De Rossi, il ritorno. Ormai l’ incubo infortunio è finito per capitan futuro, che a furia di chiamarlo così, è diventato vecchio calcisticamente parlando. Nonostante gli anni, Daniele De Rossi resta l’ unica garanzia del centrocampo giallorosso, ossia quella figura carismatica e di spessore su cui la squadra può contare nei momenti difficili. Purtroppo da solo non può risolvere tutto ma sicuramente può infondere coraggio e grinta agonistica ai suoi giovani compagni, che spesso si perdono dietro limiti caratteriali preoccupanti. Di Francesco sa di avere un jolly per poter risollevare il morale e il rendimento della sua giovane compagine; e questo jolly è De Rossi, che in tanti anni, ormai, ha vissuto ogni tipo di situazione: dai fasti di Capello e Spalletti ai disastri dell’incolpevole Luis Enrique. La Roma e i suoi tifosi attraverso il capitano hanno ancora una bandiera in cui identificarsi e sperare che la sua vita agonistica possa durare a lungo, perché , vista la politica della dirigenza giallorossa, cioè quella di comprare giovani promesse, farle maturare e poi rivenderle per sistemare i conti, lui resta l’ unico pilastro del popolo romanista. Kevin Strootman, Radja Nainggolan, insieme al capitano, formavano il miglior centrocampo in Italia e non solo ma, come spesso accade,le cose che funzionano vanno distrutte, perché, dietro all’ alibi dei conti da risanare, si sacrifica sempre chi ama sul serio la Roma, come i suoi tifosi e la sua città. Con delle sconfitte memorabili, come quella di Firenze, si scredita un’intera comunità. E se per alcuni calciatori è indifferente, per il tifoso è un’onta indelebile, perché segue la squadra non per denaro ma per passione.
De Rossi, con il Milan l’inizio della svolta?
Con il Milan c’è stata una piccola reazione di orgoglio in campo e De Rossi, per il suo blasone, incute rispetto e timore ai suoi avversari. Ora, se basta il solo capitan futuro a migliorare la situazione, figuriamoci quale Roma sarebbe stata con Salah, Alisson,Pjanic, per non parlare delle ultime cessioni dolorosissime di Kevin e Radja. Chi segue la Roma sa che la dirigenza vuole sistemare i bilanci,quindi non ci si può illudere di vincere mai nulla di importante come lo scudetto o la Champions. Ed è per questo motivo che la società doveva puntare molto sulla coppa Italia, la cui finale si gioca a Roma da molti anni ormai e non si capisce il perché venga sottovalutata da tanto tempo. Solo la Lazio ha capito l’ importanza di questa coppa ed infatti , ogni anno, lotta fino alla fine per poter sperare di giocarsi la finale tra le mura amiche. Il capitano contro il Milan è stato il faro, l’ancora , il factotum della squadra e quando la Roma tornerà ad avere almeno 4 o 5 De Rossi in campo, allora si che sarà un’altra storia.
E’ altrettanto vero che la valorizzazione dei giovani calciatori è importante, ma se questi non vengono affiancati a giocatori esperti e di livello, non potranno mai rendere per quello che valgono realmente. Dopo l’annuncio della sindaca Raggi che lo stadio si farà, la Roma potrà sperare in tempi migliori.