Mondiali 2014, i top della fase a gironi

 

Roma - Ieri si si è chiusa la prima parte dei Mondiali 2014, con il completamento del calendario dei gironi G e H, con il passaggio agli ottavi di Germania, Usa, Belgio ed Algeria. Si può già tracciare un primo bilancio su quelle che sono state le conferme positive e le liete novità di questa Coppa del Mondo: ottime prestazioni di Nazionali affermate o sorprese del Mondiale, conferma di affermati campioni o la scoperta di nuovi, possibili, talenti.

In questa panoramica sui Top Mondiali 2014 può partire proprio dalle squadre qualificatesi ieri.

Mondiali 2014, la Germania è la big più in forma

Sette punti in tre gare non sono il massimo della vita, ma la Germania di Joachim Loew è parsa la selezione più in palla, sia fisicamente che tatticamente, in questo primo scorcio del Campionato del Mondo. La vittoria per 4-0 contro il Portogallo ha dato la giusta fotografia della forza teutonica: corsa, umiltà, sacrificio e pochi fronzoli fanno della Germania una delle favorite di questa edizione dei Mondiali. Anche quando è andata in difficoltà, messa sotto dalla prorompenza del Ghana, i tedeschi non si sono disuniti e hanno attinto dalla loro validissima panchina (dove siedono giocatori del calibro di Klose e Schweinsteiger) per rimettersi in piedi. Loew fa di necessità virtù e ha fatto ricorso al falso nueve: con Klose non al meglio e Gomez in riabilitazione, il tecnico punta sulla duttilità di un campione come Thomas Muller per far girare l'attacco.

Mondiali 2014, i Paesi Bassi sorridono ed offrono champagne

Accreditate, rispettivamente, come certezza assoluta e possibile outsider nelle fasi finali, Olanda e Belgio hanno disputato un ottima prima fase. Gli orange hanno mandato in archivio il tiki taka spagnolo, infliggendo un pesante 5-1 ai Campioni del Mondo uscenti ed hanno dato spettacolo anche nelle altre due gare in cui sono stati impegnati (3-2 contro un'ottima Australia ed un secco 2-0 alla sorpresa Cile). Se nelle prime due gare c'è stato bisogno dello schiaffo scaturito da uno svantaggio, nell'ultima gara gli uomini di Van Gaal hanno dato prova di essere un gruppo granitico ed hanno battuto il Cile anche senza la presenza dello squalificato Van Persie. Il Belgio soffre un po' sulle fasce difensive: la linea del pacchetto arretrato è formata da quattro centrali, che dopo qualche difficoltà iniziale hanno cominciato a carburare. I Diavoli Rossi sono perfetti dalla cintola in su: Mertens, Fellaini, Origi, Hazard, Januzaj, stanno disputando un Mondiale ad ottimi livelli.

Top Mondiali 2014, ecco le sorprese

La carrellata delle mine vaganti di questo primo turno si apre con il Messico di Herrera. Il Ct della Tricolor è già uno dei personaggi più amati del Mondiale, vista la sua mimica in panchina, ma è da celebrare per aver dato ai suoi una importante impronta di gioco. Layun ed Aguilar sono dei fluidificanti inarrestabili, Ochoa è salito alle cronache per le sue parate decisive contro il Brasile, Giovani dos Santos sta recuperando visibilità e mercato. La stessa cosa si può dire del Cile: Sampaoli è ormai un vero idolo in Patria, Vidal taglia e cuce nonostante una forma fisica non al top, Sanchez illumina ed Edu Vargas si sta riprendendo la scena, dopo la tribolata esperienza al Napoli. La Grecia è dura a morire: non bella da vedere, ma con un carattere ed una voglia di stupire simile alla squadra che vinse l'Europeo nel 2004. Samaras è il faro della squadra, ma Santos (Ct dimissionario prima dei Mondiali) ha a disposizioni vari vecchietti terribili. Applausi alla Colombia di Peckerman, che trascinata da Cuadrado, Gutierrez e James Rodriguez ha dimostrato di non essere Falcao dipendente. Il Costa Rica ha vinto il girone della morte, battendo Uruguay ed Italia, basandosi su un pressing asfissiante e tanta corsa, che hanno messo in difficoltà gli usurati avversari.

Top Mondiali 2014, tra big e novità

In un'Argentina non splendida emergono le stelle di Messi (quattro goal in tre gare) e Di Maria, instancabile motorino di fascia. Il Brasile ha solo Neymar come vero terminale offensivo, e l'attaccante del Barça sta facendo sognare un Paese intero. Depay è la sorpresa dell'Olanda: partito dalla panchina si è conquistato meritatamente un posto da titolare. Shaqiri, con una tripletta, ha regalato gli ottavi alla Svizzera e si candida a diventare una stella internazionale, Feghouli è il faro dell'Algeria e sta dando continuità alla sua buona stagione al Valencia.