Intervista esclusiva a Massimo Paci: "Juve in costruzione, Thiago Motta ha bisogno di tempo. Salvezza, Lecce e Parma possono venirne fuori. Il Pisa di Inzaghi da Serie A"

Intervista esclusiva all'allenatore ed ex calciatore Massimo Paci. Dal campionato della Juventus sotto la gestione Thiago Motta alla partenza in chiaroscuro di Lecce e Parma, passando per le chance promozione del Pisa: ecco le dichiarazioni rilasciate dall'ex difensore.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto l'allenatore ed ex calciatore Massimo Paci. L'ex difensore, scuola Juventus, si è affermato in Serie A con le maglie, tra le altre, di Lecce, Parma e Siena. Terminata l'avventura da giocatore Paci ha intrapreso la carriera da allenatore: l'ultima avventura in panchina è stata quella alla Pro Sesto nella scorsa stagione. Dalle chance scudetto della Juventus di Thiago Motta alla lotta salvezza di Lecce e Parma, ecco le sue dichiarazioni.

Come giudichi l'avvio di stagione della Juventus? I bianconeri possono puntare allo scudetto?

"L'avvio di campionato della Juventus è positivo. Thiago Motta ha introdotto nuovi principi di gioco e la squadra ha necessariamente bisogno di tempo per assimilare il tutto. I bianconeri stanno facendo bene, ma per costruire una squadra di vertice credo che ci voglia un po' più tempo. Scudetto? Non saprei, si capirà meglio dopo gennaio. In questo momento mi sembra un passo indietro rispetto a Napoli e Inter. Stiamo comunque parlando della Juventus, c'è un bravo allenatore e un ottimo direttore: le componenti per lottare per i primissimi posti ci sono tutte".

Sotto quali aspetti è cambiata di più la Juventus rispetto alla gestione Allegri?

"I cambiamenti più importanti ci sono stati sotto il profilo del gioco. Lo scorso anno con Allegri, che reputo tra i migliori allenatori in Italia, era una Juve molto più speculativa rispetto ad oggi. Ora i bianconeri vogliono imporre il proprio gioco e comandare la partita. Sia nella fase di possesso sia in quella di non possesso ci sono principi diversi. Il gioco di Thiago Motta richiede più tempo rispetto a quello proposto da Allegri. I veri frutti la Juventus li raccoglierà a partire dalla prossima stagione, questa è un'annata di costruzione. Allo stato attuale rispetto all'anno scorso i bianconeri hanno anche meno punti in classifica".

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Quanto pesa l'infortunio di Bremer per i bianconeri? Kalulu è un degno sostituto del brasiliano?

"L'assenza di Bremer peserà tantissimo. La Juventus delle prime partite, con Gatti e il brasiliano centrali, sembrava una squadra molto più solida e strutturata in fase difensiva. Una squadra che lotta per vincere il campionato deve avere nei difensori centrali la propria arma migliore. Infatti, guardando le statistiche degli ultimi anni le squadre che vincono il campionato sono quelle che subiscono meno gol. A gennaio Giuntoli dovrà intervenire sul mercato per sistemare la situazione. Kalulu è un ottimo giocatore, ma non è a livello di Bremer. A livello fisico e di impatto sulla partita il brasiliano è nettamente superiore".

In ottica scudetto qual è la favorita a tuo parere? L'Atalanta può rappresentare una sorpresa sotto questo punto di vista?

"Con Simone Inzaghi l'Inter sta portando avanti un progetto tecnico importante già da più anni, per questo motivo è avvantaggiata rispetto alle altre. I nerazzurri sono un passo avanti rispetto alle altre perché oltre ad avere una buona squadra ha anche le idee già chiare. A Napoli Conte sta facendo come al solito un grande lavoro e rappresenta il valore aggiunto. A differenza di Thiago Motta ha avuto un impatto fenomenale con la sua nuova squadra, impartendo da subito il proprio calcio. Gli azzurri riescono a stare sempre sul pezzo e faranno bene fino alla fine. Atalanta? Siamo solo all'inizio, non so se può reggere questo livello. Faccio fatica a pensare che la Dea possa lottare per lo Scudetto. Gasperini sta facendo grandissime cose, ma i bergamaschi sul lungo tragitto sono un gradino sotto".

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Lecce reduce da due sconfitte consecutive e ultimo in classifica: la salvezza è alla portata della squadra salentina?

"Il Lecce come ogni anno lotterà per la salvezza. Il direttore Corvino costruisce sempre ottime squadre, ma il budget è limitato e gioco forza ci si ritrova a dover soffrire. Le squadre che lottano per non retrocedere se partono bene sono molto avvantaggiate, quindi i salentini quest'anno avranno una difficoltà ancor maggiore perché la partenza è stata negativa. Nelle corde del Lecce però c'è la possibilità di salvarsi, questo è indubbio. In Serie A non ti regala niente nessuno, sarà un campionato complicato. Sono legato alla piazza, mi dispiace vedere i giallorossi in questa posizione di classifica. Mi aspettavo di più, ma non è finita. Le potenzialità per venirne fuori ci sono".

Il Parma di Pecchia, per il gioco espresso, meritava una classifica migliore?

"Giocar bene non è sinonimo di vincere le partite. Pecchia è al suo terzo anno sulla panchina del Parma e anche per questo i gialloblù stanno esprimendo un buon calcio. La squadra sa bene quello che deve fare, ha un'identità precisa. In Serie A cambia tutto, però, non basta avere giocatori forti o essere fisicamente pronti perché dall'altra parte puoi trovare fenomeni che cambiano la partita. Il fatto di giocar bene per le squadre che devono salvarsi non basta. Se continua su questa strada il Parma ne verrà fuori. Affrontare le difficoltà di categoria era comunque inevitabile".

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Il Pisa di Inzaghi è capolista in Serie B, i toscani sono pronti a tuo parere per il salto di categoria?

"Il Pisa è allenato da un ottimo allenatore, è una squadra attrezzata e pronta al salto di categoria. Il campionato di B, tuttavia, è lungo e impegnativo, bastano pochi passi falsi per vanificare tutto. Sono legato alla piazza e penso che i toscani meritino la Serie A. Stanno facendo un calcio molto pratico e concreto e questo sta portando a risultati importanti. Per lottare fino alla fine c'è sicuramente bisogno di continuità, ma la squadra è all'altezza".

La tua ultima avventura in panchina è stata alla Pro Sesto, ora sei in attesa di una nuova chiamata?

"Sto aspettando una chiamata da parte di una squadra, spero arrivi presto perché ho voglia di rimettermi in gioco. La mia carriera è partita benissimo, poi mi sono un po' fermato negli ultimi anni, però a volte in questo lavoro si possono incontrare difficoltà che sono inevitabili. Chi come me parte dall'Eccellenza non può pensare ad un percorso netto verso il grande calcio senza affrontare ostacoli. Non parlerei di progetti, alla fine il calcio è molto legato ai risultati. Ho contatti in tal senso in Serie C, spero di trovare squadra presto e di tornare in panchina".