Intervista esclusiva a Daniele Amerini: "Fiorentina, puoi fare meglio. Di Francesco bravo, ma sfortunato. Il Vicenza? Anche quest'anno..."
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Daniele Amerini. L'ex calciatore ha rilasciato, in particolare, il proprio punto di vista sulla Fiorentina di Raffaele Palladino, oltre che sui club di cui ha indossato la maglia durante la carriera da calciatore. Considerazioni interessanti anche sul Venezia e sulla squadra con cui vinse una Coppa Italia nell'edizione 1996/97, il Vicenza.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Daniele Amerini. L'ex calciatore ha condiviso i propri pensieri trattando diversi temi, con un focus sulla squadra della città in cui è nato e di cui ha fatto parte per quattro stagioni, la Fiorentina. Non sono mancate osservazioni sui diversi club nei quali ha militato da calciatore, dal Frosinone al Modena, chiudendo con quest'ultima la propria carriera nel 2009.
Daniele, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.
La Fiorentina attuale ha ritrovato entusiasmo nell'ultima vittoria sul Milan, con De Gea "Man of the match". Andando oltre i singoli episodi della gara, quanti meriti attribuisce alla squadra di Palladino e quanti demeriti a quella di Fonseca?
E' stata la prima partita giocata dalla Fiorentina con un piglio propositivo, cosa che non era riuscita a fare dall'inizio del campionato. Si è vista una squadra coraggiosa rispetto alle gare finora disputate, specialmente nel primo tempo; è stata aggressiva sin dalle prime battute, ha effettuato giocate di qualità e ha mostrato una buona condizione atletica. È stata solida in tutti i reparti, rischiando poco. L'intera squadra ha dimostrato di avere una certa personalità, un aspetto ancora più valoroso se si considera qual è stato l'avversario affrontato. Direi che tutti hanno alzato il livello delle proprie prestazioni, non soltanto De Gea che è stato il protagonista indiscusso con due rigori parati; mi è piaciuto il contributo che ha dato Kean, malgrado il rigore fallito, oltre che quello di Adli che sta crescendo notevolmente. La Fiorentina ha avuto i suoi grandi meriti nel conquistare questa vittoria, non ci sono dubbi.
Devo aggiungere che ho visto un Milan piuttosto svogliato e sotto tono, specie nella prima parte di gara; poteva fare leva sull'ammonizione di Dodò dopo 8 minuti e cercare di sfruttare quella parte del campo in cui c'era il difensore brasiliano, l'unico della squadra di Palladino più in difficoltà; ne potevano approfittare sia Leão che Theo Hernandez per spingere ulteriormente e mettergli ulteriore pressione, così non è stato. A mio parere, entrambi costituiscono la fascia sinistra più forte in Italia e quando sono al top della propria condizione possono far male a qualsiasi avversario. In particolare, l'attaccante portoghese fa sempre vedere le sue grandissime qualità, anche quando riesce a giocare pochi palloni; per lui resta il problema dell'atteggiamento discontinuo, un limite per riuscire a dimostrare di essere sempre un campione.
Proprio Yacine Adli, qualche tempo fa, dichiarò di aver avuto due idoli: Juninho e, soprattutto, Zinedine Zidane. A chi lo paragonerebbe Daniele Amerini per le caratteristiche che possiede?
Anche se non è mai facile fare paragoni, pur con caratteristiche fisiche diverse, mi viene da accostare il nome di Adli a quello di Pizarro e Borja Valero, due calciatori intelligenti che hanno dato un contribuito importante alla storia della Fiorentina e fatto la felicità di tanti tifosi. Sul profilo della personalità, questo ragazzo mi ricorda i nomi che ho citato; sta crescendo di partita in partita, dà diverse volte la possibilità ai propri compagni di riflettere sul da farsi durante situazioni delicate, riuscendo a compiere la giocata nei tempi giusti e a proteggere molto bene il possesso del pallone. Mi piace molto, perché è equilibrato, e può essere ancora più incisivo per questa Fiorentina.
Palladino sta dando risalto ad Albert Guðmundsson nel suo 4-2-3-1, a supporto dell'unico terminale offensivo, Kean. Possono diventare un tandem d'attacco per questa squadra?
Con Palladino i difensori della Fiorentina sono migliorati tutti e stanno costituendo un buon reparto; con un sistema di gioco a 4 difensori c'è più sicurezza e stabilità anche per il resto della squadra. Nonostante si stia rivelando un buon assetto, ritengo che con tutto l'organico al completo questa squadra possa essere equilibrata e propositiva anche con una linea di tre difensori, perché ha dei singoli che possono dare ancora più incisività in fase d'attacco: tra tutti, c'è Robin Gosens che, se messo nelle condizioni di agire liberamente, può fare grandissime cose. Tutti i nomi del reparto offensivo della Fiorentina hanno qualità tecniche per far sì che il numero dei gol diventi piuttosto alto. Questo sistema di gioco sembra essere quello più produttivo e non va stravolto, ma c'è un allenatore bravo che sa creare diverse varianti tattiche, specie per le soluzioni offensive.
Nonostante non sia ancora nelle migliori condizioni, Guðmundsson sta facendo molto bene e mi aspetto di vederlo ancora più forte, perché ha soltanto margini di miglioramento; sta supportando molto bene anche Kean per permettergli di arrivare a concludere al meglio sotto porta. Anche se non costituiscono una vera coppia d'attacco, direi che tra i due c'è un'intesa così forte da renderli vicini alle caratteristiche di una prima e una seconda punta.
"Nel Benfica stavo bene, ma volevo misurarmi con un campionato più duro". Riportandolo le parole di Casper Tengstedt, quanto si sta dimostrando all'altezza di questo Verona? Quali altri nomi della squadra di Paolo Zanetti stanno convincendo Daniele Amerini?
Condivido le sue parole, perché la Serie A, rispetto al massimo campionato portoghese, ha un impatto diverso ed è molto difficile per chiunque. Direi che si è subito ambientato alla nuova realtà e sta dimostrando di avere una forte personalità; ha già realizzato tre reti, per cui i numeri sono tutti dalla sua parte. Sento di fare alla dirigenza del Verona i miei complimenti per gli ultimi anni, perché ci sono stati diversi nomi che sono approdati da "semisconosciuti" e hanno dato grandissime soddisfazioni al club: tra tutti, penso a Cyril Ngonge e Tijjani Noslin che sono state due scommesse ampiamente vinte; lo stesso Darko Lazović, nonostante non abbia più un'età giovanissima, è diventato ed è ancora uno dei punti di forza di questa squadra, come anche Jackson Tchatchoua che sta dando un contributo importantissimo; tra i giovani, mi stanno piacendo Daniel Mosquera e Dailon Livramento, oltre che vedere in Daniele Ghilardi ampie prospettive per diventare uno dei difensori italiani più forti.
La scelta di affidare la squadra a Paolo Zanetti è stata ottima. Lo reputo una persona in gamba che ci sa fare, in particolare, con i più giovani; ad Empoli ha fatto cose importanti ed è un allenatore che dà sicurezza al gruppo, perché ha personalità e tanta grinta. Anche nell'ultima gara contro il Venezia, si è vista la voglia di andare a riprendere il risultato e di imporsi sull'avversario; è stata una vittoria significativa che fa ben sperare per un campionato migliore di quello degli ultimi anni. Ripeto, il merito principale va dato alla dirigenza del Verona che ha saputo creare con gli uomini giusti un ambiente pieno di belle aspettative e, soprattutto, costruire un progetto societario che sta avendo continuità. Spero che duri il più a lungo possibile, naturalmente.
Il Venezia ripartirà contro l'Atalanta. Se non fosse stato per l'autorete di Joronen contro Verona, ci sarebbe stato qualche elogio in più per il Venezia? Le sta piacendo la squadra di Di Francesco?
C'era da aspettarsi che le difficoltà per il Venezia sarebbero state presenti sin dalla prima giornata, perché è una neo promossa e la Serie A è un campionato sempre più arduo. A Verona la squadra è stata in partita, questo significa che segue l'allenatore e crede nel lavoro che svolgono insieme a lui. Tra i singoli, ha un "signor" attaccante che si chiama Pohjanpalo e si sta facendo ben valere. Mi sembra che con Di Francesco questa squadra abbia subito preso un'identità, non a caso è riuscita a ottenere una vittoria importante contro il Genoa e le ultime prestazioni, malgrado le sconfitte di misura, sono state incoraggianti.
Affidare la squadra a lui è stata una scelta giusta, perché ritengo sia un allenatore bravo che ha avuto dalla sua parte un po' troppa sfortuna; a Frosinone, nonostante la grandissima delusione della scorsa stagione, ha dimostrato di saper competere. Spero che a Venezia, un bellissima piazza in cui ho avuto la fortuna di giocare, ci sarà una grande occasione di riscatto, perché merita anche lui belle soddisfazioni. L'obiettivo, chiaramente, resta quello della permanenza in A, ben sapendo che sarà durissima; l'importante è vedere che questa squadra ci sia per giocarsela a viso aperto fino al termine del campionato.
"Il mio sogno è potergli dedicare la promozione in Serie A con il Palermo". Queste le recenti parole di Mariano Di Francesco, nipote del compianto Totò Schillaci. Questa squadra è da Serie A?
Il Palermo ha ingaggiato un allenatore che ha già conosciuto la Serie A, con l'intento di sfruttare la sua esperienza. E' chiaro che, anche per una persona del suo calibro, la Serie B resta difficile da gestire. Il gruppo dispone di calciatori di ottimo livello e sono stati scelti profili di un certo spessore, tra cui Thomas Henry, ma il rinnovamento è stato piuttosto imponente e molti si stanno conoscendo un po' alla volta; è vero che si stanno avendo dei risultati altalenanti, ma la presenza di Dionisi testimonia come ci sia la volontà di far crescere questa squadra per renderla competitiva il più possibile. Ritengo che questa rosa debba ritenersi all'altezza di poter lottare per conquistare la promozione in massima serie. Il campionato è ancora molto lungo e c'è bisogno di assestarsi, ma c'è tutto il tempo per iniziare a trovare una certa continuità di risultati per raggiungere un obiettivo che resta alla portata.
Non si può nascondere che ci sono dei calciatori più difficoltà rispetto ad altri: penso a Brunori che sta attraversando un periodo particolare, perché è stato messo in discussione già da diverso tempo e ne sta risentendo sul profilo mentale; dovrà essere bravo a lasciarsi tutte le voci brutte alle spalle e pensare soltanto a concentrarsi sul lavoro. Il valore di questo attaccante lo conoscono tutti, ma tutto parte dal riconquistare la tranquillità interiore.
Nel passato di Daniele Amerini anche un'esperienza nel Frosinone. Cosa sta succedendo alla squadra di Vivarini? La permanenza in B potrebbe diventare l'obiettivo di stagione, in considerazione dei risultati ottenuti finora?
Mi viene difficile da pensare che il Frosinone si sia prefissato l'obiettivo di una salvezza in Serie B. Purtroppo, la stagione è iniziata molto male, come testimoniano i risultati e la classifica. E' chiaro che occorre restare attenti, perché queste false partenze, se protratte, possono rischiare di compromettere tutta la stagione già prima del previsto. Vivarini è arrivato con tanti buoni propositi, anche perché ha fatto benissimo al Catanzaro e faceva giocare la squadra con tanto entusiasmo; dall'esterno, è difficile capire perché i risultati siano questi, soprattutto se si considera che la squadra è fatta da nomi che ambiscono a ottenere una posizione di classifica opposta a quella attuale. Viene facile da pensare che non gli sarà concesso troppo tempo per rimediare, per cui potrebbe essere determinante la prossima di campionato contro la Reggiana per portare a casa una vittoria. E' l'unica soluzione per dare all'ambiente un po' di slancio e risollevarsi da questa situazione piuttosto pesante.
Tante presenze anche nel Modena per Daniele Amerini, club con cui concluse la propria carriera. Per la squadra di Pierpaolo Bisoli quali obiettivi di stagione occorre preporre?
Sembra una cosa scontata, ma per il Modena riuscire a confermarsi in questa Serie B è un risultato che dà grandi soddisfazioni. E' vero che questo club ha vissuto anche la Serie A in tante occasioni, ma, per questa stagione, l'obiettivo di una permanenza tranquilla resta primario. E' difficile sapere se, tra qualche tempo, potranno arrivare quei risultati che possono proiettare la squadra a raggiungere traguardi più ambiti; riuscire a raggiungere i Playoff sarebbe una grandissima soddisfazione. Non mi sembra ci siano particolari pretese all'interno dell'ambiente, se non quello di un campionato tranquillo, ma resta pur vero che non bisogna porsi limiti.
Match clou perso sul terreno del Padova e pari interno contro il Lumezzane, nelle ultime due giornate di campionato. Proprio dal club euganeo, primo in classifica, il distacco è di 7 punti. Campionato già compromesso in ottica primo posto per il Vicenza?
Non credo che il campionato sia già compromesso dopo nove giornate, ma il Padova ha già dato un segnale piuttosto importante, specie dopo lo scontro diretto con il Vicenza in cui ha dimostrato di avere qualcosa in più. Il vantaggio in classifica è piuttosto netto e, se già questo è il distacco, non è difficile pensare che possa andare in fuga dopo pochi mesi, come dimostrò il Mantova lo scorso anno. Se si leggono i nomi di cui dispone la rosa, direi che il Padova si proietta a essere la favorita indiscussa per la vittoria di questo campionato.
Il Vicenza di quest'anno sembra essere molto simile a quello della passata stagione, una squadra di buon livello che, però, non riesce a dare continuità di rendimento, complice una certa mancanza di personalità; specialmente nelle gare da scontro diretto, non ha dimostrato quella forza che le permettesse di fare il salto di qualità. La sconfitta di Padova è stata emblematica. Siamo ancora agli inizi e c'è tempo per migliorare il rendimento, ma se queste sono le premesse sarà molto difficile pensare di vedere una prospettiva migliore.
Anche Arezzo e Pesacara nel trascorso da calciatore di Daniele Amerini. Quali prospettive per entrambe e quali nomi vede tra le favorite per la vittoria del Girone B di Serie C?
L'Arezzo si sta comportando bene ed è lì a lottare insieme ad altre, anche se l'ultimo pareggio casalingo contro il Rimini ha rallentato la corsa ed ha segnato già un primo distacco dalle posizioni che contano. A mio parere, bisogna soltanto essere contenti di vederla in quel punto della classifica, sta andando oltre le aspettative e facendo molto meglio di quanto si potesse preventivare a inizio stagione.
Con Silvio Baldini in panchina, sembra che a Pescara sia ritornata la voglia di fare grandi cose. Il primo posto in classifica testimonia come la squadra stia andando molto forte e ci sono tutti i presupposti per raggiungere un traguardo che la città attende da molto tempo. Sono certo che disputerà un bellissimo campionato in cui si lotterà fino all'ultima giornata. Non sarà la sola a combattere per vincere e non è un caso che, insieme a pari punti, ci siano anche Virtus Entella e Ternana. Proprio quest'ultima, a mio parere, resta la favorita per la vittoria di questo girone.
Molto bene! E' stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri, Daniele. Grazie per questa intervista.
Grazie a Voi, buon lavoro.