Intervista esclusiva a Ruud Krol: "Napoli, inaccettabile passare dallo scudetto al nono posto. Zirkzee per il dopo Osimhen, Thiago Motta nome giusto per la panchina"

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto il campione olandese Ruud Krol, tra i protagonisti della nazionale capitanata da Cruijff che, grazie al cosiddetto "calcio totale", arrivò alla finale del campionato del mondo 1974. Ecco le dichiarazioni dell'ex Napoli.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto il campione olandese Ruud Krol, tra i protagonisti della nazionale capitanata da Cruijff che, grazie al cosiddetto "calcio totale", arrivò alla finale del campionato del mondo 1974. L'ex difensore, tra i migliori liberi della storia del calcio, ha militato per dodici anni nell'Ajax, squadra con cui ha vinto, tra gli altri trofei, sei campionati olandesi e tre Coppe dei Campioni. Successivamente, ha giocato brevemente nei Vancouver Whitecaps, poi per quattro anni nel Napoli, prima di chiudere la propria carriera da giocatore al Cannes. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.

Contro il Milan è arrivato l'ennesimo risultato negativo di questa stagione. Cosa non sta funzionando quest'anno per il Napoli?

"Al Napoli manca la grinta e la mentalità vista lo scorso anno. Gli azzurri hanno dimenticato di essere campioni in carica e le prestazioni non sono all'altezza. Vincere lo scudetto è dura, ma ripetersi ad alti livelli lo è ancora di più. Passare dal primo al nono posto è inaccettabile. Ora è difficile anche puntare all'accesso alla prossima Champions League, ci sono troppe squadre davanti. La squadra è indolente, non corre più. Non vedo pressing né piena convinzione nei propri mezzi. La scorsa stagione agli avversari non veniva lasciato neppure il tempo per reagire o pensare alla giocata, ora si lasciano spazi enormi: è imperdonabile! Passare in estate da Spalletti a Rudi Garcia è stato un grave errore da parte della società. Poi con l'esonero del francese e l'avvento di Mazzarri si è generata ancora più confusione. Troppi cambiamenti e stili di gioco differenti, ci vuole maggiore equilibrio. Anche lasciar andare Giuntoli alla Juventus è stato un errore. Ho parlato col direttore diverse volte, è un uomo di campo e un grande conoscitore di calcio".

Il Napoli prossimamente affronterà il Barcellona in Champions, gli azzurri hanno chance per passare il turno? Che tipo di partita sarà a suo parere?

"Dall'Europa possono arrivare gli stimoli giusti per far bene. Anche il Barcellona vive un momento difficile, il Napoli ha la possibilità di superare i blaugrana e conquistare il passaggio del turno, non è una sfida impossibile. Vincere sarebbe importante anche per infondere fiducia in vista del finale di campionato. Sarà una partita molto aperta. Per affrontare al meglio sfide del genere però bisogna ritrovare, soprattutto mentalmente, i campioni a disposizione: Osimhen e Kvaratskhelia su tutti. Bisogna remare nella stessa direzione e metterci più grinta".

Il ritorno di Osimhen dalla Coppa d'Africa risolverà i problemi in attacco? Chi vedrebbe bene per il dopo Osimhen in maglia azzurra?

"Con Osimhen il Napoli può sfruttare meglio le occasioni create in fase offensiva. Il nigeriano può portare sicuramente qualcosa di positivo. Non attraversa un buonissimo momento di forma, lo si è visto anche in Coppa d'Africa, però il suo apporto può essere fondamentale in questo momento. Probabilmente il Napoli sbaglia a non fargli sentire totale fiducia: in questa stagione è stato sostituito troppe volte a partita in corso, a volte davvero senza motivo. Cessione in estate? La partenza non è scontata, i 130 milioni che vuole De Laurentiis sono tanti. Come erede di Osimhen, come già detto lo scorso anno, vedrei bene Joshua Zirkzee. E' un attaccante moderno, capace di fare gol e sfornare assist per i compagni. Sarebbe un buon acquisto".

Il Napoli soffre molto in difesa. Con l'addio di Kim bisognava intervenire in maniera più efficace in questo reparto?

"Il Napoli in difesa non sta facendo bene. C'è stata sicuramente tanta sfortuna anche per gli infortuni subiti, sia sugli esterni che al centro. L'anno scorso Kim, dopo i primi due mesi di rodaggio, ha giocato a livelli altissimi. Natan, che viene dal campionato brasiliano, non sta garantendo ovviamente la stessa solidità. Bisognava puntare su un profilo già pronto per la Serie A. Tuttavia, a prescindere dai singoli, lo scorso anno il Napoli difendeva in maniera molto più organizzata, il pressing alto attuato dalla squadra di Spalletti faceva una gran differenza. Ora le cose sono cambiate, i ritmi sono troppo blandi e ne sta risentendo anche la fase difensiva".

Al Napoli è stato più volte accostato l'olandese Koopmeiners, sarebbe il profilo ideale per gli azzurri?

"Per il Napoli non sarà facile sopperire all'addio di Zielinski, ormai prossimo a vestire la maglia dell'Inter. Koopmeiners viene accostato spesso agli azzurri, ma poi la società vira su altri profili, sicuramente più economici ma non sempre all'altezza del Napoli. Il centrocampista dell'Atalanta, invece, sarebbe un innesto importante, di grandissima qualità. Mi piace, è un buon calciatore".

Su chi punterebbe per la panchina del Napoli in vista della prossima stagione?

"Per la panchina punterei su Thiago Motta: è un allenatore che valorizza i giovani e fa giocare bene la squadra, questo è importante. Forse all'inizio bisognerà un po' aspettarlo, come successo anche con Spalletti, ma si potrebbe creare un percorso interessante, e alla lunga ricco di soddisfazioni. Salvo che non si alleni il Manchester City o il Bayern Monaco, non si può essere vincenti da subito. Conte e Mourinho, nomi che stanno circolando in questi giorni, hanno uno stile diverso, incentrato sulla fase difensiva, certamente non ideale per la piazza azzurra. Il tifoso napoletano vuole vedere il vero calcio, non otto uomini dietro la linea della palla".

L'Inter ha ormai messo le mani sullo scudetto, il campionato è da considerarsi chiuso a suo parere?

"L'Inter ha dimostrato di essere la squadra più forte. Nel calcio però non bisogna mai dare nulla per scontato. Anche i nerazzurri potrebbero incappare in un periodo buio. La Champions porta via tante energie, soprattutto mentali, e gli impegni sono ormai imminenti. Tuttavia, sono sicuro che Inzaghi tra Europa e campionato sceglierebbe di puntare dritto allo scudetto".