Intervista esclusiva a Giancarlo Padovan: "L'Atalanta può competere con tutti. Inter-Napoli gara della verità. Derby di Torino? Credo che…"

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Giancarlo Padovan. Dalle prime esperienze da professionista con il "Mattino di Padova" a "Repubblica", proseguendo con il "Corriere della Sera" per 13 lunghi anni, fino a diventare Direttore di "Tuttosport" e di "7 Gold". E' stato anche il primo giornalista a entrare nel Consiglio Federale della FIGC, venendo eletto Presidente della Divisione Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti.

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Giancarlo Padovan. Il noto giornalista ha espresso il proprio parere su vari temi che riguardano il calcio italiano. Diverse le osservazioni interessanti, dall'Atalanta di Gian Piero Gasperini alla Juventus di Thiago Motta. Non potevano mancare opinioni sull'ottimo stato di forma della Fiorentina, oltre che sulle condizioni di Inter e Napoli, le due squadre che s'incontreranno nel "big match" della 12° giornata di Serie A. C'è una previsione anche per il "Derby della Mole"...

Giancarlo, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.

Antonio Conte, nel post gara contro la squadra di Gian Piero Gasperini, ha dichiarato: "C'è poco da rimproverare ai miei ragazzi. L'Atalanta è stata ed è più forte di noi". Queste parole significano anche che il club orobico può competere per lo Scudetto, secondo Giancarlo Padovan?

Credo che l'Atalanta, con la partita giocata a Napoli, abbia dimostrato e certificato di essere una squadra attrezzata per competere, nonostante abbia subito tre brutte sconfitte in campionato contro Torino, Inter e Como. Non saprei dire se può arrivare a vincere lo Scudetto, ma, dopo tanti anni che ha recitato la parte della "grande di provincia", si può dire che questa squadra è una "grande del calcio italiano". Non è un caso che sia riuscita nella favolosa impresa di vincere l'Europa League nell'ultima edizione, oltre ad aver disputato altri grandi appuntamenti, quali le gare in Champions League. La rosa attuale è importante e imponente, ha tanta quantità e qualità, tanto da permettersi di lasciare in panchina, inizialmente, uno come Mateo Retegui, poi subentrato nella gara del "Maradona" per siglare l'ennesima rete personale di questo campionato.

L'Atalanta, quindi, è una società, prima che una squadra. Negli anni ha costruito un percorso lungo e virtuoso, a cominciare dall'ottima salute dei propri bilanci che hanno contribuito a costruire anche quella maturità per competere ad alti livelli. E' stata una splendida promessa, la quale è stata mantenuta nel tempo ma non del tutto, perché considero questa squadra al "top" in Italia che può fare ancora di più di quanto non abbia già straordinariamente compiuto. Come già ho ribadito poc'anzi, non so se riuscirà a vincere lo Scudetto. Sicuramente, resterà lì in alto per competere con tutti, senza alcun complesso di inferiorità.

Nonostante lo 0-3 subito ad opera dell'Atalanta, il Napoli resta sempre la squadra favorita per la vittoria dello Scudetto?

Anche con questa pesante sconfitta, il Napoli resta in vetta alla classifica e conserva, per quel che mi riguarda, un giudizio molto positivo. Nonostante una partenza traumatica nell'esordio di Verona, la squadra è riuscita a inanellare una serie di risultati molto significativi malgrado non abbia giocato sempre bene, mostrando, tuttavia, un cinismo e una efficacia che ha portato la squadra fino al primo posto. Ha sfruttato al meglio tutte quelle occasioni, seppur non siano state tantissime, per fare gol e ha saputo concedere poco agli avversari. Il Napoli di Conte è questo, profondamente diverso da quello di Sarri e Spalletti ma in testa alla classifica. Proprio nella gara di domenica prossima, quella contro l'Inter, questa squadra sarà chiamata a dire a tutti la verità: dovrà dimostrare se potrà competere fino in fondo per il titolo o se questa leadership, ottenuta finora, sia stata meramente transitoria e contingente a un calendario piuttosto favorevole.

Vittoria di misura della squadra di Simone Inzaghi contro il Venezia e secondo posto solitario, a un punto dal Napoli. Arriva prima l'Arsenal in Champions League e il Napoli poi in campionato nella grande sfida al vertice. Cosa rappresentano queste due gare per l'Inter?

La gara in campionato può significare per l'Inter tornare in testa e ridimensionare questo Napoli che, a sua volta, ha la grande occasione per riscattarsi della sconfitta contro l'Atalanta e dimostrare tutto il proprio potenziale. Volendo rapportare questa sfida sul profilo dei numeri, credo che il Napoli abbia due risultati a favore su tre, in quanto anche soltanto un pareggio potrebbe andare bene ad Antonio Conte, in quanto gli consentirebbe di mantenere il primo posto e di uscire indenne da una trasferta pur sempre insidiosa, come quella di Milano. Rispetto al suo avversario, avrà tutta la settimana per preparare al meglio le strategie da adottare e per recuperare quella tranquillità che l'Atalanta ha fatto vacillare.

La partita vinta con una certa difficoltà contro il Venezia ha dato dimostrazione che l'Inter, in questo momento della stagione, non è affatto in salute. La squadra di Simone Inzaghi non è la stessa dell'anno scorso e sta facendo tanta fatica, pur mantenendo le distanze di una sola lunghezza dal primo posto e nonostante abbia potenziato l'organico. Non vedo più quella voglia, quella determinazione e quella potenza della passata stagione. E' una squadra ondivaga: può perdere il derby come può battere il Napoli, nonostante quest'ultimo si sia dimostrato inferiore rispetto all'Atalanta. Certo è che, considerando anche la delicata sfida in Champions League contro l'Arsenal che toglierà ulteriori energie ma che non potrà fallire, la gara contro il Napoli può trasformarsi da ghiotta occasione per rilanciarsi a un pericoloso boomerang.

Dal 2-2 contro il Parma con un 4-3-3 allo 0-2 di Udine con un 4-2-3-1. Al di là dei sistemi di gioco, qual è la disamina di Giancarlo Padovan sulla Juventus di Thiago Motta, fino a oggi?

Questa Juventus è una squadra in piena costruzione, non è definita e deve lavorare ancora molto. Inoltre, ha dei difetti che si presentano nelle individualità di cui dispone: non ha un esterno destro migliore rispetto a Nicolò Savona, sta soffrendo tantissimo l'assenza di Gleison Bremer, tant'è che la squadra ha subìto una decina di reti senza di lui e, soprattutto, non ha un sostituto di Goran Vlahovic, un calciatore che necessita di essere centellinato, quindi di essere fermato quando arriva a commettere troppi errori e rifiatare per recuperare tutte le proprie forze. Se l'allenatore lo lascia giocare sempre, c'è il rischio che l'attaccante non senta il beneficio della competitività interna e può esprimere molta qualità quando è in forma e molta mediocrità quando non lo è. E' un calciatore da "stop and go", che ha bisogno dei giusti tempi per presentarsi al meglio del proprio stato di forma, altrimenti rischia di fare brutte prestazioni.

La Juventus non è una squadra che è accreditata tra quelle per vincere lo Scudetto, perché ha qualcosa in meno rispetto alle concorrenti già note, ma resta in corsa per rientrare tra le prime quattro. Sa molto bene che dovrà lottare con altre squadre che daranno battaglia fino alla fine: oltre a Inter e Napoli, mi riferisco all'Atalanta, alla Fiorentina, alla Lazio e al Milan. Credo anche che, a gennaio, dovrà prendere in considerazione l'opzione di trovare un valido sostituto di Bremer, ben sapendo che questo calciatore ha tenuto da solo in piedi l'intera difesa bianconera. Il rendimento della squadra allenata dal neo allenatore bianconero, per ora, sta seguendo la falsariga di quella allenata la scorsa stagione da Massimiliano Allegri.

Sabato prossimo c'è il "Derby della Mole", Juventus-Torino allo "Stadium". Quale gara si aspetta Giancarlo Padovan da entrambe le squadre?

La Juventus, per quanto non possa essere straripante, affronta un Torino in caduta libera. La squadra di Vanoli è entrata già in crisi da qualche settimana e non credo che i granata perderanno ancora una volta, perché potrebbe crearsi una condizione davvero pericolosa da gestire. Considerando che la squadra di Thiago Motta ha ottenuto questo risultato in diverse occasioni, credo che questa gara potrebbe finire con un pareggio. Non ci sarebbe da meravigliarsi se così terminasse, perché c'è una squadra in costruzione contro un'altra che deve rialzare subito la testa. Pur avendo fatto una buona partita contro la Fiorentina, il Torino sta soffrendo tantissimo la mancanza di Duvan Zapata, un'assenza che definirei letale per questa squadra. Dopo una grande partenza, quasi a sorpresa, è ritornato di nuovo su quei livelli in cui i propri tifosi si sono abituati nel vederlo da anni, oramai. Inoltre, è un "derby" in cui gli stati d'animo possono essere maggiormente intaccati dall'atmosfera che si respira in città.

Per il Milan c'è il Real Madrid di Carlo Ancelotti al "Bernabeu", nella gara valevole per la 4° giornata della Champions League. È questa la gara giusta per capire qual è il potenziale della squadra di Paulo Fonseca, oltre che di quello di Rafael Leão?

Non saprei dire se è questa la gara per poter dare dimostrazione delle reali capacità di questo Milan, ma credo che resti un evento molto importante per riproporsi ad alto livello. E' improbo che vada a fare risultato pieno a Madrid, ma dovrà dare piena dimostrazione del proprio carattere. Non si tratta, quindi, soltanto di vedere il risultato finale ma la prestazione con la quale lo si può raggiungere. Questa squadra sta facendo nettamente di meno rispetto a quello che tutti si attendevano che potesse fare. Sono deluso dall'allenatore, quindi dalla squadra e dalla società. Se quest'ultima, inoltre, pur sapendo di avere tra le mani Antonio Conte, è andata a preferire Paulo Fonseca, vuol dire che è miope.

Il Milan si è avviato, da tempo, a un ridimensionamento sia tecnico che economico, ha vinto uno Scudetto per "gentile concessione" dell'Inter e credo che, stando così le cose, non riuscirà a vincere il titolo di Campione d'Italia per vari anni. La Champions League resta, comunque, una vetrina per dimostrare che questa squadra non è del tutto peregrina e che sa giocare un buon calcio, anche dinanzi a un palcoscenico come quello del "Bernabeu" dove incontra una squadra che ha diverse categorie di differenza, nonostante questo Real Madrid non sia tra i più galattici della sua storia, come dimostrato nell'umiliante 4-0 ricevuto a domicilio dal Barcellona.

Nonostante ci siano diversi punti interrogativi intorno a questa squadra, questo Milan vorrà dimostrare di aver imboccato una strada giusta per riproporsi al meglio delle sue possibilità. Ci sono anche dei calciatori che, a mio parere, sono una certezza e sono irrinunciabili: mi riferisco a Tijjani Reijnders, a Theo Hernandez e, forse, anche a Rafael Leão, nonostante quest'ultimo sia in perenne complicità con sé stesso, perché sta dimostrando di essere spesso indolente e di vivere il calcio in maniera quasi folcloristica. Se ha iniziato diverse volte dalla panchina in questa stagione, vuol dire che non desidera recepire certi messaggi dell'allenatore e necessita di un percorso di crescita per elevare il grado di maturità. Non credo che esistano allenatori autolesionisti, quindi non credo che Paulo Fonseca voglia lasciare l'attaccante portoghese in panchina per fargli un dispetto, con la conseguenza di creare anche un danno anche alla squadra.

Dalle prime gare di campionato, sembravano ci fossero i presupposti per una stagione difficile e tortuosa. Invece, la Fiorentina si gode il momentaneo terzo posto in classifica, a 3 punti di distanza dal Napoli. Qual è il punto di vista di Giancarlo Padovan sul rendimento della squadra di Raffaele Palladino, sino ad ora?

La Fiorentina, di certo, non lotterà per lo Scudetto, come sono certo che Raffaele Palladino stia dimostrando di essere un ottimo allenatore. La sua permanenza in panchina, nonostante le cattive voci d'inizio campionato sui risultati che tardavano ad arrivare, resta la dimostrazione vera e propria di come nel calcio sia necessario dare il tempo per produrre buoni numeri. Questo problema relativo alla fretta di essere subito profittevole ha coinvolto proprio un ex, Vincenzo Italiano, il quale sta superando i problemi iniziali con il Bologna. Palladino, oltre a essere stato bravo a individuare e a tirare fuori quegli equilibri che si nascondevano dall'inizio, ha saputo sfruttare un calendario di certo non proibitivo. E' una buona squadra e, se dimostrerà di saperci fare anche quando dovrà affrontare tutte le squadre più forti, potrà ottenere uno dei primi quattro posti, tenendo sulle spine, in particolare, la Juventus e il Milan.

Oltre a un buon gioco, darei merito anche a un grandissimo portiere, David De Gea, il quale ha contribuito da solo a portare punti preziosi alla propria squadra con delle parate strepitose, oltre che determinanti. Per ora, è al terzo posto con pieno merito e, se avrà la forza di ottenere una certa continuità di rendimento, non è irrealistico pensare di arrivare a competere per un posto utile in ottica Champions League.

Se la Juventus maschile può seriamente fare fatica nel competere per lo Scudetto, per quella femminile si potrebbe dire l'esatto contrario? Sarà un testa a testa con la Fiorentina per la lotta a vincere il campionato?

Nonostante la Juventus abbia stravinto la gara proprio contro la Fiorentina, la classifica dice che c'è la differenza di un punto tra le due, per cui si sta avendo a tutti gli effetti un testa a testa avvincente, a maggior ragione per la formula del campionato che propone quei Playoff in cui tutte le gerarchie possono cambiare ed essere ribaltate. Resta un dato inconfutabile che, dietro a questi i risultati, ci sia l'ottimo lavoro di una persona che conosco bene e che porta il nome di Massimiliano Canzi, un allenatore che non ha conosciuto la sconfitta e che ha portato la squadra ad eliminare il Paris Saint-Germain in Champions League. E' ben attrezzata, a tal punto che può vincere di nuovo lo Scudetto, dopo due anni di dominio della Roma, e che può tornare ad aprire un nuovo percorso piuttosto lungo di vittorie.

Giancarlo, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La ringraziamo di cuore per questa intervista, è stato un vero piacere.

Il piacere è stato mio. Grazie a Voi.