che ha raggiunto il camminatore, ha raggiunto colui che va in palestra tutta la settimana e poi decide di vivere un'emozione diversa. Ognuno può far crescere questo movimento che poi dà beneficio a tutti".

Capitolo Olimpiadi. La spedizione azzurra si prepara all'edizione di Parigi, come vede i nostri atleti ed in quali discipline potremmo puntare anche ad una medaglia?
"Diciamo che il mondo dello sport negli ultimi anni, anche grazie alle nuove tecnologie, nuove calzature, sta avendo una forte evoluzione. Io penso che una volta, quando arrivavamo noi della squadra di maratona, davamo sicurezza un po' a tutta la delegazione, perché in qualche modo una medaglia, individuale o a squadre, usciva fuori. Poi c'è stato un momento di stand by, mentre quest'anno, con gli ultimi risultati raggiunti, credo che proprio dalla maratona si possa riuscire ad avere qualche sussulto. Gli ultimi risultati hanno visto gli italiani scendere sotto il muro delle 2 ore e 8 minuti, che potrebbe comunque regalare una medaglia. Mi viene da pensare, poi, anche al salto in lungo e al salto in alto, discipline in cui abbiamo atleti emergenti e forti, anche qui mi aspetto qualche medaglia. In generale, comunque, il 2024 è iniziato molto bene".

Che realtà è l'associazione sportiva dilettantistica Vini Fantini di Pescara e quali sono i suoi programmi futuri?
"Io ho iniziato a gareggiare all'età di 14 e ho vinto i primi titoli italiani con questa società, che aveva altro nome e altro sponsor. Poi negli anni è cresciuta. Il vecchio presidente mi ha chiesto molti anni fa di dargli una mano nell'organizzazione e nella gestione dei gruppi di lavoro, ed attualmente è una delle realtà più importanti in Abruzzo per quanto riguarda l'orientamento e l'avviamento dello sport giovanile. Abbiamo quasi un centinaio di ragazzi e bambini dalle categorie esordienti fino a quelle cadette, che fanno attività anche di altro livello. Abbiamo anche un centinaio di amatori, che fanno lo zoccolo duro del movimento amatoriale. Organizziamo la maratona di Pescara tra settembre e ottobre che è un po' il nostro cartellino di presentazione. È una bella realtà ed una bella famiglia".